In vista della primavera la onlus chiede alle amministrazioni di firmare semplici convenzioni per proseguire il recupero dei piccoli feriti o che rischiano di morire di fame o freddo
Se infatti per il recupero degli animali selvatici adulti l’associazione è incaricata e riceve un contributo dalla Regione Toscana, per i cuccioli devono essere formalizzati specifici accordi con le amministrazioni comunali.
“Quando sono i cuccioli ad essere in difficoltà – prosegue Fiora Branconi – la Regione assegna ai singoli comuni la responsabilità dei salvataggi. La nostra associazione, che ha una specifica autorizzazione regionale, può sostituirsi alle amministrazioni comunali – che non sempre hanno la possibilità di intervenire – con propri veterinari specializzati, ma è necessario che sia riconosciuto almeno un minimo contributo”.
La onlus chiede quindi la collaborazione degli enti locali per soccorrere animali che rischiano di morire per ferite, fame o freddo: dai caprioli agli scoiattoli, dai ricci ai cinghialini, dai tassi ai pipistrelli, dai ghiri agli uccellini. Sos Animali, attiva dal 2000 nei territori di Siena e Grosseto, dal 2020 interviene anche ad Arezzo.
Gli interventi di salvataggio dell’associazione lo scorso anno sono stati oltre 2700, un dato che dimostra il valore del lavoro svolto: un migliaio di animali sono stati recuperati a Siena, altrettanti a Grosseto, circa 700 ad Arezzo, tra cuccioli e adulti. “Per ogni animale, che sia un mammifero o un uccello, non ci occupiamo solo delle cure ma anche del sostentamento fino al momento in cui può tornare libero in natura, che è il nostro obiettivo”. Un obiettivo che SOS Animali persegue anche attraverso la collaborazione con il Centro recupero animali selvatici della Maremma (Crasm) di Semproniano, in provincia di Grosseto, uno dei più grandi del centro Italia. “Capita che un animale debba essere accudito a lungo, anche per tre mesi come nel caso dei caprioli – racconta Fiora Branconi – ; per i piccoli mammiferi utilizziamo un latte molto costoso, ma anche il mantenimento di pipistrelli e uccelli è impegnativo economicamente. Spese che l’associazione non può più sostenere perché accanto al lavoro dei volontari c’è anche quello, fondamentale, dei veterinari, che concretamente si prendono cura dei cuccioli in difficoltà e che non si può pensare possa continuare a essere svolto gratuitamente. Per questo, dopo alcuni anni di impegno volontario, abbiamo deciso che senza il contributo dei Comuni saremo costretti a sospendere l’attività e a dirottare ai comuni le chiamate che riceviamo ogni giorno dai cittadini”.
SOS animali è autorizzata a intervenire nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto, comprendenti complessivamente 99 comuni. “Abbiamo diritto ai contributi comunali dal 2018 – precisa la presidente della onlus – ma ad oggi soltanto alcune amministrazioni hanno firmato una convenzione con noi. I Comuni di Arezzo, Siena, Poggibonsi, Monteriggioni, Colle Val d’Elsa, Follonica e Manciano hanno già firmato, a breve dovrebbero aggiungersi i territori che fanno parte dell’Unione dei Comuni della Valdichiana senese e siamo in contatto anche con Grosseto e Castiglione della Pescaia. Il nostro è un territorio ricchissimo di fauna e quando un animale viene ferito, catturato da un cane o da un gatto che lo porta a casa oppure perde la mamma e non sopravviverebbe da solo arriviamo noi. Con la collaborazione e l’aiuto delle istituzioni potremo continuare a farlo”.
Per i soccorsi: Arezzo 334 257 0472, Siena e Grosseto, 3311285509.
Per informazioni: sosanimalionlus@gmail.com
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REGOLE DI COMPORTAMENTO PER RECUPERO SELVATICI IN DIFFICOLTÀ
– non avvicinarsi mai troppo a un animale selvatico, anche se in evidente difficoltà. I selvatici feriti o malati possono essere potenzialmente pericolosi e aggressivi.
– Non dare mai cibo a un animale selvatico se non conosciamo esattamente cosa e come mangia. I selvatici si alimentano meno frequentemente degli animali domestici. quindi nel dubbio meglio lasciarli a digiuno per qualche ora che sbagliare alimentazione e condannarli a morte certa.
– in caso di incidente, mettersi in sicurezza, fare attenzione al traffico, soprattutto se notturno, indossare giubbottino o indumento catarifrangente, chiamare eventualmente carabinieri o vigili urbani per regolare il traffico, non improvvisarsi forze dell’ordine o veterinari.
– In presenza di ungulato incidentato, non stargli vicino, non illuminarlo con i fari, non accarezzarlo. I selvatici non sono abituati alle cure che usualmente diamo ai nostri animali domestici e considerano la carezza come un atto di prepotenza o di attacco. Oltre quindi a difendersi con morsi e calci, provochiamo loro uno stato di stress che, in alcune specie, può essere fatale.
– in presenza di un animale selvatico anche di piccole dimensioni, ricordarsi sempre che siamo di fronte a un vettore di parassiti trasmissibili anche all’uomo (pulci, zecche, parassiti intestinali), si consiglia pertanto di non avere contatti troppo ravvicinati, usare se possibile guanti, se fosse necessario coprirli, gli indumenti usati vanno assolutamente lavati in lavatrice prima di indossarli nuovamente.
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IN ALLEGATO LE FOTO DI ALCUNI ANIMALI RECUPERATI DALLA ONLUS