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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Al Radicondoli Festival si esalta “Il tempo del silenzio. La memoria, il dolore, la speranza”

Per tre settimane, il borgo medievale diventa un palcoscenico per proseguire o iniziare un cammino, presentare testi ancora freschi di scrittura, studi per possibili spettacoli, o lavori di ricerca e memorie

RADICONDOLI. Annunciato il programma della XXXIX edizione del RADICONDOLI FESTIVAL, dal tema “IL TEMPO DEL SILENZIO. La memoria, il dolore, la speranza” che si terrà dal  12 al 31 luglio nel borgo di Radicondoli.

“Il tempo del silenzio qui come riflessione per dibattere insieme e per produrre delle analisi e delle risposte concrete alle questioni del mondo contemporaneo”, sottolinea il direttore Massimo Luconi.

Ancora una volta, un appuntamento che riconferma Radicondoli un luogo dinamico e privilegiato per il dialogo interculturale e intergenerazionale. Un’officina culturale che presenta proposte originali di spettacoli e work in progress tra tradizione e nuova scrittura, molti dei quali in anteprima nazionale. Per tre settimane, il borgo medievale diventa un palcoscenico a cielo aperto per proseguire o iniziare un cammino, presentare testi ancora freschi di scrittura, studi per possibili spettacoli, o lavori di ricerca e memorie. L’intento del Festival è promuovere e sostenere attivamente la drammaturgia contemporanea italiana, fungendo da catalizzatore per valorizzare i progetti esistenti e costruire una rete di discussione, ascolto e fattiva collaborazione. Un processo che mette gli autori in un concreto confronto con la scrittura, la produzione e la promozione dei testi teatrali.

  • Paesaggi Contemporanei: Arte ambientale e riflessione

All’interno del programma si terrà anche PAESAGGI CONTEMPORANEI, che inaugurerà il festival sabato 12 luglio. Si tratta di un progetto di arte ambientale promosso dal Comune di Radicondoli, con mostre, performance, installazioni site-specific e sonore. I lavori, realizzati dagli artisti Antonello Ghezzi, Moussa Traore, Simone Gori, Paolo Fabiani, sono stati ideati appositamente per Radicondoli. In queste opere, gli artisti utilizzano il paesaggio e il contesto urbanistico non solo come soggetto ma come materia stessa, dando importanza alla ricerca estetica ma soprattutto ai segni dell’uomo, al suo passaggio e alla sua memoria.

Curatore di questa sezione è Fabio Gori, collezionista e profondo esperto di arte contemporanea, che affianca Luconi nella direzione del Festival. Gli interventi d’arte ambientale, in maniera parallela e complementare al festival di teatro, si intersecano con lo spettacolo dal vivo, diventando un elemento importante di incontro e riflessione.

  • Finestre sul Mondo: Nuove drammaturgie e culture teatrali

Il Festival, realizzato grazie al contributo del Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Radicondoli e Radicondoli Arte, si è distinto negli ultimi anni per la capacità di guardare oltre i consueti orizzonti teatrali. Progetti su nuove drammaturgie e altre culture teatrali, esperienze originali e innovative che normalmente trovano poca visibilità nel contesto italiano, sono promossi grazie anche al progetto FINESTRE SUL MONDO. Questa edizione include:

  • La compagnia belga Le nimis groupe, un collettivo teatrale che presenta “Portraits sans paysage” (27 luglio, ore 19.00). È un lavoro di analisi sui modi in cui gli stranieri vengono segregati e sul lavoro umanitario nei campi profughi di tutto il mondo, portando in scena testimonianze oculari e parole. 
  • La compagnia Phoenix, diretta da Abdou Gueye, che da anni sviluppa per il Festival progetti di scambio, laboratori di drammaturgia e progettazione teatrale, presenterà Alors, tue moi di Aristide Tarnagda  (18 luglio, ore 19.00)  con Francesco Dendi e Vincenza Pastore

Lo spettacolo racconta la storia di un’adolescente violentata dal padre. Dopo che la giovane decide di parlarne, la famiglia la bandisce e lei finisce abbandonata da tutti, solo dopo un lungo viaggio fra prostituzione e violenza , incontrerà l’uomo che riuscirà a darle fiducia e amore. Aristide Tarnagda è un drammaturgo e regista del Burkina Faso, i suoi lavori sono stati messi in scena nei più importanti teatri e festival francesi fra cui il festival di Avignone.

