La scrittrice in poco più di quindici anni si è imposta a critica e pubblico per la qualità dei suoi romanzi

di Enrico Campana
SIENA. Quest’anno il Premio Letterario Viareggio-Tobino si conferma terra di conquista per la sempre più agguerrita schiera di vestali italiane della letteratura, un fenomeno che sta prendendo la piega di un vera svolta epocale nel mondo della cultura e anche delle vendite. La premiata 2011 è infatti la romana Melania Mazzucco con la sua arte narrativa, per dirla alla Pirandello, capace di varcare addirittura gli orizzonti più fantastici. Questa scrittrice “che – recita infatti la motivazione – in poco più di quindici anni si è imposta a critica e pubblico per la qualità dei suoi romanzi, intessuti di infinite microstorie e ipotesi capaci di svelare interi mondi e linguaggi perduti, tanta è la forza di una immaginazione senza limiti e di una ricerca appassionata tra finzione e realtà”.
Con la consegna del “Tobino” il 15 gennaio presso la Sala di Rappresentanza del Comune di Viareggio si apre un nuova e interessante stagione di eventi del Premio Viareggio-Rèpaci che va considerata un colonna portante storica per la popolarizzazione della cultura e l’opportunità di veder sfilare i grandi autori, come è stato da ultimo con Vargas Llosa, il recente Nobel, premiato lo scorso anno. Seguiranno poi nell’ordine: a giugno il ‘Premio Giornalistico Viareggioterzapagina-Cesare Garboli’ e in agosto il ‘Premio Letterario Viareggio-Rèpaci’ e il ‘Premio Internazionale Viareggio-Versilia’.
Si comincia dunque col Premio Viareggio-Tobino “che intende cogliere il continuo rinnovarsi del dibattito delle idee nello svelare lo spirito dei tempi e dei popoli; un premio alla carriera che consiste nella proclamazione di «Autore dell’Anno» da conferire ad un autore di lingua italiana in riconoscimento della sua attività complessiva nelle lettere, nelle scienze e nelle arti, senza porre limiti cronologici o di nazionalità.
Melania Gaia Mazzucco è una ancor giovane (con i suoi 44 anni) e divertente scrittrice romana, un po’ personaggio e un po’ antipersonaggio, alla quale non fa certo difetto l’originalità, sia nelle sue storie che pescano nel verace e svolazzano a volte nel mistero e sia nelle sue abitudini, vedi il pacchetto quotidiano di Camel e a volte il piacere per il sigaro toscano. Non considera il fumo un vizio o una debolezza ma parte della sua personalità, magari una cortina protettiva (“i miei personaggi fumano tutti, come ha detto infatti un grande scrittore francese ognuno dovrebbe mantenere fra se e il mondo uno strato sottile di fumo”). I lunghi capelli ricci sulle spalle, forse l reincrnzione di una Medusa metropolitana, un richiamo al fortunato “Il bacio della Medusa” che le diede la prima fiammata di notorietà come finalista al premio Strega del ’96, i grandi occhiali che la rendono simpatica ama raccontare più le storie degli altri che di se stessa, e dopo aver fatto man bassa di premi nel 2000, fra i quali anche il Chianciano, la grande affermazione è arrivata nel 2003 col Premio Strega grazie a una storia di famiglia, “Vita”.
Vita è in questo caso la ragazzina di 9 anni dal fortissimo carattere che sa spostare gli oggetti con la forza della mente sbarcata assieme al dodicenne Diamante, suo nonno, in America ai primi del Novecento. Il libro ha conquistato anche l’America creando un’attenzione sulle storie dei 12 mila emigranti che giornalmente sbarcavano a Ellis Island, ed è arrivato nelle vendite fra i Top Ten , un onore riservato a pochi italiani. Ha poi avuto successo anche sullo schermo “Un giornata perfetta” del regista Ferzan Ozpetek tratta dall’omonimo libro, in seguito il suo spirito “onnivoro” di scrittrice-commediografa-saggista l’ha portata su diversi sentieri, come in Iran, o a scrivere di Giovanni Pascoli fino all’ultimo importante libro dedicato a una grande famiglia di artisti veneti “Jacopo Tintoretto e i suoi figli”. Ogni suo scritto, in fondo, potrebbe essere una sceneggiatura, grazie alle sue esperienze, agli studi in cinematografia, e il gusto che suscitano le sue storie spesso di alieni della porta accanto ma anche grandi dell’arte e del la cultura.