
SIENA. Dal Movimento Civico Senese riceviamo e pubblichiamo.
“Normalmente si ritiene che pensare in grande, sia una proiezione verso un futuro migliore, che sia utile per costruire qualcosa di importante per far crescere un luogo e che, nella crescita del luogo, si possano creare condizioni di sviluppo tali da impedire ai nostri figli di cercare prospettive altrove perché il meglio è già nella loro terra.
Pensare ad una ‘Grande Siena’ significa che ognuno deve essere chiamato a partecipare con le proprie risorse, economiche e di idee, per lo sviluppo complessivo dell’area in cui vive.
In un contesto come il nostro appare ovvio che il capoluogo di provincia debba fare da traino, sia per le dimensioni della città che per ragioni storiche e culturali. È logico anche pensare al concorso di risorse territoriali che poi saranno messe al servizio di uno sviluppo complessivo dell’area superando la logica del ‘prendere senza dare’ che danneggia alcuni più di altri e causa un impoverimento generale. La dismissione della FIAT a Torino, ha determinato l’impoverimento di tutta l’area metropolitana torinese, come il suo sviluppo ne aveva determinato la ricchezza. L’esempio dovrebbe far riflettere anche alla luce della esperienza e storia senese.
La grandezza declinata dal PD locale, invece, si trasforma in enunciati modelli di inclusione, stantie affermazioni di principio prive di un minimo di progettualità, con la solita arroganza di dettare le condizioni senza alcuna conoscenza di come nel tempo sia stata condotta la discussione per rendere Siena più grande. Questo atteggiamento rende manifesto come l’intento sia svicolare da una discussione vera perchè questa metterebbe inevitabilmente in luce i problemi esplosi a causa di una gestione politica che per 15 lustri non ha pensato a creare infrastrutture per lo sviluppo del territorio e creare lavoro per non perdere popolazione ed acquisirne nuova.
Fino a quando l’approccio di una parte del PD non si libererà da certe zavorre che gli impediscono di dire che Siena è stata sfruttata per mantenere il consenso politico per un territorio più vasto (basti pensare alla distruzione del nostro sistema bancario ed alle risorse della Fondazione MPS dilapidate in migliaia di rivoli per questo fine)
e l’atteggiamento continuerà ad essere quello letto, sarà evidente che quella parte politica non ha alcuna intenzione di fare qualcosa di positivo per la città e per il territorio.
Parlare di una ‘Siena padrona’ ed etichettare la nostra proposta civica ed aperta come una proposta del Comune, dimostra che l’unica volontà è quella di creare le solite e sterili barriere partitiche.
Da parte nostra, continueremo ad avanzare proposte aperte che guardano al futuro della
nostra comunità nella speranza che, a prescindere dalle appartenenze, anime più libere possano portare un contributo effettivo”.