
SIENA. “Una manifestazione per dire ‘no’ alla cosiddetta riforma Gelmini, ‘no’ ai tagli indiscriminati alla scuola pubblica, ‘no’ a chi vuole un’istruzione statale di serie B, ‘no’ a chi considera la formazione e la preparazione dei nostri giovani uno spreco di risorse, ‘no’ a un governo che vuole solo fare cassa sulla spalle dei nostri ragazzi. Per questo scendiamo in piazza il 27 agosto”. Con queste parole Elisa Meloni, segretario provinciale del Partito democratico, lancia la grande mobilitazione di venerdì prossimo, con ritrovo alle ore 18 in piazza Sant’Agostino, di fronte al liceo Piccolomini, e alle ore 18.30 partenza del corteo, accompagnato dalla musica della ‘Sciacchetrà street band’, che sfilerà lungo le vie del centro cittadino per raggiungere la Festa del Pd in Fortezza. Chiuderanno la manifestazione gli interventi di Stella Targetti, assessore regionale all’istruzione; Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd nazionale; Patrizio Mecacci, responsabile scuola del Pd regionale; e Marco Grandinetti, coordinatore nazionale Federazione degli Studenti.
“La situazione della scuola – prosegue Meloni – è grave anche in provincia di Siena: nell’anno scolastico 2008-09 sono state ‘tagliate’ 150 persone, tra insegnanti e personale non docente. Nei prossimi anni avremo ancora meno insegnanti e personale, classi più numerose, minore tempo pieno, meno ore di sostegno e il rischio concreto che alcuni istituti periferici del nostro territorio possano essere molto ridimensionati. In questa battaglia contro il declino della scuola pubblica il Partito democratico è a fianco dei lavoratori, delle famiglie e degli studenti, per salvare migliaia di posti di lavoro, per costruire una scuola moderna ed efficiente, per assicurare nella nostra provincia un sistema formativo di qualità”.
“La manovra varata dall’esecutivo – dice il segretario del Pd provinciale – colpendo Regioni, Province e Comuni, finirà per ripercuotersi negativamente sulla scuola, sull’edilizia scolastica e sulla formazione. Quella che il ministro Gelmini spaccia per riforma in realtà è un’operazione di tagli indiscriminati, che provocherà un peggioramento della qualità dell’istruzione. Già nel triennio 2009-11 il calo complessivo del personale della scuola è di 132mila unità: un vero e proprio licenziamento in massa, che impoverisce l’istruzione pubblica italiana allontanandoci dall’Europa e da quei Paesi nei quali governi meno miopi del nostro hanno capito che è fondamentale, tanto più in periodi di crisi economica, investire in cultura e istruzione”.