37 punti e 11 rimbalzi: record contro Mike D

di Enrico Campana
SIENA. Adesso si potrà dire che con la partenza di Danilo Gallinari l’Armani si è sentita orfana, vedi le 4 sconfitte consecutive, 3 in campionato e quella rovinosa nel debutto delle Top 16 di Euroleague, e che nella NBA Denver ha messo le ali ed è la squadra del giorno.
Non avevamo forse ripetuto che il Gallo era diventato il giocatore-franchigia della franchigia del Colorado e una clamorosa opportunità dalla nazionale gettata al vento agli europei, e gestito malissino tanto che qualcuno (il trainer Mike Cuzzolino?) aveva fatto circolare la voce di una sua debolezza strutturale, e poca qualità atletica? Adesso c’è un italiano che fa la star, una consolazione dopo tante delusioni. A 11 mesi di stanza dalla cessione ai Denver, Danilo Gallinari si è preso la sua rivincita nei confronti dei Knicks che l’avevano ceduto in cambio di Melo Anthony dimostrando ampiamente la sua cresciuta e la fiducia accordatagli da George Karl offrendo uno show indimenticabile al Madison, con 37 punti e 11 rimbalzi, il record in carriera che gioverà anche a un’impennata nelle quotazioni alla vigilia del rinnovo del contratto con i Nuggets. Dopo Kevin Love e Russell Westbrook, infatti, Gallinari dovrebbe strappare il miglior contratto entro il 25 febbraio, data ultima per trovare un accordo fra il suo agente Arn Teller e i proprietari della franchigia del Colorado che avevano visto giusto, il 22 febbraio 2011, a cedere Carmelo Anhtony ai Knicks in cambio di giocatori, fra i quali Gallinari e il russo Timofei Mozgov, che da parte sua si è dato da fare segnando 16 punti, il massimo punteggio nella sua carriera.
“E’ stata davvero una soddisfazione grandiosa e desidero ringraziare tutti i tifosi dei Knicks per avermi regalato un’ovazione indimenticabile”, ha confessato Gallinari, il quale ha coronato la sua prestazione segnando 9 punti nel 2° supplementare, con 7 liberi su 7. Importanti nell’ultima frazione anche il canestro di Harrington (24 punti totali, 4/12 dall’arco) e i liberi di Ty Lawson. La gara da incorniciare del Gallo dice 27 punti in 51’42” di gioco, 9/19, 1/3 da 3, 18/20 tl, 11 rimbalzi (3e attacco, 8 difesa), 2 assist, 4 falli, 1 recupero. Karl ha puntato solo su 7 giocatori tenendo in panchina Andersen, Faried, Rudy Fernandez, Hamilton, Koufos, Stove. Nene ha catturato 13 rimbalzi, importanti anche le 3 stoppate di Mozgov mentre il 36enne Andre Miller è stato ancora una volta sorprendente, con 12 assist. In doppia cifra 6 giocatori su 7: 37 Gallinari, 24 Harrington, 16 Mozgov, 14 Miller, 10 Lawson, 6 C.Brewer. Si tratta della quarta vittoria in trasferta della franchigia delle Montagne Rocciose che conslusa imbattuta il raid all’Est punta mercoledì su Sacramento prima di tornare al Pepsi Center di Denver venerdì per affrontare i Raptors di Andrea Bartgnani e il 29 gennaio i Los Angeles Clippers.
Un’altra brutta botta per Mike D’Antoni che rischia nuovamente la sua panchina che gli frutta un contratto di 24 milioni di dollari, anche se
c’è la scusante del problema del playmaker essendo Baron Davis ancora fermo per un infortunio. Amare Stoudemire che non ha avuto un’altra
serata brillante (4/9 al tiro, 12 punti) ha rilasciato un commento sferzante: “Non è facile perdere 6 partite di fila, davvero…”. Gli avversari non hanno voluto infierire sui colleghi, e mentre Melo Anthony e l’ex coach hanno avuto uno scambio di complimenti reciproci (“Karl è un ottimo allenatore e gli devo molto”, ha detto il big dei Knicks, mentre Karl ha detto di lui che è sempre stato e rimane un’ottima persona). Harrington ha giustificato gli avverdari sconfitti. “Non capisco cosa gli succede. Non sono pagato per occuparmi delle loro faccende, ma spero possano uscire presto da questa situazione, perché non è mai bello vedere qualcuno in difficoltà, e se a New York non vinci il problema è ancora maggiore”.Questi i parziali dei 6 tempi della maratona del Madison: 25-24, 21-30, 26-18, 26/6, 7/7, 14/9, finale 119-114 per i Nuggets.