  • L’associazione Naprawski presenta “Il Vangelo di Cassandra” (26 luglio, ore 19.00), di e con Gemma Hansson Carbone, dall’opera di Dimitris Dimitriadis, un testo poetico scritto nel 2009. Dimitris Dimitriadis è una figura di riferimento della letteratura greca contemporanea, il cui lavoro è stato tradotto e pubblicato in tutto il mondo e le sue pièce teatrali messe in scena, tra gli altri, da Yorgos Lanthimos, Olivier Py e Theodoros Terzopoulos. 

 

  • Temi attuali e voci potenti

Come sempre, il Festival affronta temi attuali e forti, tra cui l’immigrazione, le altre culture, la Palestina, la violenza sulle donne. In programma:

  • L’opera poetica di Erri De Luca “Solo andata” (30 luglio, ore 21.15), in un progetto della cantante Flo che, insieme a KORE, un coro di 12 donne, costruisce un percorso sulla vocalità e sulla narrazione sonora tra parola e musica. Poesie che parlano di persone che passano il mare ma non tornano, un viaggio di sola andata. 
  • L’attrice napoletana ma di origini palestinesi Dalal Suleiman porterà sul palco “Un dettaglio minore” (14 luglio, ore 21.15) dal romanzo di Adania Shibli, un progetto a cura di Massimo Luconi. Nel 1949, alcuni soldati israeliani attaccano un gruppo di beduini nel deserto del Negev, uccidendo tutti tranne un’adolescente. La ragazza viene catturata, violentata, uccisa e sepolta nella sabbia. Molti anni dopo, ai giorni nostri, una donna prova a ripercorrere quell’omicidio. 

 

  • Progetti speciali e ospiti illustri

Tra i progetti speciali del Festival, due saranno dedicati al tema del silenzio: uello di Mirio Cosottini “Le forme del silenzio” (13 luglio, ore 19.00), in cui, con voci bianche, chitarra e flicorno soprano, sottolinea l’importanza del silenzio, un invito al pubblico a indugiare verso alcune forme di silenzio che il suono prende e lascia; di Laura Marinoni, con “Il silenzio è cosa viva” (23 luglio, ore 21.15), la grande protagonista del teatro italiano che porta avanti da tempo un lavoro di ricerca sulla poesia di Chandra Livia Candiani, la cui poetica è fortemente legata alla meditazione.

 

Tra le presenze affermate ricordiamo:

  • Paola Pitagora che presenterà “Il paradiso di Accattone” dagli appunti di Pasolini (19 luglio, ore 21.15). Un progetto speciale del Festival, un viaggio affascinante nella Roma degli anni ’60, quella della Dolce Vita e della scoperta delle borgate romane da parte di Pasolini. 
  • Arianna Scommegna nel reading dedicato a “La Storia” (29 luglio, ore 19.00) di Elsa Morante, un caso letterario fin dalla sua uscita nel 1974. 
  • Alessandro Benvenuti con “PILLOLE DI ME” (20 luglio, ore 21.15), “un po’ di robe comiche, un po’ recitate, un po’ lette, per raccontare il mio divertimento nel vivere una vita sul filo di una comicità condensata in pillole salvifiche”. 
  • Elena Bucci e Marco Sgrosso in “RISATE DI GIOIA storie di gente di teatro” (25 luglio, ore 21.15) racconteranno, attraverso studi preziosi, biografie, autobiografie, lettere e memorie di gente di teatro, le radici di un’arte che è al centro della vita sociale, culturale e politica delle comunità. 

 

Per la drammaturgia giovane under 35, saranno presenti due autori italiani emergenti:

  • Alessandro Paschitto presenterà il suo testo “Afànisi” (22 luglio, ore 19.00), una performance che rovescia i rapporti tra spettatore e spettacolo, rendendo lo spettatore non più fruitore passivo ma creatore attivo dell’opera che ha di fronte. 
  • Eliana Rotella, finalista Premio Riccione, proporrà invece “Lexicon” (19 luglio, ore 19.00), testo vincitore “Next Generation” – premio Carlo Annoni, con la regia di Giulia Sangiorgio. 

