
di Augusto Mattioli
SIENA. Si è decisa a parlare per evitare che il suo caso sia ignorato come è successo per altri – verificatisi nel nostro Paese nei confronti delle donne – e conclusisi nel dramma. Cristina Ferri, soprano molto quotata a livello nazionale e internazionale, da sei anni era sposata con il suo agente teatrale. Un rapporto dal quale è nata una bambina che oggi ha quindici mesi. Quel rapporto è andato in frantumi. E lei nell’ufficio del suo avvocato racconta cosa è accaduto. Ma soprattutto racconta la sua paura per gli atteggiamenti, per lei violenti e ossessivi, del suo ex marito. essendo in corso una causa di separazione.
“Non vorrei che questo caso – ha detto a conclusione di un drammatico racconto – fosse uno dei tanti episodi di denunce non sufficientemente prese in considerazione ed inascoltate che possano, poi, manifestarsi foriere di più gravi episodi di violenza familiare, come purtroppo molto spesso si è letto e si legge in questi ultimi tempi nelle cronache nazionali”.
I rapporti tra i due coniugi hanno iniziato a farsi problematici nel corso della gravidanza. “Avevo una gravidanza difficile ma mio marito non ne teneva conto. Chiedevo attenzione ma lui pretendeva che fossi sempre a disposizione per le sue necessità. Anzi minimizzava i miei malesseri. Sono tornata a Siena dai miei parenti. Ma lui ha cercato di farmi tornare tempestandomi di telefonate, di mail, di sms, Alternava minacce a richieste di perdono”. Ma il rapporto era ormai finito tanto che è in corso la separazione mentre per la bambina è stato deciso l’affido condiviso. Ma anche per la sua gestione i contrasti sono molto forti.
“Della bimba – è l’accusa di Ferri – non ha mai chiesto dei controlli pediatrici o della sua salute. Non chiede, quando la prende, come è la sua alimentazione e cosa possa mangiare nonostante io gli abbia comunicato la sua allergia a certi alimenti”. Ma la fine del matrimonio ha provato problemi anche per il lavoro di artista della cantante. “Quando sono tornata a cantare lui metteva in giro la voce che avevo una depressione post partum e altre malignità”. Vari gli episodi per i quali la donna ha temuto per la sua incolumità. “E’ successo quando mi sono recata, previo accordo, nella nostra ex abitazione a Roma per ritirare le cose di mia proprietà. Qui sono stata segregata per ben 7 ore. Per tutto il periodo sono stata costretta a relazionarmi con lui tenendo lo sguardo rivolto a terra e parlargli con voce bassa. Mentre accadeva ciò lui continuava a battere pugni sulle pareti dichiarando il suo amore, un amore malato, al punto che mi ha sottoposto ad un allucinante test della verità”.
Un altro episodio violento lo scorso 9 novembre. “Mi ha spaccato la bocca mentre avevo in braccio mia figlia e colpita con calci allo stomaco, rotto il braccio a mia sorella, oltre che colpito con un pugno mio nipote. Tutti noi regolarmente refertati al pronto soccorso di Siena, dove si è recato anche lui. Cosa strana, però, il fatto che poi lui ha presentato una certificazione prodotta e firmata da suo fratello medico”.
In questa drammatica storia non sono mancati quattordici esposti e denunce comprese anche una richiesta di misure cautelari.
“Per paura di incontrarlo da sola per dargli la bimba – confessa la donna – sono costretta a delegare persone di fiducia. Ho paura perché temo possano ripetersi episodi di violenza, vista l’aggressività verbale e fisica che ha dimostrato e dimostra nei miei confronti”.
SIENA. Si è decisa a parlare per evitare che il suo caso sia ignorato come è successo per altri – verificatisi nel nostro Paese nei confronti delle donne – e conclusisi nel dramma. Cristina Ferri, soprano molto quotata a livello nazionale e internazionale, da sei anni era sposata con il suo agente teatrale. Un rapporto dal quale è nata una bambina che oggi ha quindici mesi. Quel rapporto è andato in frantumi. E lei nell’ufficio del suo avvocato racconta cosa è accaduto. Ma soprattutto racconta la sua paura per gli atteggiamenti, per lei violenti e ossessivi, del suo ex marito. essendo in corso una causa di separazione.
“Non vorrei che questo caso – ha detto a conclusione di un drammatico racconto – fosse uno dei tanti episodi di denunce non sufficientemente prese in considerazione ed inascoltate che possano, poi, manifestarsi foriere di più gravi episodi di violenza familiare, come purtroppo molto spesso si è letto e si legge in questi ultimi tempi nelle cronache nazionali”.
I rapporti tra i due coniugi hanno iniziato a farsi problematici nel corso della gravidanza. “Avevo una gravidanza difficile ma mio marito non ne teneva conto. Chiedevo attenzione ma lui pretendeva che fossi sempre a disposizione per le sue necessità. Anzi minimizzava i miei malesseri. Sono tornata a Siena dai miei parenti. Ma lui ha cercato di farmi tornare tempestandomi di telefonate, di mail, di sms, Alternava minacce a richieste di perdono”. Ma il rapporto era ormai finito tanto che è in corso la separazione mentre per la bambina è stato deciso l’affido condiviso. Ma anche per la sua gestione i contrasti sono molto forti.
“Della bimba – è l’accusa di Ferri – non ha mai chiesto dei controlli pediatrici o della sua salute. Non chiede, quando la prende, come è la sua alimentazione e cosa possa mangiare nonostante io gli abbia comunicato la sua allergia a certi alimenti”. Ma la fine del matrimonio ha provato problemi anche per il lavoro di artista della cantante. “Quando sono tornata a cantare lui metteva in giro la voce che avevo una depressione post partum e altre malignità”. Vari gli episodi per i quali la donna ha temuto per la sua incolumità. “E’ successo quando mi sono recata, previo accordo, nella nostra ex abitazione a Roma per ritirare le cose di mia proprietà. Qui sono stata segregata per ben 7 ore. Per tutto il periodo sono stata costretta a relazionarmi con lui tenendo lo sguardo rivolto a terra e parlargli con voce bassa. Mentre accadeva ciò lui continuava a battere pugni sulle pareti dichiarando il suo amore, un amore malato, al punto che mi ha sottoposto ad un allucinante test della verità”.
Un altro episodio violento lo scorso 9 novembre. “Mi ha spaccato la bocca mentre avevo in braccio mia figlia e colpita con calci allo stomaco, rotto il braccio a mia sorella, oltre che colpito con un pugno mio nipote. Tutti noi regolarmente refertati al pronto soccorso di Siena, dove si è recato anche lui. Cosa strana, però, il fatto che poi lui ha presentato una certificazione prodotta e firmata da suo fratello medico”.
In questa drammatica storia non sono mancati quattordici esposti e denunce comprese anche una richiesta di misure cautelari.
“Per paura di incontrarlo da sola per dargli la bimba – confessa la donna – sono costretta a delegare persone di fiducia. Ho paura perché temo possano ripetersi episodi di violenza, vista l’aggressività verbale e fisica che ha dimostrato e dimostra nei miei confronti”.