SI-AVS sottolinea le forti criticità di metodo e contenuto dell'operazione

SIENA. La delibera con cui la Giunta comunale di Siena avvia un percorso di riqualificazione dell’area ex IDIT di Isola d’Arbia rappresenta, sulla carta, un’opportunità. Dopo anni di abbandono, si parla nuovamente di un progetto per restituire dignità a un luogo simbolo del degrado urbano. Tuttavia, come Sinistra Italiana – Alleanza Verdi e Sinistra, non possiamo tacere le forti criticità di metodo e contenuto che questa operazione presenta.
Consumo di suolo agricolo invece di rigenerazione urbana
Dalle poche informazioni comunicate dal Comune, la prima fase del progetto dovrebbe prevedere la realizzazione di un grande impianto fotovoltaico su oltre 52.000 metri quadrati di terreno agricolo – l’equivalente di circa 7 campi da calcio – in una zona a ridosso dell’abitato di Isola d’Arbia. Una scelta che solleva serie preoccupazioni sia per l’impatto paesaggistico e ambientale – l’area interessata è di grande valore ambientale, culturale e rurale – sia per la logica che ancora una volta sacrifica suolo agricolo, invece di puntare con decisione sul recupero di superfici già compromesse o industriali dismesse.
Dalle poche informazioni comunicate dal Comune, la prima fase del progetto dovrebbe prevedere la realizzazione di un grande impianto fotovoltaico su oltre 52.000 metri quadrati di terreno agricolo – l’equivalente di circa 7 campi da calcio – in una zona a ridosso dell’abitato di Isola d’Arbia. Una scelta che solleva serie preoccupazioni sia per l’impatto paesaggistico e ambientale – l’area interessata è di grande valore ambientale, culturale e rurale – sia per la logica che ancora una volta sacrifica suolo agricolo, invece di puntare con decisione sul recupero di superfici già compromesse o industriali dismesse.
Serve un vero percorso di partecipazione democratica
Non possiamo accettare che, nel 2025, un progetto di tale portata venga costruito senza attivare un percorso dettagliato di partecipazione pubblica. I cittadini e le cittadine di Isola d’Arbia, che vivono quotidianamente questo territorio devono avere tutti gli elementi per poter capire a pieno questo progetto. Non attivare percorsi di progettazione e partecipazione collettiva al giorno d’oggi è inaccettabile. Una vera rigenerazione urbana non può essere calata dall’alto, ma deve nascere da un percorso partecipativo, democratico e trasparente
Non possiamo accettare che, nel 2025, un progetto di tale portata venga costruito senza attivare un percorso dettagliato di partecipazione pubblica. I cittadini e le cittadine di Isola d’Arbia, che vivono quotidianamente questo territorio devono avere tutti gli elementi per poter capire a pieno questo progetto. Non attivare percorsi di progettazione e partecipazione collettiva al giorno d’oggi è inaccettabile. Una vera rigenerazione urbana non può essere calata dall’alto, ma deve nascere da un percorso partecipativo, democratico e trasparente
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Assenza di garanzie sulla riqualificazione promessa
Grave è l’assoluta mancanza di garanzie sulla seconda fase del progetto, quella che dovrebbe riguardare la riqualificazione dell’ex complesso industriale. Si parla genericamente di un “progetto di fattibilità” da presentare entro dodici mesi, ma nulla vincola realmente la società privata a realizzare quell’intervento. Il rischio è evidente: realizzare subito un grande impianto fotovoltaico, con tutti i benefici che ne derivano per il soggetto privato, e rimandare – o peggio, abbandonare – la promessa riqualificazione urbana.
Assenza di garanzie sulla riqualificazione promessa
Grave è l’assoluta mancanza di garanzie sulla seconda fase del progetto, quella che dovrebbe riguardare la riqualificazione dell’ex complesso industriale. Si parla genericamente di un “progetto di fattibilità” da presentare entro dodici mesi, ma nulla vincola realmente la società privata a realizzare quell’intervento. Il rischio è evidente: realizzare subito un grande impianto fotovoltaico, con tutti i benefici che ne derivano per il soggetto privato, e rimandare – o peggio, abbandonare – la promessa riqualificazione urbana.
Il Comune deve garantire l’interesse pubblico
In questo contesto, è essenziale che il Comune di Siena si assuma fino in fondo il proprio ruolo di garante dell’interesse pubblico. Il Comune deve pretendere e rendere pubbliche garanzie vincolanti sull’effettiva realizzazione della riqualificazione dell’area ex IDIT, ma al momento queste garanzie non si vedono. Non basta un generico cronoprogramma: servono atti concreti, impegni sottoscritti, penali in caso di inadempienza e una vigilanza attiva da parte dell’Amministrazione
In questo contesto, è essenziale che il Comune di Siena si assuma fino in fondo il proprio ruolo di garante dell’interesse pubblico. Il Comune deve pretendere e rendere pubbliche garanzie vincolanti sull’effettiva realizzazione della riqualificazione dell’area ex IDIT, ma al momento queste garanzie non si vedono. Non basta un generico cronoprogramma: servono atti concreti, impegni sottoscritti, penali in caso di inadempienza e una vigilanza attiva da parte dell’Amministrazione
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Per una vera transizione ecologica
Siamo favorevoli alle energie rinnovabili, ma non possiamo accettare che la transizione ecologica venga usata come alibi per operazioni speculative o per nuove forme di consumo di suolo. La vera sostenibilità è integrata e tiene insieme ambiente, paesaggio, comunità, giustizia sociale e trasparenza.
Per una vera transizione ecologica
Siamo favorevoli alle energie rinnovabili, ma non possiamo accettare che la transizione ecologica venga usata come alibi per operazioni speculative o per nuove forme di consumo di suolo. La vera sostenibilità è integrata e tiene insieme ambiente, paesaggio, comunità, giustizia sociale e trasparenza.
Le nostre richieste
Chiediamo all’Amministrazione comunale di:
1. Interrompere questa corsa senza dibattito
2. Aprire subito un percorso pubblico di confronto con la cittadinanza, le associazioni, i comitati e le forze sociali del territorio
3. Fornire garanzie vincolanti sulla realizzazione della riqualificazione dell’area ex IDIT
Chiediamo all’Amministrazione comunale di:
1. Interrompere questa corsa senza dibattito
2. Aprire subito un percorso pubblico di confronto con la cittadinanza, le associazioni, i comitati e le forze sociali del territorio
3. Fornire garanzie vincolanti sulla realizzazione della riqualificazione dell’area ex IDIT
Se vogliamo davvero rigenerare l’ex IDIT, cominciamo da qui: dal diritto delle persone a decidere sul proprio territorio.
Sinistra Italiana Siena – Alleanza Verdi e Sinistra