"Visite" anche nelle abitazioni di Mussari, Vigni, Mancini e Pieri

SIENA. Antonino Nastasi, Procuratore della Repubblica di Siena, sarebbe arrivato in Rocca Salimbeni a coordinare l’attività di perquisizione disposta al fine di ricostruire le vicende legate all’acquisto di banca Antonveneta ceduta da Banco Santander a MPS all’inizio del 2008 sotto l’egida di Giuseppe Mussari e Antonio Vigni.
Secondo nuove indiscrezioni, l’iniziativa del Tribunale potrebbe essere nata da questa risposta del presidente del collegio sindacale uscente, Tommaso Di Tanno, ad un azionista che chiedeva spiegazioni nel corso dell’ultima assemblea della banca svoltasi a fine aprile: “Il valore patrimoniale della banca era di 2,3 miliardi e fu acquistata per 9 miliardi. Non entro nel merito se il prezzo di 9 miliardi era appropriato”.
Di Tanno, di seguto, aveva anche ricordato che la normale due diligence preventiva sulla banca veneta “non fu fatta”, però si era ricordato che i dati “risultarono veritieri”. Il socio, naturalmente, dette quasi in escandescenze.
Contemporaneamente le Fiamme Gialle si sono recate nella Fondazione in Banchi di Sotto, per procedere ad altre perquisizioni. Così come in Palazzo Comunale e nella sede della Provincia, come confermano le agenzie di stampa. Perquisizioni anche a Padova, Firenze, Milano e Roma. Gli avvisi di garanzia sono stati consegnati agli interessati, tutti esponenti di MPS, di cui due risulterebbero iscritti nell’elenco degli indagati. Sono state perquisite anche le abitazioni private di Mussari, Mancini, Vigni, Parlangeli e Pieri. Nell’operazione sono stati impegnati in totale 147 uomini della Guardia di Finanza.
Intanto la confusione regna sovrana alla Borsa di Milano: dopo sospensioni e riammissioni, il valore dell’azione MPS continua nel suo tracollo: alle ore 12:19 la perdita di è assestata a -7,54% euro 0,2319: strano, perché l’indagine in corso, come comunicato dagli inquirenti, non riguarda il CdA appena nominato e caso mai potrebbe generare danni subiti dall’istituto di credito.
Una nota dell’ufficio stampa di Rocca Salimbeni ha specificato che “la perquisizione riguarda l’aumento di capitale del 2008 per la parte del cosiddetto “fresh” da 1 miliardo di euro con il quale la banca senese ha finanziato l’acquisizione di Antonveneta. La banca – prosegue la nota – assicura come sempre la massima collaborazione e ribadisce la propria fiducia nella magistratura”.
Ricordiamo che sono ancora aperte le istruttorie di Banca d’Italia e Consob nei confronti della banca senese. Secondo sempre le agenzie di stampa, la Procura si sarebbe interessata e avrebbe chiesto informazioni più dettagliate proprio a Consob.
Confermato da una fonte bene informata: “A monte dell’intervento di oggi, nelle settimane scorse ci sono stati contatti tra la Consob e la Procura di Siena e scambi di informazioni dalla Consob verso la Procura di Siena”.