
I futures sull’azionario Usa guadagnano lo 0,8-1,2%, preannunciando un rimbalzo in avvio a Wall Street nella cosiddetta seduta delle “tre streghe”, che coincide con la contemporanea scadenza dei futures sugli indici e delle opzioni su titoli e indici azionari.
I principali indici americani sono reduci da un nuovo pesante sell-off, innescato dati timori di un rallentamento dell’economia in scia all’intervento aggressivo delle banche centrali per contrastare l’inflazione.
In particolare, ieri i listini statunitensi hanno chiuso in deciso ribasso, all’indomani della riunione della Federal Reserve. Il Nasdaq ha perso il 4,1%, lo S&P 500 il 3,3% e il Dow Jones il 2,4%, quest’ultimo bucando al ribasso la soglia dei 30.000 punti.
Il sentiment dei mercati resta condizionato dalle preoccupazioni per il mix tra recessione e inflazione, con la guerra in Ucraina che prosegue e la crisi energetica che si intensifica, con Gazprom che sta riducendo le forniture di gas russo all’Europa.
L’azionario globale si avvia a chiudere una delle peggiori settimane dallo scoppio della pandemia nel 2020, con l’incremento del costo del denaro che sta drenando liquidità e innescando forti perdite in diverse asset class.
Negli scori giorni diversi istituti monetari sono intervenuti sui tassi di interesse, tra cui il rialzo da 75 punti base della Federal Reserve, il maggiore dal 1994, e la stretta a sorpresa della banca della Svizzera.
In controtendenza la Bank of Japan, che ha mantenuto la sua politica monetaria accomodante e il controllo sulla curva dei rendimenti, sfidando le pressioni per seguire l’esempio delle controparti in giro per il mondo e sollevando dubbi sulla sostenibilità di tale condotta.
Fonte MarketInsight