"Un’esperienza vissuta con spirito di servizio per le persone, le istituzioni e le Contrade. In quest’ottica è stata davvero bella e gratificante"
a cura di Augusto Mattioli
SIENA. Dalla fine dello scorso marzo Walter Manni, non è più direttore della Siena Parcheggi essendo andato in pensione. Per 17 anni ha diretto la società del Comune di Siena. “Ho iniziato il 16 Febbraio 2004 quando era sindaco Maurizio Cenni, mentre il presidente era Turillazzi, e ho concluso lo scorso 31 marzo con il sindaco Luigi DeMossi, presidente Massimo Castagnini. Ho lavorato con quattro sindaci: Cenni, Ceccuzzi, Valentini, De Mossi e con il commissario prefettizio Laudanna (nominato dopo le dimissioni di Ceccuzzi – . ndr) e cinque presidenti: Turillazzi, Flori, Paolini, Lepri, Castagnini. Ovvviamente e necessariamente ho lavorato a stretto contatto con tutti gli assessori che si sono avvicendati nelle diverse Giunte”.
Può fare un quadro delle strutture della città parcheggi, scale mobili, insomma tutto ciò che è mobilità urbana?
La città ha otto strutture di parcheggi per circa 4mila posti auto, quattro aree a strisce blu per circa 250 posti auto, cinque aru per circa 1.200 posti auto, circa 200 posti auto a San Miniato. La città dispone di tre risalite meccanizzate: Costone, San Francesco, Stazione per un totale di 42 fra scale e tappeti mobili e numerosi ascensori ed oltre. I passaggio annuali sono di 3, 5 milioni. Inoltre nelle arere per bus turistici e camper al Fagiolone e Campino di San Prospero mediamente gli arrivi annuali sono 20mila.
Quando ha iniziato, com’era il quadro complessivo della società che, in fondo, ha dato sempre buoni utili al Comune?
La Società aveva in corso molti investimenti sulle strutture e, per farvi fronte, doveva coprire mutui corposi che incidevano sul bilancio, rendendolo faticoso da gestire. Inoltre aveva l’indirizzo politico di investire anche in numerose attività fuori dalla città. Sono stati avviati percorsi virtuosi con il Comune (fondamentale la discussione sull’indirizzo politico relativo alle attività fuori da Siena e la sua revisione nel senso di concentrare invece risorse finanziarie e umane sulla città). Si è lavorato per riorganizzare la struttura, si sono rivisti mano a mano tutti i contratti che avevamo in essere per i servizi e per le manutenzioni, e con la graduale riduzione del peso dei mutui, la società ha fatto un cammino di riequilibrio di bilancio, salvaguardando la qualità dei servizi erogati ed il loro svolgimento in sicurezza.
Dal 2005 Siena Parcheggi ha ripreso a fare utili di gestione, dapprima modesti e poi via via sempre più importanti: su fatturati attorno ai 9/10 milioni annuali siamo arrivati a 1 milione di utili, senza contare che la Società ogni anno ha restituito denaro alla collettività sostenendo i costi per la gestione degli impianti di risalita, finanziando il nuovo sistema di accessi ZTL e la sua manutenzione, versando al Comune (oltre agli utili) un sostanzioso canone per le gestioni affidate, a volte investendo per conto del Comune in manutenzioni e lasciando ulteriori fondi all’Amministrazione (e quindi alla collettività) sotto forma di Art bonus. Senza trascurare la costante manutenzione delle strutture di parcheggi per lasciarle sane a chi le gestirà in futuro e, sostanzialmente, alla collettività che ne è proprietaria attraverso il Comune. Insomma la Società, le cui basi erano già buone, è diventata un piccolo gioiello.
Quando le hanno dato l’incarico di direttore?
Sono entrato da subito come direttore.
Come è cambiata la città dal suo punto di osservazione?
