Conferenza nel Palazzo Pubblico con il contributo di Sara Bruni, direttrice del Polo. Focus sugli affreschi di Pietro Aldi, a cui è dedicato il Polo culturale di Saturnia

SIENA. La straordinaria qualità dell’opera di Pietro Aldi ha spalancato le porte di una platea prestigiosa come Siena al Polo culturale intitolato all’artista, di proprietà di Banca Tema – Tema Vita, e a una realtà appartata e al tempo stesso affascinate come Saturnia, in Maremma.
La preziosa opportunità è stata offerta dalla conferenza “La sala Vittorio Emanuele II nel Palazzo comunale, ovvero il Risorgimento illustrato al popolo”, organizzata dal Comune di Siena, dal Museo Civico e dalla Biblioteca degli Intronati, sotto l’impulso del Comitato per la promozione dei valori risorgimentali della Toscana e di Siena.
D’altra parte, del maestoso spazio che nel Palazzo Pubblico di Siena ospita le opere destinate ad onorare la memoria del Re Vittorio Emanuele II attraverso gli eventi storicamente più significativi della sua vita, Pietro Aldi è indiscusso protagonista, essendo stato l’autore di ben due dei sei grandi affreschi che adornano la sala.
Introdotta da Michelina Eremita, responsabile scientifica del Museo senese, la conferenza è stata animata da interventi molto qualificati come quelli di Raffaele Ascheri, presidente della biblioteca, di Cristian Satto, per il Comitato toscano Valori Risorgimentali, della storica Laura Vigni e poi, per gli aspetti eminentemente artistici della sala, di Elisa Rubegni, direttrice del museo “Cassioli” di Asciano e di Sara Bruni, direttrice del Polo Aldi di Saturnia, che ha approfondito il ruolo del pittore nella narrazione storica e iconografica dell’Italia unita.
Alla presenza di Nicoletta Fabio, sindaco di Siena, che, nonostante numerosi eventi concomitanti, si è intrattenuta a lungo in platea, gli interventi hanno portato alla luce la volontà del Comune di Siena, espressa dall’allora sindaco Luciano Banchi, di onorare la fresca memoria del Re e di “raccontare” il Risorgimento alla cittadinanza, optando per un’opera pittorica invece che per un monumento, il che rende la sala senese quasi un ”unicum” a livello nazionale.
La direttrice Bruni è partita dalla lettera di incarico che Aldi, allievo dell’Accademia delle Belle Arti di Siena e in particolare del maestro Lugi Mussini, che ne fu direttore, riceve il 27 ottobre 1884 ed ha poi sinteticamente illustrato il percorso di vita e di carriere dell’artista, per giungere poi alle due bellissime opere, l’“Incontro tra Radetzky e Vittorio Emanuele II alla cascina di Vignale” e l’“Incontro a Teano tra Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi”.
È scaturito un racconto ricco di informazioni e un’analisi accurata delle due opere, con continui rimandi alle scelte di Aldi e alla sua vita, fino ad una curiosità: la presenza nell’affresco sull’incontro di Teano, di un autoritratto, tra il pubblico che assiste al fatto storico.
Pietro Aldi, morto a causa di una polmonite a soli 36 anni, non potette assistere all’inaugurazione della sala, avvenuta il 16 agosto 1890. Fu fatto anche con un Palio straordinario, indice dell’importanza del fatto per i senesi.
La conferenza di Siena ha rappresentato un’occasione per riscoprire un luogo emblematico dell’amplissimo patrimonio culturale della città e comprendere meglio le dinamiche artistiche, politiche e ideologiche che hanno attraversato la Siena ottocentesca.