Intanto Chicago ha preso il largo (15 vittorie e 3 sconfitte) in 27 giorni, LeBron ha firmato il 3° successo consecutivo di Miami, Dallas prosegue la sua marcia di avvicinamento al vertice: ha vinto a New Orlenas (solo 4 punti per Belinelli che in 23 minuti ha sbagliato 6 tiri su 6 da 3, con 1/7 totale e 2/2 dalla lunetta e 3 rimbalzi) e raggiunge San Antonio (10 vittorie, 7 sconfitte) che avevo perso ancora in trasferta lascia la prima posizione ai sorprendenti Grizzlies con una striscia di 6 vittorie, +33 con Sacramento e un’altra doppia di Marco Gasol con 20 punti e 11 rimbalzi che ha migliori cifre dell’ottimo fratello Pau, mentre 11 assist e 17 punti di Ricky Rubio non sono stati sufficienti per vincere con Utah, una delle squadre più sorprendenti in questo avvio di stagione e l’unica ad aver battuto Denver nelle ultime 10 gare.
Risultati – Atlanta-Cleveland 121-94, New York-Denver 114-119 d.2 ts, Miami-Filadelfia 113-93, Detroit-Portland 94-91, Nets-Oklahoma 74-86, Chicago-Charlotte 95-89, Memphis-Sacramento 128-95, New Orleans-Dallas 81-83, Houston-San Antonio 105-102, Utah-Minnesota 108-98.
SIENA. Adesso si potrà dire che con la partenza di Danilo Gallinari l’Armani si è sentita orfana, vedi le 4 sconfitte consecutive, 3 in campionato e quella rovinosa nel debutto delle Top 16 di Euroleague, e che nella NBA Denver ha messo le ali ed è la squadra del giorno.
Non avevamo forse ripetuto che il Gallo era diventato il giocatore-franchigia della franchigia del Colorado e una clamorosa opportunità dalla nazionale gettata al vento agli europei, e gestito malissino tanto che qualcuno (il trainer Mike Cuzzolino?) aveva fatto circolare la voce di una sua debolezza strutturale, e poca qualità atletica? Adesso c’è un italiano che fa la star, una consolazione dopo tante delusioni. A 11 mesi di stanza dalla cessione ai Denver, Danilo Gallinari si è preso la sua rivincita nei confronti dei Knicks che l’avevano ceduto in cambio di Melo Anthony dimostrando ampiamente la sua cresciuta e la fiducia accordatagli da George Karl offrendo uno show indimenticabile al Madison, con 37 punti e 11 rimbalzi, il record in carriera che gioverà anche a un’impennata nelle quotazioni alla vigilia del rinnovo del contratto con i Nuggets. Dopo Kevin Love e Russell Westbrook, infatti, Gallinari dovrebbe strappare il miglior contratto entro il 25 febbraio, data ultima per trovare un accordo fra il suo agente Arn Teller e i proprietari della franchigia del Colorado che avevano visto giusto, il 22 febbraio 2011, a cedere Carmelo Anhtony ai Knicks in cambio di giocatori, fra i quali Gallinari e il russo Timofei Mozgov, che da parte sua si è dato da fare segnando 16 punti, il massimo punteggio nella sua carriera.
