Le priorità su cui lavorare per ripartire al meglio, recuperare l'arretrato e dare ancora più prospettiva ad un settore strategico

SIENA. “La sanità toscana ha retto bene l’urto dell’emergenza sanitaria. Nello specifico, l’Aou senese e la Asl sud est si sono dimostrate entrambe all’altezza della situazione, rappresentando un modello di gestione della crisi. Mi sento quindi di ringraziare tutti quelli che in questi mesi hanno lavorato senza sosta con passione e diligenza, sorreggendo con umiltà e dedizione l’enorme peso di una pandemia mondiale”. Con queste parole di riconoscenza per le strutture e il personale sanitario Simone Bezzini apre una riflessione sulle prospettive per la sanità senese. “Ora, però, c’è un’altra sfida da affrontare e non è da meno: quella di far convivere la necessaria azione di contrasto al virus con la ripresa di tutte le attività che in questi ultimi mesi hanno subito un brusco stop. Non è cosa semplice. Lo abbiamo visto, per esempio, con l’intasamento del Cup e l’allungarsi delle liste d’attesa”.
“Se da un lato c’è un arretrato importante – spiega il consigliere regionale – dall’altro va garantito il distanziamento nel tempo e nello spazio per difendere le strutture sanitarie dal rischio contagio. In questo quadro anche le prestazioni più banali diventano complesse. Per questo serve un’innovazione rapida a partire nei meccanismi di accesso alle prestazioni. Non si può pensare di tornare a come funzionava il sistema sanitario fino a febbraio: il quadro è mutato strutturalmente. Mi auguro che il massiccio lavoro già in corso porti a ridimensionare velocemente i disagi nell’accesso al cup e nei tempi di attesa”.
“Cup e liste di attesa fanno emergere solo la punta dell’iceberg rispetto alla necessità di introdurre cambiamenti rapidi e profondi nei modelli organizzativi – prosegue Bezzini – per i quali dobbiamo fare tesoro della lezione Covid. Il valore della sanità pubblica e universalistica è straordinario, lo si è visto chiaramente. Ora però dobbiamo essere coerenti: serve investire e aumentare la dotazione degli organici. Quello delle assunzioni è un tema annoso e rimasto irrisolto nel tempo i cui effetti si vedono nel quotidiano, a maggior ragione negli ultimi mesi durante i quali molti operatori hanno fatto, e stanno facendo tuttora, i salti mortali sobbarcandosi grandi carichi di lavoro. Servono quindi scelte che attribuiscano concreto valore alla loro professione”.
“Essere coerenti significa anche investire nelle reti territoriali, in nuovi plessi dedicati alle cure intermedie e nell’adeguamento sia strutturale che tecnologico degli ospedali. Per quanto riguarda Siena bisogna puntare sul progetto di riqualificazione delle Scotte, che ha fatto passi importanti nella giusta direzione in questi ultimi anni e che ora va portato a compimento. Questa dovrà essere la grande priorità di queste settimane di fine mandato e soprattutto della prossima legislatura regionale” chiosa il consigliere.
“Per far ciò servono ovviamente finanziamenti. Per questo credo che sia giusto attingere anche dal Meccanismo europeo di Stabilità e che una quota consistente delle altre risorse attivate dall’Europa e dal governo venga destinata al sistema sanitario, al comparto industriale e della ricerca legato alle scienze della vita. In questo quadro Siena può giocare un ruolo da protagonista. Dobbiamo ripartire proprio da qui e dalla consapevolezza che il nostro territorio è ben posizionato. Su queste forti basi va costruito un progetto che tenga insieme città e territorio e che consideri anche la necessità di accogliere al meglio gli operatori della sanità che vengono da fuori Siena in termini di politiche abitative e di servizi. In altre parole, dobbiamo coltivare la vocazione storica ad essere “città delle cura e delle scienze della vita” conclude Bezzini.