Un territorio abituato a ricevere importanti erogazioni a fondo perduto vedrà limitarsi drasticamente i sostegni da parte della Fondazione
																		                                                                                            SIENA. A Siena sono arrivate le vacche magre, anzi magrissime. L’aumento di capitale deciso dalla Banca  Monte dei Paschi (da approvare in assemblea straordinaria) è per la Fondazione e per Siena un vero e proprio tsusami  che rischia di indebolire fortemente l’economia senese. 
Pur in presenza di una crisi internazionale, di nuovi parametri di Basilea 3, dei nuovi stress test, resta difficile per un cittadino della strada capire come può una banca fare per anni bilanci astronomici e nel contempo richiedere liquidità al mercato.
Un territorio  abituato a ricevere importanti erogazioni  a fondo perduto (2 miliardi di euro nel decennio principalmente su Siena e Grosseto),  vedrà limitarsi drasticamente i sostegni se la Fondazione, come crediamo che sia da tutti auspicato,  vorrà mantenere la proprietà della banca pur scendendo al  50,01% dall’attuale 55,38% di dote azionaria, dovendo prendere però  per fare questo un mutuo di centinaia di milioni da restituire a breve,  cosa che imporrà una drastica riduzione delle erogazioni. 
Per difendere l’autonomia della Banca, la sua non scalabilità  ed il suo stretto  legame con il territorio, la Fondazione dovrà infatti tirare fuori circa 1,1 miliardi di euro . 
Capitali che però non ha  e che dovrà cercare in parte sul mercato pagando fior di interessi,  anche perché per anni  non ha pensato a capitalizzare, facendo investimenti oggi in forte rimessa (Intesa, Mediobanca ecc) e dando  erogazioni crescenti per tenere in vita un sistema di potere largamente improduttivo gestito dalla sinistra.  Ci rendiamo conto che non servono polemiche, ma le responsabilità politiche rimangono e deve essere chiaro a chi attribuire gli sbagli, altrimenti si corre il rischio di sentire nuovamente le litanie dei responsabili che cercano di scaricare le colpe  sul  Governo che con i fatti di Siena, iniziando dall’Università, proprio non c’entra assolutamente nulla.
Il PdL non mancherà di dare il proprio contributo impegnandosi affinchè nel futuro  non si ripetano  gli errori  che hanno portato  il  sistema Siena   ad una situazione di gravissima crisi  che ancora dai cittadini non è percepita  a pieno e che mostrerà il suo vero volto nei mesi a venire. 
C’è una grande occasione per un’inversione  di marcia . Senesi ricordate che il 15 maggio potrebbe essere il giorno giusto per cambiare! 
Coordinamento Provinciale e Comunale PdL Siena


		
 
                                                                
                                


