Il segretario comunale interviene sulla Fondazione

BEZZINI E LA PROPRIA SODDISFAZIONE PER L’OPERAZIONE ANTONVENETA – «Era il 10 novembre 2007 quando Simone Bezzini, allora componente dell’Assemblea costituente regionale del Partito Democratico, commentava l’acquisto di Antonveneta da parte della Banca MPS con “soddisfazione per l’operazione portata a termine con grande abilità da parte degli amministratori e del management della Banca MPS”, aggiungendo anche termini quali “competenza dimostrata nell’acquisto di Antonveneta”, operazione che, secondo Bezzini, avrebbe dato “la garanzia che in futuro potremo ancora contare su un polo capace di generare valore e ricchezza per il territorio”. Il PD sta cercando di fare campagna elettorale in vista delle Comunali di Siena 2013, utilizzando con Simone Bezzini la stessa, grottesca strategia politica portata avanti dal Ceccuzzi: una strategia che vorrebbe, con l’inganno, apparire agli occhi dell’opinione pubblica come “discontinua”, ma che, in realtà, non è altro che la certificazione del fallimento del Partito e delle lobby che lo sostengono. Fa bene, Bezzini ad assumersi le responsabilità, ma, al tempo stesso, farebbe altrettanto bene a dare l’esempio, come gli ha chiesto la Lega, rassegnando le proprie dimissioni.
REVISIONE DELLO STATUTO DELLA FONDAZIONE – La Lega ha più volte formulato la richiesta di rivedere l’attuale, vergognoso, Statuto della FMPS, che è l’origine dei mali che ci siamo trovati a fronteggiare in tutti questi anni: dall’operazione Antonveneta, all’aver avuto spesso e volentieri un’opposizione che ha votato assieme ai DS-PD e che non ha tenuto conto delle reali esigenze della gente. Fu grazie al voto favorevole di Forza Italia ed Alleanza Nazionale in Comune a Siena nel 2001 (oggi, tardivamente, a distanza di 11 anni, si sono riveduti) che venne consegnato nelle mani del Sindaco di Siena e del Presidente della Provincia (in poche parole degli allora DS) il potere in città ed in Provincia, potendo, costoro, permettersi di scegliere se e chi porre come rappresentante della cosiddetta “opposizione” nei consessi della Fondazione, della Banca MPS e delle varie controllate. Tutto ciò era contenuto nel programma elettorale della Lega delle Comunali 2006, sei anni addietro (a pag. 26).
LO STATUTO DELLA FMPS E’ STATO VIOLATO – In più, giova ricordare al Bezzini che una sorte di diversificazione degli investimenti è comunque già contenuta nell’attuale Statuto, che prevede all’art. 4 comma 3 criteri prudenziali per l’amministrazione del patrimonio della Banca, e che il Presidente della Provincia non ha mai preso in considerazione di promuovere un’azione di responsabilità nei confronti dei vertici della Fondazione, in virtù di una palese violazione dell’art. 3 dell’attuale Statuto, che prevede che la Fondazione possa contrarre debiti fino ad un limite massimo del 20% del proprio patrimonio, fatto questo sul quale la Lega preannuncia una interrogazione parlamentare. Una Fondazione che, di fatto, pare aver agito in difformità rispetto a quanto stabilito nello Statuto, contrariamente agli indirizzi indicati dal Comune e dalla Provincia di Siena, in dispregio degli interessi dell’intera comunità senese. Pertanto, più che un’assunzione di responsabilità, come dice il Bezzini, serve un’azione di responsabilità nei confronti di chi ha letteralmente rovinato la città. Se il PD non avrà il coraggio di fare “nomi e cognomi” dei responsabili del disastro delle Istituzioni senesi e di revocarli, ogni tentativo di autocritica sarà fine a se stesso ed indicazione di complicità, passata e futura».