L’attenzione alla drammaturgia da parte del Festival si enfatizza anche con due progetti di Dacia Maraini, grande scrittrice e punto di riferimento per la drammaturgia teatrale che ormai da diversi anni porta a Radicondoli i suoi lavori: l’anteprima nazionale di “Il Gioco dell’Universo” (28 luglio, ore 21.15) con Emanuela Kustermann e Max Nisi, un ritratto di Fosco Maraini, padre di Dacia che, rileggendo i taccuini e gli appunti paterni dalla grafia minuscola, compone in questo libro la rappresentazione di un uomo straordinario secondo il proprio, intenso lessico familiare, e “Anna” (27 luglio, ore 21.15) tratto dal racconto “Anna e il Moro” con Viola Graziosi

In cartellone anche degli outsider molto interessanti:

  • Beppe Lanzetta, personaggio incredibile, candidato ai David di Donatello per la sua interpretazione del Vescovo in Partenope di Paolo Sorrentino. Nella sua pièce “L’urlo” (24 luglio, ore 21.15) con musiche di Jennà Romano, racconta in musica una città come Napoli, tutta immersa nel percorso artistico di Lanzetta. 
  • Ancora Napoli con Gigi Savoia in “Io vulesse truvà pace” (26 luglio, ore 21.15), un dovuto omaggio al grande Eduardo De Filippo a 40 anni dalla scomparsa. 
  • Ulderico Pesce, con due storie di donne: “I sandali di Elisa Claps” (13 luglio, ore 21.15), la storia di una ragazza di 16 anni, Elisa, uccisa da Danilo Restivo, nel racconto del padre Antonio; e “Felicia e la felicità” (14 luglio, ore 19.00), una storia di emigrazione italiana di fine Ottocento al femminile realmente accaduta. 
  • Gioia Salvatori, personaggio molto amato sul web che scrive e conduce il programma “Le ripetizioni” in onda su Radiorai3, sarà a Radicondoli con il suo spettacolo “DI RIDERE DI PIANGERE DI PAURA” (21 luglio, ore 21.15), in cui affida ai versi le domande fondamentali dello stare al mondo, in una realtà piena di vizi e distrazioni. 

Gli Archivi Storici del Comune di Radicondoli, recentemente restaurati, saranno protagonisti di una proposta drammaturgica: “Storie di una storia” (25 luglio, ore 19.00), curata da Francesco Dendi e Lisa Capaccioli, con la partecipazione degli abitanti di Radicondoli.

 

  • Musica al Festival

Alla musica il Festival ha sempre dedicato ampio spazio e anche in questa edizione si segnalano:

  • Un concerto di Silvia Bolognesi dedicato a Duke Ellington (31 luglio, ore 21.15) e alla sua ricerca verso nuove tecniche e nuovi suoni. 
  • Il progetto “Retablos” (29 luglio, ore 21.15) con Riccardo Tesi e Giua, un viaggio tra canzone d’autore, canzoni popolari e musica strumentale. 
  • Nello spettacolo “Nel blu, avere tra le braccia tanta tanta felicità” (18 luglio, ore 21.15) di e con Mario Perrotta, protagoniste saranno le musiche di Domenico Modugno. 
  • Nel suo concerto, Ginevra di Marco (12 luglio, ore 21.15) percorrerà le tappe salienti del suo percorso artistico. 
  • Infine, dopo la presenza di Awa Ly l’anno scorso, un’altra grande cantante franco-senegalese porta il suo talento e la sua cultura a Radicondoli: Ma Sanè (15 luglio, ore 21.15). Nata e cresciuta a Dakar dove ha esordito giovanissima diventando una vera star della musica senegalese, con una voce potente e suadente, unisce ai ritmi jazz e alla world music la cultura musicale legata alla sua terra africana di origine. 
  • Formazione e Premi

Il Festival, che come sempre dedica grande importanza alla formazione dei mestieri del teatro con progetti per studenti e giovani professionisti, prevede due iniziative all’interno del programma: uno stage di drammaturgia in collaborazione con la Fondazione Zeffirelli (info: education@fondazionefrancozeffirelli.com), e uno stage di orientamento formativo della durata di tre giorni, dedicato a chi vuole approfondire la conoscenza dei mestieri dello spettacolo dal vivo (info: turismo@radicondolinet.it). 

Durante il Festival verrà consegnato il Premio Radicondoli per il teatro (25 luglio, ore 16.30), decretato da una giuria composta dai critici teatrali Sandro Avanzo, Rossella Battisti, Claudia Cannella, Enrico Marcotti, Valeria Ottolenghi, e da Elena Lamberti (coordinatrice organizzativa del Premio).

