Prosegue in rosso la seduta delle borse europee, appesantite dalle tensioni Usa-Cina e dalle indicazioni contrastanti sulla ripresa dell’economia.
A Piazza Affari il Ftse Mib arretra dell’1,6% in area 20.120 punti, sottotono come il Dax di Francoforte (-1,8%), il Ftse 100 di Londra (-1,5%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,4%) e il Cac 40 di Parigi (-1,3%).
In ribasso dello 0,4% i futures su Dow Jones e S&P500 mentre per il Nasdaq si prevede in avvio un calo intorno all’1%.
La Cina ha risposto alla chiusura del consolato di Houston da parte dell’amministrazione statunitense, annunciando l’intenzione di revocare la licenza al consolato generale americano a Chengdu.
Ad appesantire il sentiment hanno contribuito anche i dati di ieri sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa, in aumento per la prima volta da marzo.
Gli operatori temono che il continuo diffondersi dei contagi negli Stati Uniti possa frenare il recupero della prima economia mondiale, complice la reintroduzione di parziali misure di lockdown in alcuni Stati. Il tutto mentre il Congresso americano sta lavorando ad un nuovo pacchetto di aiuti.
In mattinata, invece, gli indici Pmi preliminari di luglio hanno segnalato un miglioramento del quadro economico nell’eurozona, mostrando un’espansione sia per il manifatturiero (51,1 punti) sia per i servizi (55,1 punti).
In Italia la fiducia dei consumatori a luglio ha riportato un lieve calo inaspettato a 100 punti (da 100,7), mentre il “sentiment” economico è salito a 76,7 punti dai precedenti 66,2 punti.
Intanto sul Forex il dollaro estende le perdite della settimana, permettendo all’euro di restare oltre quota 1,16 mentre il cambio con lo yen scende a 106,4.
Tra le materie prime invertono la rotta le quotazioni del greggio con il Brent (+1%) a 43,7 dollari e il Wti (+1,1%) a 41,5 dollari, mentre prosegue la corsa dell’oro, a 1.893 dollari l’oncia, in prossimità dei massimi storici.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta a 147 punti base con il rendimento del decennale italiano in lieve aumento all’1,01%, dopo essere tornato sotto l’1% per la prima volta da inizio marzo.
Tornando a Piazza Affari, le vendite investono quasi tutte le big cap eccetto Banco Bpm (+0,7%) e Finecobank (+0,3%). Sottotono Nexi (-5,1%), Pirelli (-3,6%), Interpump (-3,3%) e Stm (-3,2%), frenata anche da un ritardo nella produzione segnalato dalla statunitense Intel.
Fonte MarketInsight






