Una volta la Società faceva studiare architettura e arte a giovani senesi promettenti, mandandoli in giro per il mondo con grande lungimiranza

SIENA. La possibilità data dal Comune di Siena di costruire nuovi edifici accanto a Palazzo Diavoli, per quanto prevista dal Regolamento Urbanistico, appare assurda e in contrasto con tutte le più elementari norme di rispetto del patrimonio architettonico storico della nostra città.
Un edificio così pregiato, che per fortuna non è stato troppo danneggiato dalla presenza di piccole attività artigianali – peraltro poco consone a mio parere – nel piano terreno affacciato su via Fiorentina, non meritava questo disinteresse, né da parte del Comune, né della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici. Purtroppo ciò è solo un altro passo nella distruzione del paesaggio e nella violenza all’architettura storica che da qualche anno avviene a Siena, nella più completa indifferenza (per non dire peggio) delle istituzioni che avrebbero come scopo la tutela del paesaggio così armonico che i nostri antenati avevano costruito giorno per giorno nel corso dei secoli.
Nell’anno in cui sono stata consigliere comunale ho cercato di oppormi alla prosecuzione di questa linea politica, anche contestando il Regolamento Edilizio, ma purtroppo la crisi finanziaria in cui è precipitato il Comune ha indotto a far costruire dovunque pur di incassare un po’ più di oneri di urbanizzazione e anche a vendere pezzi di patrimonio pubblico come il terreno di cui si parla, che è stato acquistato dalla Società Esecutori Pie Disposizioni.
L’intervento del Rettore della Società, pubblicato ieri dalla stampa, mi è parso esclusivamente burocratico e in qualche punto contraddittorio (i cunicoli sotterranei al palazzo ci sono o no?) e soprattutto vorrei far notare al prof. Carnesecchi la contraddizione esistente fra i loro scopi, fra cui il mantenimento di musei aperti al pubblico, e questa iniziativa che va a compromettere proprio un bene culturale, che poteva anche diventare un museo e nei fatti è già di per sé, visibile com’è da tutti i lati con la splendida torretta circolare, un oggetto d’arte.
Una volta la Società faceva studiare architettura e arte a giovani senesi promettenti, mandandoli in giro per il mondo con grande lungimiranza. Oggi gli alunnati Mancini e Biringucci non esistono più, e i tempi sono cambiati, ma mi sembra veramente un tradimento di quegli scopi far sorgere abitazioni nuove accanto a quell’antico edificio.
E non nascondiamoci per favore dietro il fatto che le case saranno destinate all’affitto: ce ne sono decine di case nuove a Siena sfitte e invendute; non si sentiva proprio il bisogno di costruirne ancora!
Nell’anno in cui sono stata consigliere comunale ho cercato di oppormi alla prosecuzione di questa linea politica, anche contestando il Regolamento Edilizio, ma purtroppo la crisi finanziaria in cui è precipitato il Comune ha indotto a far costruire dovunque pur di incassare un po’ più di oneri di urbanizzazione e anche a vendere pezzi di patrimonio pubblico come il terreno di cui si parla, che è stato acquistato dalla Società Esecutori Pie Disposizioni.
L’intervento del Rettore della Società, pubblicato ieri dalla stampa, mi è parso esclusivamente burocratico e in qualche punto contraddittorio (i cunicoli sotterranei al palazzo ci sono o no?) e soprattutto vorrei far notare al prof. Carnesecchi la contraddizione esistente fra i loro scopi, fra cui il mantenimento di musei aperti al pubblico, e questa iniziativa che va a compromettere proprio un bene culturale, che poteva anche diventare un museo e nei fatti è già di per sé, visibile com’è da tutti i lati con la splendida torretta circolare, un oggetto d’arte.
Una volta la Società faceva studiare architettura e arte a giovani senesi promettenti, mandandoli in giro per il mondo con grande lungimiranza. Oggi gli alunnati Mancini e Biringucci non esistono più, e i tempi sono cambiati, ma mi sembra veramente un tradimento di quegli scopi far sorgere abitazioni nuove accanto a quell’antico edificio.
E non nascondiamoci per favore dietro il fatto che le case saranno destinate all’affitto: ce ne sono decine di case nuove a Siena sfitte e invendute; non si sentiva proprio il bisogno di costruirne ancora!
Laura Vigni – già consigliere comunale Sinistra per Siena