FESTIVAL DI RADICONDOLI
Il tempo  del silenzio La memoria, il dolore, la speranza
12-31 luglio 2025
Info e biglietti:  www.radicondoliarte.org

 

 

  • Paesaggi Contemporanei: Un dialogo tra Arte e Territorio 

 

Paesaggi Contemporanei è un progetto di arte ambientale promosso dal Comune di Radicondoli. Questa iniziativa, che si svolge in parallelo e in modo complementare al festival teatrale dal 12 al 31 luglio, offre  performance e installazioni site-specific. La curatela è affidata a Fabio Gori, collezionista e profondo esperto di arte contemporanea, che affianca la direzione del Festival in questa importante sezione.

Durante queste tre settimane con Paesaggi Contemporanei, i segni dell’arte si intersecano con lo spettacolo dal vivo, creando un elemento cruciale di incontro e riflessione attraverso un progetto che coinvolge artisti sia emergenti che affermati. In una dimensione dinamica, il progetto rafforza l’idea complessiva di un laboratorio creativo e produttivo al centro dei linguaggi contemporanei, dove l’arte utilizza il paesaggio e il contesto urbanistico non solo come soggetto, ma come materia stessa dell’opera. L’importanza è data alla ricerca estetica, ma soprattutto ai segni dell’uomo, al suo passaggio e alla sua memoria.

Il progetto “Paesaggi Contemporanei” nasce nel 2021 con l’obiettivo di sviluppare proposte di arte contemporanea di alto profilo, finalizzate a delineare un percorso di segni artistici in relazione alla struttura architettonica e paesaggistica di Radicondoli, con l’intento di arricchire culturalmente il territorio e aumentarne l’attrattiva turistica. Questo investimento nell’arte ambientale, grazie alla cura di Fabio Gori e alla collaborazione con la Fattoria di Celle, ha portato in pochi anni alcuni tra i più prestigiosi e significativi artisti contemporanei a lavorare per Radicondoli.

  • Programma 2025: Continuità e nuove visioni

Dal 12 luglio, il programma mira a mantenere una continuità di lavoro con gli artisti che hanno già avuto un rapporto con Radicondoli, proponendo nuovi progetti che consolidino la loro presenza. Questa visione di “convivio intellettuale e artistico” è fortemente significativa per l’immagine e la vita culturale di Radicondoli, permettendo di costruire un percorso di arte ambientale fruibile da cittadini e turisti.

  • Antonello Ghezzi: “Premere per cambiare il mondo”

Nel centro storico, accanto all’entrata del palazzo comunale, sarà installato un campanello luminoso in ottone con la scritta: “Premere per cambiare il mondo”. Come spiegano gli artisti: “Quando l’abbiamo portato per la prima volta in uno spazio pubblico abbiamo potuto osservare le reazioni delle persone. Alcuni, dopo averlo premuto, si guardavano intorno per verificare se per caso fosse successo qualcosa, magari una luce accesa o un suono, altri continuavano a guardare il pulsante senza trovare il coraggio di premerlo temendo chissà quale reazione. A chi chiedeva se c’era stato un cambiamento, rispondevamo, sorridendo, che forse erano cambiati nel decidere di volerlo premere.”

  • Moussa Traore: “Piroghe”

Come oggetti misteriosamente incagliati, e forse rimasti nelle nostre coscienze, tre scafi in lamiera verranno inseriti all’interno di un boschetto di lecci ai margini del paese. L’opera consiste in tre piroghe realizzate con materiali ferrosi riciclati che l’artista costruirà direttamente a Radicondoli, a seguito di una residenza e di un laboratorio con giovani artisti. Nel lavoro di Moussa Traore, uno dei più significativi artisti senegalesi, si ritrovano gli elementi dello scarto urbano: l’usato, lo spreco e l’inutile che nelle civiltà dell'”altro mondo” vengono recuperati in una continua trasformazione di valore e di uso. Ed ecco che sorgono grandi sculture, oggetti, personaggi poetici in un paesaggio rarefatto, che fino a poco prima era un insignificante ammasso di rottami. Il suo lavoro ha fatto parte di collezioni e mostre importanti in Senegal, Francia e Italia.

