
SIENA. Di seguito alcune reazioni al risultato dell’incontro al Mimit
La presidente della Provincia Anna Carletti
“La scelta della Beko Europe di disimpegnarsi su Siena, seppur con un orizzonte temporale spostato in avanti di due anni, è stata nuovamente ribadita durante l’incontro al Ministero e come territorio non la possiamo accettare.
Apprezziamo la volontà dell’azienda di voler incrementare il proprio piano investimenti da 110 a 300 milioni di euro evidenziando, tuttavia che, all’interno di un piano così significativo, quella di tagliare i costi dell’affitto di Siena, rappresenta evidentemente una scelta chiara.
Attendiamo che l’azienda a questo punto nel nuovo piano industriale non parli più di dismissioni ma di una nuova prospettiva industriale e occupazionale. A fronte di questo impegno potrà essere valutata, ciascuno per le proprie competenze, anche la questione dell’immobile ma esclusivamente in una logica di salvaguardia e continuità nel mantenimento degli attuali posti di lavoro.
Come territorio continueremo a fare la nostra parte e la Provincia continuerà ad accompagnare, come fatto fin qui, il dialogo tra livelli istituzionali, lavoratori e sindacati”.
Bernardo Maggiorelli per la maggioranzs
Come gruppi di maggioranza del Comune di Siena non possiamo non rilevare che il tema dell’immobile di Beko rappresenta un problema da affrontare. È oramai evidente, come sta emergendo, che sia una questione preordinata a qualsiasi ipotesi di reindustrializzazione del sito, del prolungamento dell’operatività di Beko e, pertanto, della sua stessa permanenza.
Accogliamo con soddisfazione che anche il presidente della Regione Toscana abbia riconosciuto che la linea tracciata dal sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, e dal Governo lo scorso 28 gennaio sia quella giusta per preservare il lavoro delle 299 famiglie coinvolte. Come consiglieri di maggioranza continueremo a sostenere qualsiasi ulteriore attività intrapresa dal sindaco Fabio al fine di preservare la permanenza del sito industriale. Lo faremo con pragmatismo e sempre nel rispetto della legge, evitando qualsiasi tipo di spot da campagna elettorale su soluzioni espropriative inapplicabili.