Urbanistica: eccettuata la realizzazione delle risalite meccanizzate di Fontebranda (2005) e Stazione/Antiporto (2011) da sole in grado di rivoluzionare la mobilità dei turisti e dei residenti, non sono state fatte da parte del Comune grandi opere. Dopo una lunga stagione di valutazioni, infatti, non è stato portato in fondo uno dei progetti che doveva qualificare di volta in volta l’Amministrazione di turno all’epoca, ovvero il progetto del parcheggio ex Sita (la cui utilità è comunque tutta da dimostrare ed è da porre in relazione alla revisione dell’area della Fortezza e alla definizione del futuro della conca del Rastrello, questione che oggi è tornata di moda con la motivazione del restyling (o il rifacimento totale) dello stadio. Tra l’altro pare ripartire proprio in questi giorni il dibattito pubblico al riguardo.
Sosta e Mobilità. Se il numero di posti auto è più che sufficiente a rispondere alla pressione turistica (naturalmente in periodo non pandemico, altrimenti i parcheggi sono quasi cattedrali nel deserto…, salvo la funzione che possono rappresentare per i residenti), resta da quadrare la necessità geografica, ovvero è palese la carenza di aree di parcheggio a Porta Pispini e a Porta Romana (per residenti e non). Porta Romana in particolare fa parte di quei progetti che non hanno trovato ancora una via per essere realizzati. Si è lavorato a lungo per poter dare vita ad un’area di parcheggio negli orti del Santuccio, ma problemi di varia natura hanno finora impedito lo sviluppo del progetto. A Porta Pispini ci sarebbero aree all’interno del Distretto su cui poter aprire tanti ragionamenti e valutazioni e forse per arrivare a realizzare l’area di sosta di cui si sente veramente tanto bisogno. Come si avverte il bisogno di potenziare la capacità di sosta nell’area ospedaliera e ciò sarebbe stato e sarebbe possibile con buona volontà e con costi non proibitivi… Ed altrettanto si può dire per l’accoglienza dei bus turistici e dei camper: oggettivamente le Amministrazioni, nonostante le sollecitazioni, le idee progettuali e la disponibilità a investire da parte di Siena Parcheggi (in momenti diversi da quello attuale di difficoltà legate alla pandemia), sono state lente nell’affrontare la questione, che a tutt’oggi si presenta spinosa. L’accoglienza turistica infatti abbisogna di correttivi e iniziative perché sia migliorata. Va detto, comunque, a parziale scusante, che l’individuazione di aree adatte agli scopi e prossime alla città è questione di difficile soluzione.
C’è anche il turismo…
Il turismo ha avvertito la difficoltà delle congiunture economiche che si sono succedute e, naturalmente della pandemia. L’osservatorio privilegiato della gestione della sosta turistica delle autovetture e degli arrivi dei bus turistici ha comunque dimostrato che è indispensabile uno sforzo delle Amministrazioni per incentivare gli arrivi in città e soprattutto la permanenza. Nel tempo (escludendo quest’anno e lo scorso anno) il numero di autobus è andato riducendosi e anche il tempo di permanenza media delle gite non è brillante (generalmente non oltre le tre ore…). Fortunatamente adesso sto vedendo che i parcheggi e le aree di sosta a parcometro hanno ripreso ad essere gremite, mentre i bus turistici, nonostante la gratuità prevista per incentivare gli arrivi, sono rarissimi.
Cosa è stato realizzato di importante nel periodo della sua direzione?
