Tra gli indagati ex rettori, ex direttori amministrativi e ex revisori dei conti
di Raffaella zelia Ruscitto
SIENA. Si è concluso il filone di indagini sul “buco dell’Ateneo”. Ad annunciarlo ufficialmente un comunicato congiunto della Procura della Repubblica e del Comando provinciale della Guardia di Finanza.
I Sostituti Procuratori Antonino Nastasi e Aldo Natalini hanno chiuso una lunga indagine, cominciata nel 2008 e, dopo l’analisi dei documenti, gli interrogatori e la lettura attenta dei bilanci dell’Università, hanno notificato 18 avvisi di garanzia e contestuali conclusioni di indagini. Tra gli indagati compaiono i due ex rettori Tosi e Focardi, i direttori amministrativi Antonio Caronna, Luciano Bigi, Emilio Miccolis, i revisori dei conti Luciano Brundu, Renato Pianigiani, Arnaldo Noli, Enzo Martinelli, i segretari di dipartimento ed i contabili Salvatore Interi, Monica Santinelli, Lia Rossi, Carlo Bruni. Persino i quattro membri della società che ha preso in gestione il bar dell’Ateneo e il marito di una delle due socie, il consigliere comunale David Chiti.
23 i capi di imputazione che sono stati ravvisati dai magistrati e che colpiscono, in varia misura e quantità i 18 indagati. Falsità ideologica in atto, peculato, abuso d’ufficio: questi i reati indicati nel comunicato ufficiale inviato alla stampa.
La questione, però, è decisamente più spinosa e comprende un lungo lasso di tempo durante il quale i Bilanci erano “truccati” per nascondere il vero stato delle casse dell’Ateneo. E probabilmente, anche per camuffare operazioni non propriamente favorevoli o convenienti per l’istituto.
Le cifre sono da paura: il BIlancio 2003 ha un “danno” di 23.167 milioni di euro; quello del 2004 è di quasi 27 milioni; quello del 2005 è di oltre 28 milioni; quello del 2006 raggiunge la stessa cifra, come quello del 2007.
Gli indagati, come si legge nella nota congiunta di Guardia di Finanza e Procura, sono “a vario titolo accusati di aver gonfiato i bilanci per far apparire sano lo stato di salute dell’istituzione contabilizzando residui attivi inesistenti, per decine di milioni, e per aver sottratto anche per scopi personali, beni e denari pubblici, contribuendo, in tal modo a svuotare le casse dell’Università”.
Ma, pare, non sia solo questo filone ad aver visto la conclusione delle indagini.
Anche quello relativo alla elezione del Rettore attuamente in carica dovrebbe essere giunto al termine. Non si conoscono ancora esattamente i termini dell’inchiesta. Il numero degli indagati ancora è incerto. Voci vicine alla Procura parlano da tempo di sette indagati ma pare che il numero possa essere di poco superiore. A breve, comunque, la Procura darà notizia anche dell’esito di questa inchiesta.






