Passione Democratica, M5S e Siena Sostenibile: "Segnaletica carente, lavori ravvicinati e comunicazioni in ritardo: così la città si blocca da nord a sud"
SIENA. Da settimane la viabilità di Siena è nel caos. Tra ZTL percepita come “sparita”, strade transennate e interventi che si allungano, muoversi in città è diventato un percorso a ostacoli per residenti, commercianti e turisti.
Segnaletica e pianificazione: il primo anello debole. La segnaletica è spesso insufficiente o posizionata troppo a ridosso dei blocchi: non di rado manca all’inizio delle vie che portano verso strade chiuse. Il risultato è che molti automobilisti scoprono il divieto solo all’ultimo, sono costretti a fare inversioni impossibili e finiscono intrappolati nelle code. La contemporaneità di cantieri su strade contigue ha paralizzato la circolazione da nord a sud (e viceversa) per giorni: tanti lavoratori, senza indicazioni chiare sui percorsi alternativi, non sapevano da dove passare e hanno dovuto compiere giri assurdi per raggiungere il lavoro o tornare a casa.
Asfaltature e viabilità: deviazioni improvvise, semafori “distratti”. La gestione delle asfaltature ha acceso gli animi: deviazioni comunicate all’ultimo, preavvisi scarsi e regolazioni semaforiche inadeguate. Emblematico il caso di via Beccafumi, dove il verde è durato appena quattro secondi, provocando code chilometriche in salita e traffico in tilt anche fuori dagli orari di punta.
Strade commerciali in sofferenza. In via di Pantaneto e via di Follonica divieti, restringimenti e tempi lunghi hanno spento la vitalità delle strade. I commercianti lamentano cali di passaggio e informazioni frammentarie, mentre i residenti segnalano difficoltà quotidiane per spostarsi e parcheggiare.
Il cantiere simbolo: l’ex Campino di San Prospero. Promesso come intervento rapido, l’ex Campino di San Prospero è diventato il simbolo dei lavori infiniti: posti auto sottratti, recinzioni che resistono e nessuna data certa di riconsegna alla città.
Annunci e realtà sul campo. Mentre da Palazzo Pubblico si rivendicano nuovi sistemi di controllo e telecamere, i cittadini vedono soprattutto strade divelte, marciapiedi transennati e un boom di multe. Gli annunci di investimento cozzano con la quotidianità di chi resta fermo in coda.
Cosa serve adesso. Meno slogan e più organizzazione: cantieri coordinati (evitando sovrapposizioni su assi vicini), segnaletica chiara e anticipata all’imbocco delle arterie, preavvisi credibili su tempi e deviazioni, semafori tarati sui flussi reali e una comunicazione unificata e aggiornata. Siena non può vivere prigioniera delle proprie transenne: servono lavori rapidi, trasparenti e rispettosi dei tempi, per restituire mobilità e fiducia alla città.
Passione Democratica, M5S e Siena Sostenibile






