Sulla scena Daniele BOnaiuti e Silvia Frasson

CHIUSI. Divertimento caustico, stravagante e un po’ caricaturale che si ritrova nei “film all’italiana” degli anni ’60. È “In nome del popolo italiano” lo spettacolo di Matteo Bacchini, con Daniele Bonaiuti e Silvia Frasson, che la Fondazione orizzonti d’Arte mette in scena, per la Stagione teatrale del Mascagni di Chiusi, venerdì 25 gennaio (ore 21.15).
La commedia parte dalla deposizione strampalata di un “romanesco manesco” che illustra a un maresciallo dei carabinieri come si trasforma un matrimonio in un funerale, con annessa testimonianza della sposa in quanto persona disinformata dei fatti (e di tutto il resto). Ma il fattaccio di cronaca nera resta in secondo piano – soprattutto nella coscienza dei protagonisti – perché i riflettori sono tutti puntati sulla “filosofia de vita” di due fratelli “ballottati” in un mondo diventato troppo complicato da capire. Sul palco del Mascagni salirà quindi un’armata “brancaleone” ridotta ai minimi termini che combatte la sua battaglia quotidiana contro l’italiano (la lingua) e lo straniero (gli albanesi, i barboni i milanesi, i napoletani, i negri e il pandoro di Verona, in ordine di apparizione). Una piccola tragedia all’italiana che vuole far parlare i poveri diavoli, gli ultimi, che saranno gli ultimi. Un secolo e mezzo dopo Garibaldi, Matteo Bacchini mette in scena il ritratto del Belpaese visto come un frullato di ignoranza, un cocktail di luoghi comuni, una miscela pericolosa di consumismo e miseria, in cui non manca un bel po’ di Tv e un pizzico di scuola dell’obbligo. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al numero 0578/226273 o 0578/20473 e inviare una email a info@fondazioneorizzonti.it
La commedia parte dalla deposizione strampalata di un “romanesco manesco” che illustra a un maresciallo dei carabinieri come si trasforma un matrimonio in un funerale, con annessa testimonianza della sposa in quanto persona disinformata dei fatti (e di tutto il resto). Ma il fattaccio di cronaca nera resta in secondo piano – soprattutto nella coscienza dei protagonisti – perché i riflettori sono tutti puntati sulla “filosofia de vita” di due fratelli “ballottati” in un mondo diventato troppo complicato da capire. Sul palco del Mascagni salirà quindi un’armata “brancaleone” ridotta ai minimi termini che combatte la sua battaglia quotidiana contro l’italiano (la lingua) e lo straniero (gli albanesi, i barboni i milanesi, i napoletani, i negri e il pandoro di Verona, in ordine di apparizione). Una piccola tragedia all’italiana che vuole far parlare i poveri diavoli, gli ultimi, che saranno gli ultimi. Un secolo e mezzo dopo Garibaldi, Matteo Bacchini mette in scena il ritratto del Belpaese visto come un frullato di ignoranza, un cocktail di luoghi comuni, una miscela pericolosa di consumismo e miseria, in cui non manca un bel po’ di Tv e un pizzico di scuola dell’obbligo. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al numero 0578/226273 o 0578/20473 e inviare una email a info@fondazioneorizzonti.it