  • Simone Gori: “Il suono del tempo”

Un intervento site-specific all’ingresso di Porta Olla, sulle mura storiche del paese. Sarà un’onda sonora in metallo che riproduce il suono delle campane di Radicondoli e specchia il paesaggio circostante. Simone Gori dal 2012 ha partecipato a numerose mostre in spazi pubblici e privati.
La sua opera Bianco Novecento è entrata a far parte della prestigiosa collezione Maeght a Saint-Paul-de-Vence. Il suo lavoro Il creatore di nuvole nasce sotto il cielo della Fattoria di Celle e qui a Radicondoli è esposto permanentemente. Nel 2021 ha partecipato a “Paesaggi Contemporanei” a Radicondoli e nel 2024 ha esposto al Mudac Museo delle Arti Carrara con la mostra personale Pars Caeli.

  • Paolo Fabiani: “Gli Urlatori”

Lo sguardo visionario, con il quale questa mostra vuole raccontare alcune storie del nostro mondo, segue le impronte di chi non accetta regole ed è spinto, da chi travalica ogni aspetto di civile coabitazione, verso la transumanza culturale.
Paolo Fabiani vuole rappresentare ciò che permane, quella fisicità poetica della quale rimangono ectoplasmi, tracce di vita separata dal suo sé, impronte volatili di ricordi sopiti mentòri di una impermanenza inevitabile.
In mostra sono esposti GLI URLANTI (2024), VIANDANTE (2025), e la serie di piccoli lavori GOST (2025). 

Paolo Fabiani, dal 1990, ha realizzato mostre in gallerie e istituzioni prestigiose. Tra queste, la mostra Maledetti toscani per Fabio Sargentini, curata da Maria Luisa Frisa e Alberto Boatto; ha collaborato con Achille Bonito Oliva alle Orestia di di Gibellina e Luciano Pistoi per la rassegna di arte contemporanea da lui organizzata nel borgo di Volpaia. Negli anni successivi è stato invitato alla XII Quadriennale di Roma, ha realizzato a Siena un’installazione per il Museo Civico e ha partecipato alla mostra BU! al Centro per l’arte contemporanea Palazzo delle Papesse. A Firenze ha preso parte a WI-Working – Insider a cura di Sergio Risaliti. Del 2022 è la sua ultima personale alla galleria ME Vannucci di Pistoia, curata da Pietro Gaglianò.

 

  • La Collezione Permanente di Arte Contemporanea a Radicondoli

A Radicondoli, la collezione permanente di arte contemporanea arricchisce vari spazi del borgo con opere di artisti acquisiti in questi ultimi quattro anni:

  • Luca Gilli ha inserito negli spazi del Palazzo Comunale una selezione di fotografie. Realizzate durante una residenza a Radicondoli, queste opere sono ispirate al rapporto tra arte e natura, catturando l’essenza del territorio.
  • Sempre nel Palazzo Comunale, Paolo Fabiani è intervenuto con un’opera legata al gesto del blu oltremare che si espande sul bianco. Il suo lavoro racconta in modo unico il disordine e il soffio vitale del respiro.
  • Vittorio Corsini invita a un’emozione profonda con una scritta luminosa sulle mura del paese: “Nel paesaggio bisogna farsi ciechi”. L’opera suggerisce di abbandonarsi completamente alla percezione, andando oltre la sola vista.
  • Il duo artistico Antonello Ghezzi ha lavorato su un’installazione site-specific negli ex lavatoi, un luogo misterioso ed evocativo dove un tempo si intrecciavano le relazioni umane del quotidiano.
  • Franco Ionda con “Catturare il riflesso” ha inserito in tre diversi edifici di Radicondoli forme in fusione di alluminio. Queste opere raccontano il suo universo attraverso simboli potenti: stelle decapitate, una raggiera di chiodi pronti alla ricostruzione per un mondo diverso, e teste che possano generare pensieri, restituendo l’uomo alla sfera dell’umano. Inoltre  una Maternità composta da tre figure femminili di intensa spiritualità è all’interno della Chiesa di Santa Caterina. 
  • Claudia Losi, è intervenuta nella particolare struttura urbanistica di Radicondoli, nei chiassini che sono passaggi e linee di congiunzione fra le varie parti del paese, utilizzando l’espressione artistica come riflessione sulle possibili forme del vivente e sulle loro combinazioni e sul rapporto arcano che persiste tra uomini e animali. 

 

  • “Preghiera”, una scultura in ferro di Moussa Traore, artista senegalese riconosciuto a livello internazionale per le sue opere realizzate con materiali di scarto, è collocata come “guardiano del paesaggio” nell’agriturismo Le Canterie.

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