In Euroleague Siena si conferma a pieno titolo

MENS SANA SIENA -FENERBAHCE ULKER 87-69 (21-18; 49-35; 65-53)
MENS SANA SIENA: Brown 12, Eze 7, Carraretto 2, Rasic 16, Kangur 4, Sanikidze 6, Ress 5, Ortner ne, Janning 10, Hackett 13, Moss 12. All. Banchi
FENERBAHCE ULKER: Mc Calebb 10, Onan, Ermis, Sato 5, Tripkovic ne, Andersen 8, Peker ne, Savas 8, Batiste 8, Karaman 4, Bogdanovic 22, Preldzic 4. All. Erdogan
di Umberto De Santis- foto di Augusto Mattioli
SIENA. Un lungo applauso ha accolto l’ingresso di Simone Pianigiani in tribuna, senza alcuna polemica del pubblico senese verso la società che l’ha appena esonerato. Una nota di colore per un parterre di primo livello che ha visto il vertice del basket italiano al PalaEstra di Siena: con Gianni Petrucci c’era il presidente uscente Dino Meneghin. Luca Banchi risponde all’affaticamento fisico del gruppo e agli infortuni allungando le rotazioni, e risponde agli incidenti durante il duro match di Hackett (distorsione alla caviglia) e Sanikidze (taglio alla testa con punti di sutura) con i minuti importanti di Rasic, Eze e Carraretto. Dall’altra parte Erdogan è alla guida di un gruppo disarmonico e male assortito, senza un autentico quattro di ruolo, che non gioca per la stella McCalebb e quindi non trae vantaggio dalla sua indubbia capacità di penetrazione. In più diversi giocatori sembrano aver imboccato la parabola discendente della loro carriera. Non bastano chili e centimetri per presidiare il pitturato con Savas, dove la Montepaschi ha trovato insolitamente molto spazio (12/19) e rimbalzi offensivi (10).
Andersen si gira in area e segna i primi due punti dell’incontro, Bogdanovic ci aggiunge una tripla mortale 0-5. Fenerbahce reattivo come ci si attendeva, ma l’organizzazione senese è migliore: 10-9 al 4’. Partita tirata in perfetto equilibrio, spezzato nel finale dalla penetrazione vincente di Bobby Brown che vale il 21-18. Batiste pareggia in apertura secondo periodo, Karaman per il vantaggio esterno. La risposta senese è bruciante, sotto la guida di Hackett un parziale di 6-0 cui Erdogan risponde con un timeout 27-23. Banchi si gioca il convalescente Ress e Rasic per giocare il pressing (10 palle perse per i turchi al riposo lungo), ma Preldzic si procura tre liberi d’oro 29-28. Pronta risposta della Mens Sana, consecutivamente Tomas Ress da tre, Sanikidze in coast-to-coast, Rasic a chiudere un contropiede: 36-28 al 15’, figlio della predisposizione ad accettare i cambi di marcatura in corsa per poi volare nel campo avversario. Rasic in regia ha un passo mai visto quest’anno e firma la tripla del 43-31. Due liberi per capitan Carraretto fermano il punteggio all’intervallo sul 49-35.
La tripla di Moss apre il terzo periodo, la successiva di Brown spacca la gara 55-36. Bogdanovic è l’unico del Fenerbahce a realizzare e il volo in contropiede di McCalebb, che sembra svegliarsi, fa chiamare timeout a Banchi sul +12 55-43. Arteaga non aspettava altro, dopo un arbitraggio ampiamente insufficiente, che una piccola protesta di Brown per fischiare tecnico e i turchi si riportano sotto dopo un parziale di 0-12: 56-47 con un libero di kangur con 3’50” sul cronometro. Riparte il Fenerbahce con la tripla di Sato, ma Moss è in agguato 58-50, la lotta è formidabile. Bogdanovic ha due liberi per il -6 e non trema; l’Ulker ha blindato il pitturato, ma Hackett sfonda il muro a ripetizione 62-52 al 28’, 65-53 alla fine del tempo. Due sassata in apertura a canestro di Rasic valgono sei punti, il Fenerbahce si scompone con tre perse in due minuti 71-55 al 32’. McCalebb e Batiste spingono con orgoglio, la difesa si richiude, va Hackett in panchina con infortunio, dal cilindro di Banchi esce Brown. Al 35’ un’altra bomba di Rasic sembra consegnare la gara nelle mani dei senesi 76-59; la Mens Sana riparte da pressing e zona, mentre la squadra di Erdogan sembra avere poche alternative tecniche al basket muscolare messo in mostra. Un timido parziale di 0-6 viene stoppato da Brown, mentre i secondi passano inesorabili per il tripudio del pubblico di casa. Banchi concede a Rasic (MVP dell’incontro, senza dubbio oltre che top scorer) l’applauso del palazzetto, Janning piazza il sigillo da tre finale 87-69. Il passaggio a vuoto di Tel Aviv è già ampiamente dimenticato, la qualificazione ai playoff sempre più vicina: il prossimo capitolo si scriverà a Mosca, in casa Khimki l’8 marzo.