Progetti di questo genere hanno un elemento in comune: rafforzano la sicurezza, valorizzando la presenza attiva di "cittadini formati, coordinati e riconoscibili", in supporto alle istituzioni

SENA CIVITAS: “Siena valuti anche il modello della sicurezza partecipata. Ecco cosa fanno altre città italiane”.
Negli ultimi mesi Siena ha vissuto episodi di violenza e disordini che hanno profondamente scosso la nostra comunità. Non possiamo ignorare la crescente preoccupazione dei cittadini, soprattutto in una città che fonda buona parte della propria economia sul turismo e sulla qualità della vita.
Ringraziamo le istituzioni — Comune, Questura e Prefettura — per le misure tempestive già adottate, inclusa la presenza rafforzata delle forze dell’ordine e delle unità speciali nelle aree più sensibili. Ma la sicurezza percepita non si ristabilisce solo con il contrasto: serve anche una presenza costante, visibile e rassicurante nei luoghi pubblici.
Per questo Sena Civitas propone di valutare anche a Siena un modello già attivo in molte città italiane, che unisce amministrazioni locali e associazioni con finalità civiche e di pubblica utilità (in particolare ex appartenenti ai Corpi dei Carabinieri, di Polizia, Esercito, ecc). Riportiamo volutamente, noi che siamo parte della maggioranza che sostiene il Sindaco Nicoletta Fabio, “solo” esempi di città “non” amministrate dal centrodestra, proprio per superare certi ritornelli preconfezionati (“la destra toglie libertà”, “stato di polizia” ecc.): oggi, in un contesto di crescente complessità urbana e sociale, la risposta deve essere trasversale e pragmatica, iniziando dalla prevenzione e arrivando al presidio del territorio e all’applicazione severa delle leggi.
A FIRENZE, dal centro storico alle periferie, è attivo un progetto in collaborazione con l’Associazione Nazionale Carabinieri: 60 volontari in divisa leggera presidiano 30 giardini e 10 piazze, in coordinamento con la Polizia Municipale. L’obiettivo è prevenire comportamenti scorretti, sostenere i cittadini e contrastare il degrado.
A MILANO il Comune ha attivato i cosiddetti “Nonni vigili urbani” e gruppi di volontari per la vigilanza nei parchi, sempre in raccordo con le forze dell’ordine.
A ROMA, in diversi municipi sono stati avviati progetti di vigilanza civica di prossimità, con la partecipazione dell’Associazione Nazionale Carabinieri e di altri ex appartenenti alle forze dell’ordine, per monitorare scuole, mercati e spazi pubblici.
A NAPOLI, nel quartiere Vomero e in altri rioni, associazioni di volontariato affiancano la Polizia Locale nel presidio di aree pedonali e zone frequentate da famiglie, in orari considerati critici.
Questi progetti, che sono attivi in tante città, hanno un elemento in comune: rafforzano la sicurezza, valorizzando la presenza attiva di “cittadini formati, coordinati e riconoscibili”, in supporto alle istituzioni.
Per questo riteniamo che anche a Siena esperienze simili debbano essere valutate:
la sicurezza è anche collaborazione e fiducia. Sena Civitas