
ROMA. “Zero assoluto: con arroganza e disattenzione verso la Toscana, la destra ha deciso di bocciare tutti gli emendamenti proposti dal Partito Democratico al Decreto Infrastrutture, ignorando le reali priorità del nostro territorio. È un colpo pesante per la mobilità, la sicurezza e lo sviluppo sostenibile della nostra regione”: è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente della Camera, commentando l’esito dell’esame parlamentare del provvedimento.
“Si trattava di un pacchetto di emendamenti concordato con il Pd della Toscana, pensato per intervenire su strade, ferrovie, termodotti e bacini idrici strategici. Non erano richieste simboliche, ma opere concrete e urgenti: il completamento della strada Tirrenica, la messa in sicurezza della Fi-Pi-Li, della Tosco-Romagnola e della Statale 12, l’adeguamento della Firenze–Siena e il completamento della Due Mari, con attenzione al tratto aretino. Tutte proposte rigettate.”
“Abbiamo chiesto interventi anche sulla viabilità locale come la demolizione e ricostruzione del ponte sul fiume Cecina, il Lotto Zero della Cassia a Siena, il collegamento tra Maroccone e Chioma a Livorno. Avevamo proposto di togliere il pedaggio ai residenti sulla A12 tra Palazzi e Rosignano e sulla A1 tra Firenze Nord e Firenze Sud. Nessuna di queste proposte ha ricevuto attenzione.”
“Sul fronte del trasporto ferroviario, abbiamo chiesto il ripristino dei fondi tagliati per la Tramvia di Firenze e l’Interporto di Livorno, l’Alta Capacità tra Genova e Roma, il raddoppio della linea Siena–Poggibonsi, e nuove linee per i collegamenti turistici in Maremma. Anche qui, silenzio assoluto. Infine, il governo ha rifiutato di finanziare interventi fondamentali per la messa in sicurezza idraulica nei comuni di Manciano, Calenzano, Quarrata e Campi Bisenzio, e per la realizzazione di termodotti che avrebbero calmierato i costi energetici per le imprese. Il messaggio è chiaro: la Toscana per il Governo Meloni non esiste Ma noi continueremo a batterci in Parlamento e nei territori affinché questa regione non venga lasciata indietro”, conclude Simiani.