“E’ stata davvero una soddisfazione grandiosa e desidero ringraziare tutti i tifosi dei Knicks per avermi regalato un’ovazione indimenticabile”, ha confessato Gallinari, il quale ha coronato la sua prestazione segnando 9 punti nel 2° supplementare, con 7 liberi su 7. Importanti nell’ultima frazione anche il canestro di Harrington (24 punti totali, 4/12 dall’arco) e i liberi di Ty Lawson. La gara da incorniciare del Gallo dice 27 punti in 51’42” di gioco, 9/19, 1/3 da 3, 18/20 tl, 11 rimbalzi (3e attacco, 8 difesa), 2 assist, 4 falli, 1 recupero. Karl ha puntato solo su 7 giocatori tenendo in panchina Andersen, Faried, Rudy Fernandez, Hamilton, Koufos, Stove. Nene ha catturato 13 rimbalzi, importanti anche le 3 stoppate di Mozgov mentre il 36enne Andre Miller è stato ancora una volta sorprendente, con 12 assist. In doppia cifra 6 giocatori su 7: 37 Gallinari, 24 Harrington, 16 Mozgov, 14 Miller, 10 Lawson, 6 C.Brewer. Si tratta della quarta vittoria in trasferta della franchigia delle Montagne Rocciose che conslusa imbattuta il raid all’Est punta mercoledì su Sacramento prima di tornare al Pepsi Center di Denver venerdì per affrontare i Raptors di Andrea Bartgnani e il 29 gennaio i Los Angeles Clippers.
Un’altra brutta botta per Mike D’Antoni che rischia nuovamente la sua panchina che gli frutta un contratto di 24 milioni di dollari, anche se
c’è la scusante del problema del playmaker essendo Baron Davis ancora fermo per un infortunio. Amare Stoudemire che non ha avuto un’altra
serata brillante (4/9 al tiro, 12 punti) ha rilasciato un commento sferzante: “Non è facile perdere 6 partite di fila, davvero…”. Gli avversari non hanno voluto infierire sui colleghi, e mentre Melo Anthony e l’ex coach hanno avuto uno scambio di complimenti reciproci (“Karl è un ottimo allenatore e gli devo molto”, ha detto il big dei Knicks, mentre Karl ha detto di lui che è sempre stato e rimane un’ottima persona). Harrington ha giustificato gli avverdari sconfitti. “Non capisco cosa gli succede. Non sono pagato per occuparmi delle loro faccende, ma spero possano uscire presto da questa situazione, perché non è mai bello vedere qualcuno in difficoltà, e se a New York non vinci il problema è ancora maggiore”.Questi i parziali dei 6 tempi della maratona del Madison: 25-24, 21-30, 26-18, 26/6, 7/7, 14/9, finale 119-114 per i Nuggets.
Intanto Chicago ha preso il largo (15 vittorie e 3 sconfitte) in 27 giorni, LeBron ha firmato il 3° successo consecutivo di Miami, Dallas prosegue la sua marcia di avvicinamento al vertice: ha vinto a New Orlenas (solo 4 punti per Belinelli che in 23 minuti ha sbagliato 6 tiri su 6 da 3, con 1/7 totale e 2/2 dalla lunetta e 3 rimbalzi) e raggiunge San Antonio (10 vittorie, 7 sconfitte) che avevo perso ancora in trasferta lascia la prima posizione ai sorprendenti Grizzlies con una striscia di 6 vittorie, +33 con Sacramento e un’altra doppia di Marco Gasol con 20 punti e 11 rimbalzi che ha migliori cifre dell’ottimo fratello Pau, mentre 11 assist e 17 punti di Ricky Rubio non sono stati sufficienti per vincere con Utah, una delle squadre più sorprendenti in questo avvio di stagione e l’unica ad aver battuto Denver nelle ultime 10 gare.
Risultati – Atlanta-Cleveland 121-94, New York-Denver 114-119 d.2 ts, Miami-Filadelfia 113-93, Detroit-Portland 94-91, Nets-Oklahoma 74-86, Chicago-Charlotte 95-89, Memphis-Sacramento 128-95, New Orleans-Dallas 81-83, Houston-San Antonio 105-102, Utah-Minnesota 108-98.