Primo appuntamento l'8 marzo con "Donne senza uomini" della regista iraniana Shirin Neshat
SIENA. Mercoledì 8 marzo alle ore 21 primo appuntamento della rassegna cinematografica dedicata all’iran presso il circolo Arci Lavoro e Sport in via Pispini 18. In questa rassegna cinematografica di nove film sarà trattat un po’ la storia dell’Iran dal 1950 fino ad oggi attraverso una serie di film che raccontano con un linguaggio poetico le molteplici sfumature della società iraniana.
Programma:
– Mercoledì 8 marzo “Donne senza Uomini”.
– Mercoledì 15 marzo “Il corridore” (Davandeh) di Amir Naderi.
– Mercoledì 22 marzo “Acqua, vento, Sabbia” di Amir Naderi.
– Mercoledì 29 marzo “Persepolis” di Marjane Satrapi
– Mercoledì 5 aprile “Il tempo dei cavalli ubriachi” di Bahman Ghobadi.
– Mercoledì 12 aprile “Il male non esiste” di Mohammad Rasoulof.
– Mercoledì 19 aprile “Holy Spider” di Ali Abbasi.
– Mercoledì 26 aprile “Marathon” di Amir Naderi.
– Mercoledì 3 maggio “Monte” di Amir Naderi.
– Mercoledì 8 marzo “Donne senza Uomini”.
– Mercoledì 15 marzo “Il corridore” (Davandeh) di Amir Naderi.
– Mercoledì 22 marzo “Acqua, vento, Sabbia” di Amir Naderi.
– Mercoledì 29 marzo “Persepolis” di Marjane Satrapi
– Mercoledì 5 aprile “Il tempo dei cavalli ubriachi” di Bahman Ghobadi.
– Mercoledì 12 aprile “Il male non esiste” di Mohammad Rasoulof.
– Mercoledì 19 aprile “Holy Spider” di Ali Abbasi.
– Mercoledì 26 aprile “Marathon” di Amir Naderi.
– Mercoledì 3 maggio “Monte” di Amir Naderi.
Donne senza uomini.
Donne senza uomini, della regista iraniana Shirin Neshat, è tratto da un romanzo di Sharmush Parsipur.E’ la storia di quattro donne tutte, a loro modo, sofferenti e in difficoltà, in una società che da qualsiasi parte la si voglia prendere risulta di impronta maschilista. Sullo sfondo la raffigurazione del Colpo di Stato orchestrato dalla CIA nel 1953 che portò al potere assoluto lo Scià e il ceto militare.Si avverte chiaramente la provenienza artistica di Shirin Neshat, la quale non risparmia allo spettatore inquadrature di rara perfezione anche sotto il profilo cromatico. Il colore è completamente privo di sostanza e tale elemento fornisce a ogni immagine un’impostazione visionaria che costituisce l’aspetto profondamente coinvolgente del film. Shirin Neshat riesce con morbidi movimenti di macchina e un tono espressivo basato sull’estetica della percezione visiva a costruire un universo visuale in grado di fornire all’opera una carica emotiva controllata ma profonda. Le storie dei personaggi principali sono tutte toccanti, forti, fortemente interiori. Il film è stato girato in Marocco, vista l’impossibilità di farlo nella capitale persiana a causa dell’argomento trattato e della condizione di esilio della regista.
Donne senza uomini, della regista iraniana Shirin Neshat, è tratto da un romanzo di Sharmush Parsipur.E’ la storia di quattro donne tutte, a loro modo, sofferenti e in difficoltà, in una società che da qualsiasi parte la si voglia prendere risulta di impronta maschilista. Sullo sfondo la raffigurazione del Colpo di Stato orchestrato dalla CIA nel 1953 che portò al potere assoluto lo Scià e il ceto militare.Si avverte chiaramente la provenienza artistica di Shirin Neshat, la quale non risparmia allo spettatore inquadrature di rara perfezione anche sotto il profilo cromatico. Il colore è completamente privo di sostanza e tale elemento fornisce a ogni immagine un’impostazione visionaria che costituisce l’aspetto profondamente coinvolgente del film. Shirin Neshat riesce con morbidi movimenti di macchina e un tono espressivo basato sull’estetica della percezione visiva a costruire un universo visuale in grado di fornire all’opera una carica emotiva controllata ma profonda. Le storie dei personaggi principali sono tutte toccanti, forti, fortemente interiori. Il film è stato girato in Marocco, vista l’impossibilità di farlo nella capitale persiana a causa dell’argomento trattato e della condizione di esilio della regista.
