L

SIENA. “Il presidente di Banca Mps, Alessandro Profumo, con le sue dichiarate intenzioni di cercare nuovi soci disattende completamente il mandato ricevuto all’assemblea di ottobre 2012 dalla Fondazione Mps, l’ente che lo ha nominato a capo della Banca”. E’ quanto dichiara Paolo Mazzini, membro della Deputazione generale della Fondazione Mps.
“Negli ultimi giorni – spiega Mazzini – Profumo ha più volte ribadito di volere nuovi soci per la Banca, ha addirittura detto di ‘sognare’ un socio finanziario a lungo termine. Un’operazione del genere è possibile soltanto se viene concluso a breve l’aumento di capitale fino a un miliardo, per il quale il Cda ha ricevuto la delega dall’assemblea dei soci del 9 ottobre scorso. L’aumento di capitale, però, è stato autorizzato dalla Fondazione con la clausola che venga valutato solo come estrema ratio”.
“Il presidente Gabriello Mancini, nella sua dichiarazione di voto che ha dato il via libera alla delega al Cda – prosegue Mazzini – ha detto testualmente quanto segue: ‘Ricordando che la delega prevede un Aumento di Capitale potenziale ma non obbligatorio ed è esercitabile in un arco temporale di 5 anni, la Fondazione richiede in maniera forte e decisa che la delega stessa venga attivata solo qualora ciò si rendesse strettamente necessario a seguito dell’evoluzione dello scenario macro-economico e del relativo impatto sulla Banca, e comunque non prima delle scadenze indicate dal Piano, così come più volte dichiarato dai vertici della Banca’”.
“Profumo non ha ricevuto una delega in bianco – conclude Mazzini – ma un perimetro preciso entro il quale operare: l’aumento va valutato da qui al 2015 e non necessariamente deve essere dell’intera cifra di un miliardo”.
“Negli ultimi giorni – spiega Mazzini – Profumo ha più volte ribadito di volere nuovi soci per la Banca, ha addirittura detto di ‘sognare’ un socio finanziario a lungo termine. Un’operazione del genere è possibile soltanto se viene concluso a breve l’aumento di capitale fino a un miliardo, per il quale il Cda ha ricevuto la delega dall’assemblea dei soci del 9 ottobre scorso. L’aumento di capitale, però, è stato autorizzato dalla Fondazione con la clausola che venga valutato solo come estrema ratio”.
“Il presidente Gabriello Mancini, nella sua dichiarazione di voto che ha dato il via libera alla delega al Cda – prosegue Mazzini – ha detto testualmente quanto segue: ‘Ricordando che la delega prevede un Aumento di Capitale potenziale ma non obbligatorio ed è esercitabile in un arco temporale di 5 anni, la Fondazione richiede in maniera forte e decisa che la delega stessa venga attivata solo qualora ciò si rendesse strettamente necessario a seguito dell’evoluzione dello scenario macro-economico e del relativo impatto sulla Banca, e comunque non prima delle scadenze indicate dal Piano, così come più volte dichiarato dai vertici della Banca’”.
“Profumo non ha ricevuto una delega in bianco – conclude Mazzini – ma un perimetro preciso entro il quale operare: l’aumento va valutato da qui al 2015 e non necessariamente deve essere dell’intera cifra di un miliardo”.