Sara Mingardo e i solisti del Mozarteum Salisburgo nella Napoli di Scarlatti e Händel

SAN QUIRICO D’ORCIA. Domenica 31 agosto 2025, la magia di San Quirico d’Orcia accoglie una serata d’eccezione ispirata all’eleganza senza tempo della musica antica e alla vivacità delle melodie napoletane così caratteristiche dello stile “galante” settecentesco. Alle 21.15, nella Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta, il concerto “Arie Napoletane” vede protagonisti in scena, in una formazione stellare, i grandi interpreti internazionali della musica barocca, con il contralto Sara Mingardo, interprete di riferimento mondiale per il repertorio antico e sacro, il basso-baritono Lisandro Abadie, il traversiere Marcello Gatti, l’oboista Alfredo Bernardini, fondatore dell’ensemble Zefiro e figura cardine nel panorama internazionale della musica barocca; i violinisti Elisa Citterio e Hiro Kurosaki, entrambi attivi come solisti e direttori di ensemble di fama mondiale; il gambista Vittorio Ghielmi, riconosciuto erede della grande scuola europea dello strumento; il violoncellista barocco Marco Testori e il clavicembalista Florian Birsak, continuatore della tradizione salisburghese. Gli artisti, presenti a Siena in qualità di docenti del Dipartimento di Musica Antica dell’Universität Mozarteum Salzburg si esibiscono al termine dei corsi di alto perfezionamento del Chigiana-Mozarteum Baroque Program, in una serata che testimonia la peculiarità della vocazione didattica del Chigiana International Festival, alimentata dalla sinergia tra formazione accademica e produzione concertistica.
Questo evento nasce dalla coproduzione tra Accademia Chigiana e Universität Mozarteum Salzburg, due istituzioni che da anni lavorano in sinergia per la valorizzazione della musica antica. La collaborazione con il Festival Paesaggi Musicali Toscani conferisce inoltre una cornice territoriale preziosa, in grado di legare un progetto artistico internazionale al paesaggio unico della Val d’Orcia.
Il programma, incentrato su alcune delle pagine più affascinanti del barocco napoletano, è un mosaico musicale in grado di restituire la varietà e la ricchezza di una stagione irripetibile della storia musicale italiana, con opere che alternano pathos, eleganza e inventiva melodica. Le arie di Alessandro e del suo talentuoso figlio Domenico Scarlatti aprono il percorso con la loro eleganza melodica e la tipica vis teatrale che rese celebre la scuola musicale partenopea in tutta Europa. Di Nicola Fiorenza, violinista e compositore si ascolteranno brani che fondono rigore contrappuntistico e slancio virtuosistico. Francesco Durante, maestro di Pergolesi e Paisiello, porterà la cifra lirica e spirituale che caratterizzò le sue composizioni sacre e profane.
Il programma si apre con la Sonata a tre in sol minore di Nicola Mattheis Junior, figura ancora poco nota del tardo Seicento, il cui stile cosmopolita mescola influssi tedeschi, italiani e inglesi. La scrittura ricca di contrasti, che alterna severi preludi a danze brillanti, come la gavotta e la gigue, è affidata ai violini di Elisa Citterio e Hiro Kurosaki, alla viola da gamba di Vittorio Ghielmi e al clavicembalo di Florian Birsak.

Sara Mingardo
Appare quindi in lontananza Napoli, città cosmopolita e laboratorio musicale del primo Settecento, inizialmente evocata da alcune delle pagine più suggestive di Georg Friedrich Händel, composte durante il suo soggiorno partenopeo del 1708. Dal dramma per musica Aci, Galatea e Polifemo emergono il terzetto “Caro dolce amico amplesso” e le arie “Se m’ami o caro” e “Non sempre no crudele”, con le voci di Sara Mingardo (contralto), Lisandro Abadie (basso-baritono) e il giovane soprano Lucia Pagano, talento dei corsi chigiani, un cast di autentici fuoriclasse, per restituire la teatralità intensa e l’eleganza vocale del giovane Händel.
Accanto a lui, altri protagonisti della vivacissima scena napoletana: il lirismo di Francesco Mancini con la cantata Quanto dolce è quell’ardore per soprano e oboe (con la partecipazione di Alfredo Bernardini), l’energia virtuosistica del Concerto in re maggiore per violoncello di Nicolò Fiorenza (solista Marco Testori), e la grazia melodica del Concerto in sol maggiore per traversiere di Giovanni Battista Pergolesi, interpretato da Marcello Gatti.
Non manca un omaggio a Domenico Scarlatti, con tre sonate per clavicembalo – K 439, K 446 e K 438 – affidate alle mani raffinatissime di Florian Birsak, capace di illuminare l’invenzione inesauribile del maestro napoletano.
Il finale riunisce tutti gli artisti in scena nel terzetto “Chi ben ama ha per oggetti fido amor”, di nuovo dal Aci, Galatea e Polifemo di Händel, sigillo corale e luminoso del percorso. Una chiusura che è insieme celebrazione e promessa: la musica barocca come arte viva, capace di unire culture, generazioni e geografie.