Piscitelli presenta la sua raccolta di poesie

di Giulia Tacchetti
SIENA. Amici, musica, poesia ed atmosfera conviviale sono stati il contesto naturale di un piccolo evento letterario tutto senese, sabato scorso (25 giugno). La raccolta di poesie scritte da Giuseppe Piscitilli, agente di commercio e noto contradaiolo dell’Istrice, è intitolata ”Il piazzale dell’anima… da un cuore di tenebra. Poesie d’un amore “, edito dalla Copinform di Siena con la realizzazione fotografica di Giuseppe Pirastru, impegnato anche come fotoreporter in Medio Oriente.
Già il titolo dà al lettore l’immagine profonda del testo, il sentimento predominante, l’amore perduto per una donna, da cui scaturisce la motivazione alla scrittura da parte di un uomo che si è sempre contraddistinto per il forte sentire, ma che fino all’incontro con il d.olore non aveva consapevolezza della sua capacità espressiva. Il desiderio di mettersi a nudo di fronte ad un foglio di carta bianca, durante uno dei tanti giorni bui, ha dato voce al silenzio, alla propria fragilità. Il professore Alessandro Falassi, che ha presentato il volume, ha evidenziato la sincerità nel descrivere sentimenti profondamente umani e per la gentilezza dell’espressione ha paragonato l’autore ad un trovatore di altri tempi. Ad una prima lettura di questa prosa poetica colpisce la capacità di mettere insieme le parole, creando come per incanto assonanze, allitterazioni, suoni che danno immagini alle similitudini ed alle metafore. Ecco “una annosa donnicciola che, con fare affabulante,/ la mia speme va ad offrirmi”, o la leggerezza in “ T’ho vista volare dal vento abbracciata,/ sospesa tra nubi… “ e in “… stai sospeso su biciancole di vita/ adornata con i giochi di balocchi tintinnanti.” Appare l’antico tema dello specchio “ Come un panno che di lana, la facciata d’uno specchio,/ rende chiara e risplendente,/ d’una idea che m’ero fatto…” e dell’amara realtà ” e per quanto tu sia certo/ di conoscer la realtà/ troppe volte essa è strana/ più d’un sogno immaginato ”. La quotidianità è raccontata tra lo stupore di chi intravede la felicità a portata di mano e la pesantezza della sua privazione, ma la speranza non muore, anche se, come scrive l’autore, ci ritroviamo a rinchiuderci in noi stessi e a piangere per una vita che non è mai come la vorremmo: “Non privarti di quei sogni che, dall’animo gentile/ dalla tua fervida mente, strappan via quella ragione/ a una vita che, spietata, l’insolente raziocinio/ va mostrando indifferente. “La speranza che la lettura di queste poesie aiuti a trovare anche nelle piccole cose il senso della vita è il messaggio finale che l’autore si augura possa arrivare a tutti.
L’ambiente senese, in un momento in cui l’Università sembra inaridire, manifesta un fermento intellettuale che appartiene alla realtà del quotidiano. Di grande efficacia e sensibilità la lettura dell’attrice Paola Lambardi, che ha saputo offrire al pubblico la magia del suono della parola. I due musicisti, Luigi Genise alla pianola e Renzo Franchi alla batteria, hanno accompagnato l’evento con pezzi di musica jazz e nazionali.