"Ogni ritardo del rilancio della banca sarà un gesto di grave irresponsabilità"

SIENA. Dal Coordinamento Rsa del Monte dei Paschi riceviamo e pubblichamo.
Lo sciopero proclamato in data odierna ha registrato un successo straordinario. Sono infatti rimaste chiuse, secondo una nostra prima stima, fra l’80 e il 90% delle filiali del Gruppo. Per quanto riguarda l’adesione individuale, essendo praticamente in sciopero la totalità del personale dei Poli del COG, dobbiamo attendere l’ufficializzazione dei dati.
L’adesione risulta particolarmente significativa in considerazione del periodo feriale ed in ragione del fatto che l’Azienda ha messo in atto una strategia tesa ad ingenerare paura, confusione e divisione fra i Lavoratori.
Dobbiamo purtroppo constatare che l’Azienda non si è risparmiata neanche pressioni e vere e proprie intimidazioni nei confronti di una parte del Personale. Si tratta di un comportamento indegno di un grande Gruppo Bancario e del quale il management ha l’intera responsabilità.
I lavoratori, con la grande partecipazione allo sciopero, hanno respinto il tentativo aziendale di imporre licenziamenti, esternalizzazioni, azzeramento delle previsioni normative aziendali, taglio indiscriminato e a senso unico del costo del lavoro.
L’Azienda compia ora un atto di responsabilità; inizi a confrontarsi sulle strategie di rilancio della Banca, finora assolutamente inesistenti e si misuri con le proposte del Sindacato.
Al contrario, ogni ulteriore ritardo non potrebbe che essere considerato un gesto di grave irresponsabilità.
A questo proposito durante il presidio svoltosi a Siena in Piazza Salimbeni, a seguito della grande partecipazione di lavoratori, la Responsabile della Direzione Risorse Umane ha ritenuto di incontrare le OOSS, rompendo il silenzio che da settimane caratterizza i rapporti fra le parti. Al capo del Personale abbiamo ovviamente ribadito l’assoluta indisponibilità rispetto alle esternalizzazioni, alla disdetta del Cia, al taglio indiscriminato dei costi. Abbiamo inoltre confermato l’assoluta condanna rispetto alle forme di pressione e di intimidazione messe in atto, soprattutto all’approssimarsi dello sciopero.