L’obiettivo delle soluzioni proposte da imprese, ricercatori e ricercatrici è comprendere l'origine, l'autenticità e la sicurezza delle produzioni agricole e delle filiere agroalimentari

SIENA. Al Santa Chiara Lab dell’Università si è tenuta una due giorni di incontri dove sono state presentate le soluzioni tecnologiche e organizzative per le imprese frutto delle attività di Agritech – Spoke 9, attuatore dei temi inerenti alla tracciabilità e alla misurazione della sostenibilità nell’ambito di Agritech. L’evento, dal titolo “Soluzioni per la misurazione, certificazione e valorizzazione della qualità, dell’origine delle aziende agroalimentari”, si è tenuto 17 e 18 giugno, ed ha visto la partecipazione di ricercatrici, ricercatori e imprenditori di tutta Italia e dei direttori di oltre 20 consorzi di Indicazione Geografica, grazie alla collaborazione con Qualivita e la Fondazione Siena Food Lab.
Agritech, Centro Nazionale per lo sviluppo delle Nuove Tecnologie in Agricoltura, è uno dei 5 Centri Nazionali dedicati alla ricerca di frontiera finanziati attraverso il MUR dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa” e ha l’obiettivo di favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione dell’impatto ambientale nell’agrifood, lo sviluppo delle aree marginali, la sicurezza, la tracciabilità e la tipicità delle filiere.
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«In queste due giornate abbiamo presentato alle aziende agroalimentari soluzioni concrete per la tracciabilità della varietà e dell’origine geografica e per la misurazione della qualità e della sostenibilità – ha dichiarato Angelo Riccaboni, responsabile scientifico dello Spoke 9 di Agritech. -Nei prossimi mesi si intensificheranno occasioni come questa, utili a consolidare il nostro ruolo come centro di riferimento e divulgazione dell’innovazione nel settore agroalimentare».
L’obiettivo delle soluzioni proposte da imprese, ricercatori e ricercatrici è comprendere l’origine, l’autenticità e la sicurezza delle produzioni agricole e delle filiere agroalimentari per valorizzare e tutelare le tipicità nelle filiere agroalimentari.
Fondamentale per la riuscita dell’evento anche l’apporto della Fondazione Qualivita, attore fondamentale a supporto del sistema DOP IGP italiano.
«Oggi abbiamo visto come la ricerca possa davvero mettersi al servizio delle nostre filiere DOP e IGP – ha dichiarato Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita –. Perché l’innovazione sia utile e applicabile alle imprese, serve un ponte tra ricerca e territori. Ecco il compito che ci assumiamo: costruire quel ponte insieme ai Consorzi di Tutela, traducendo la conoscenza scientifica in strumenti operativi, capaci di valorizzare un patrimonio unico come quello delle Indicazioni Geografiche italiane».
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Foto:
01 – Prof. Angelo Riccaboni, Università di Siena
02 – Mauro Rosati, Qualivita
03 – Partecipanti all’evento