
CETONA. 19 Luglio 2025. A distanza di pochi giorni dall’anniversario della nascita dell’Arma dei Carabinieri (13 luglio 1814), a testimonianza di un rapporto consolidato, sinergico ed istituzionale, l’Amministrazione Comunale di Cetona, ha riposizionato oggi la scritta “CARABINIERI”, originariamente posta sulla facciata della Caserma e rimossa negli anni 80 a seguito del rifacimento delle parti esterne.
La scritta originaria di pregiata fattura artigianale, realizzata in cotto smaltato, è stata recuperata dai militari della Stazione di Cetona, che l’hanno rinvenuta sotto alcuni materiali di risulta accumulati nel tempo e recentemente rimossi nel corso di lavori di ristrutturazione della torre detta il “Rivellino”, che fa parte della caserma.
Grazie all’impulso del Comando Compagnia Carabinieri di Montepulciano, dal quale la Stazione dipendente, il Comune di Cetona ha sposato l’iniziativa e la scritta, minuziosamente restaurata da uno storico artigiano locale, è stata riposizionata, dietro autorizzazione della Soprintendenza, nella sua precedente sede, ben visibile da tutta la Piazza rinascimentale, dove era posizionata sicuramente dagli ultimi anni dell’800, come testimoniano le foto dell’epoca.
A seguito quindi del ripristino e ristrutturazione, oggi l’originaria scritta “CARABINIERI”, pur priva delle due lettere R che, comunque non ritrovate, anticipavano l’attuale scritta e si riferivano al nome originale di “Carabinieri Reali” e che di fatto, grazie alle foto storiche, sono testimonianza della lunga storia dei Carabinieri e della permanenza presso quell’edificio, ritorna sulla facciata della Caserma di Cetona.
La Stazione Carabinieri di Cetona inizia a funzionare già nel 1860 a seguito di Regio Decreto del 16.01.1860. L’istituzione del Comando avvenne formalmente con il R.D. 24.01.1861, di riordino del Corpo e Istituzione delle Legioni. Il Comando dipendeva gerarchicamente dalla Legione di Firenze, Divisione di Siena, Compagnia di Siena, Luogotenenza di Montepulciano. La Stazione di Cetona inizialmente aveva ed ha competenza sull’omonimo Comune ed un organico di un Brigadiere e 4 Carabinieri a piedi. Nel 1949 alla Stazione venne concessa la bandiera Nazionale.
Lo stabile adibito a caserma, già sede di Palazzo di Giustizia, poi Pretura e Palazzo Comunale fino al 1876, annette la cosiddetta Torre del Rivellino, edificata nella seconda metà del 1400 a difesa della cinta muraria a protezione del borgo di Cetona. Nella parte inferiore della Torre, al piano stradale, sono ubicate le antiche celle di sicurezza, oggetto di meticoloso e recente restauro, in cui sono state recuperate delle scritte in lapis databili tra la prima metà del 1800 e fino all’anno 1955, che sulla base degli studi in corso da parte dell’Amministrazione Comunale, potrebbero essere anche in parte attribuibili sia ai detenuti, ma anche ai militari Arma, che negli anni hanno lì scontato la consegna di rigore. Dalla documentazione presente negli archivi del Comune di Cetona, la Stazione Carabinieri è in pianta stabile ed esclusiva ubicata dal 1876, presso l’attuale sede. Si ipotizza infatti che essendo tale data coincidente con lo spostamento nell’attuale sede del Palazzo del Comune di Cetona, negli anni antecedenti ovvero dal 1860 al 1876, vi sia stata una coabitazione tra la Caserma Carabinieri ed il Palazzo Comunale, aspetto questo che si consolida e concretizza anche nei tempi attuali e moderni, a distanza di più di un secolo.
Il consolidato rapporto istituzionale e soprattutto di vicinanza e supporto alla popolazione, suggellato ogni giorno con l’assidua presenza dei militari accanto e per la gente, ha visto in più occasioni scegliere la comunità di Cetona quale protagonista di alcune edizioni del Calendario da tavolo dei Carabinieri, distribuito nel mondo in centinaia di migliaia di copie e non da ultimo per alcune scene girate appunto dai Carabinieri durante il loro servizio istituzionale di tutela delle fasce deboli, che sono andate in onda nello scorso Giugno nel video promozionale distribuito da tutte le reti nazionali in occasione della festa dell’Arma.