Meccanizzazione parcheggi Fast park Eliporto. Raddoppio e sistemazione uscite nell’area Stadio e Fortezza. Nuovi bagni al parcheggio dell’ospedale. Dal 2005 inizia la gestione della neonata risalita del Costone e, nell’occasione, l’orario di apertura delle risalite (anche San Francesco) diventa h24 anziché terminare con la chiusura alle 20.0. Grande servizio per la città… Nuovo ascensore al parcheggio Il Campo (a supporto delle persone con disabilità) e passerella per disabili al parcheggio Fast park. Rifacimento completo delle pavimentazioni esterne dei Parcheggi Santa Caterina e San Francesco. Investimenti per realizzare le nuove Aru: segnaletica orizzontale e verticale e parcometri. Centralizzazione dei sistemi di video controllo, citofonia e meccanica su tutte le aree di parcheggio e sulle scale mobili con miglioramento del servizio all’utenza. Investimenti ed opera continua di manutenzione di tutte le strutture di parcheggio, delle scale mobili, dei varchi Ztl. Installazione del nuovo sistema varchi di accesso alla Ztl con lettura targhe tramite apposite telecamere (eliminando il telepass). Con queste modifiche siamo riusciti – oltre a semplificare la vita ai cittadini – a tagliare quei brutti “sbracci” collocati al termine dei pali di sostegno delle vecchie telecamere che erano inguardabili e di pessimo impatto visivo in ogni varco. Uscita graduale dei vecchi soci privati dal capitale di Siena Parcheggi, successiva uscita di altri soci pubblici e definitiva compagine pubblica al 100% del Comune di Siena con l’evidente positiva conseguenza che tutto il lavoro della Società è stato dedicato alla città. Cosa fondamentale: nel 2011 inizia il percorso tecnico e amministrativo per la sostituzione della carta Minipay (che il Monte dei Paschi aveva deciso di far morire perché essendo meccanica era oramai obsoleta e portatrice di una miriade di problemi per la gestione) con la nuova Sostapay. Percorso terminato nel 2013. All’epoca ci si assunse la grossa responsabilità della scelta di una nuova carta senza il supporto politico dell’Amministrazione (decidemmo di farci carico dei conseguenti investimenti per il suo funzionamento e della sua distribuzione ai cittadini in oltre 30mila esemplari). Si ricorderà infatti che il Commissario di Governo allora in carica in pratica paralizzò ogni attività del Comune e, rimanendo immobile anche sulla “morte” della Minipay, si rischiava di non avere più strumenti per praticare tariffe scontate ai residenti. Da notare che la Sostapay era una carta innovativa: era fra le prime carte “contactless” e ciò ha comportato un grande lavoro e grossi investimenti per attrezzare i gates, le casse automatiche ed i parcometri alla sua lettura; inoltre furono attivati (e funzionano ancora) ben 49 punti di ricarica in prossimità di casse automatiche e parcometri, rendendo così un servizio importante alla collettività. Nel 2011 ci è affidata la gestione della risalita Stazione-Antiporto e la Società provvede a garantire il trasporto alternativo gratuito in taxi ai disabili (anche negli altri impianti). Si realizza il collegamento gratuito con navetta per i turisti dal parcheggio bus turistici del Fagiolone verso il centro città (alla base della risalita del Costone). Si finanzia, attraverso l’art bonus, il collegamento tra Via San Marco e via delle Scuole, attraverso il tunnel sulla Via San Marco verso l’ascensore del parcheggio Il Duomo, aumentando così la sicurezza dei pedoni che non sono più obbligati ad arrivare in Via delle Scuole passando da Porta San Marco. Si rimette in pristino una delle colonne di ingresso all’area di Sant’Agata trascurata da tempo e si sistema, nella piazzetta, uno degli affacci più belli eliminando vecchi pali e reti, realizzando una bellissima ringhiera che consente di godere la vista da quello che sembrerebbe essere l’affaccio del “Buon governo”.
Ora alla Siena Parcheggi danno nuovi compiti. E’ pronta per assolverli?
Circa un anno prima del mio pensionamento la Società, ben quadrata per la sua attività core business, ovvero sosta, mobilità e gestioni risalite, bus e Camper, Ztl, permessi vari, si era organizzata con un dirigente dell’area Tributi e assegnando a personale precedentemente impegnato in altre mansioni i compiti attinenti l’esazione dei tributi. Il primo anno è stato sperimentale e non ho avuto il tempo di compiere le valutazioni che di certo starà facendo attualmente la Società in ordine all’organizzazione ed ai risultati delle attività per darsi una struttura definitiva e rispondere alle nuove esigenze. Riguardo a quanto si legge sulla stampa sul ruolo eventuale di Siena Parcheggi per il Santa Maria della Scala non posso dire nulla, se non che, presumo, sarebbe necessaria una profonda riorganizzazione e una maggiore dotazione di personale sia che si tratti di assunzioni che di collaborazioni esterne…. E ovviamente passaggi di tale natura dovrebbero richiedere studi approfonditi e valutazioni stringenti con l’Amministrazione comunale.
In conclusione che esperienza è stata?
Un’esperienza vissuta con spirito di servizio per le persone, le istituzioni e le Contrade. In quest’ottica è stata davvero bella e gratificante: posso dire di avere lavorato per la città e avere ottenuto soddisfazioni per quanto è stato fatto in un percorso lungo, a volte faticoso e non semplice ma sempre rivolto al bene comune.
