Bagno di folla con sorprese al concerto del cantautore

SIENA. Cellulari in tilt, posti a sedere fantasma per il popolo, e i papaveri della città e soci della banca, in panciolle, su una manciata di sedie di fronte al palco. Tra malumori e ritardi non poteva iniziare peggio il concerto di Venditti, con una marea di persone rimaste a bocca asciutta per le sedie che non c’erano (più). Colpa forse dell’estate, i troppi turisti in giro sui mattoni, ma anche la pubblicità non del tutto chiara data all’evento. Sui manifesti, infatti, per il concerto in programma ieri sera per quanto riguarda l’ingresso, la scritta riporta la dicitura “libero”, ovvero gratuito, ovvero accessibile a tutti. Che il concerto era accessibile a tutti è un fatto, ma che l’ingresso fosse del tutto libero, questo resta ancora da dimostrare. Infatti, come per magia sono comparsi inviti e biglietti, in una piazza delimitata da transenne e gorilla della sicurezza, che non hanno mancato di manifestare poco garbo in qualche situazione e un certo imbarazzo alle proteste del pubblico ammassato alle transenne. E al momento in cui gli avventori si sono accorti che posti a sedere c’erano, sì, ma sui mattoni della piazza e non su quelle sedie rosse come si conviene a una serata estiva da concerto, si sono avvertiti i primi malumori e borbottii. “I posti sono riservati solo ai soci della banca”, ha fatto presente uno dei gorilla che controllava i biglietti lungo le transenne. “Ma io sono socio, perché non mi mi è toccato il posto sedere?”, ha ribattuto uno degli spettatori che cercava di entrare avvicinandosi al palco. Ma una donna della sicurezza fiutando la possibile difficoltà provocata dall’imprevedibile mancanza di sedie, a qualsiasi domanda di chiarimento ripeteva, ossessivamente: “Noi siamo della sicurezza, non c’entriamo con l’organizzazione”. Lo ripeteva con tanta insistenza che avrebbe detto la stessa frase anche la richiesta su che ore sono. La pressione del pubblico alle barriere del centro piazza si è fatta ancora più pressante, tanto che a un certo punto uno dei gorilla ha cercato di far arretrare una degli spettatori minacciando di chiamare addirittura la polizia. Ha allargato le braccia, si è messo di parata allo spettatore e lo lo ha fatto arretrare, creando non poco disappunto di fronte al resto della gente. Purtroppo, però, si trattava solo di un pubblico che stava cercando di far valere un suo diritto: quello di ascoltare il concerto.
Misure eccessive, anche se si trattava di Venditti perché, in fondo, siamo a Siena e poi perché Venditti non è come i Pink Floyd. Ai turisti, oltre che ascoltare, piace anche camminare per la Piazza, girare tra bar e gelaterie e poi, magari, ascoltarsi qualche altra canzone e alla fine lasciare la conchiglia del Campo con ancora qualche nota di sottofondo. Qualcuno quella di ieri l’ha chiamata organizzazione, ma a vedere le cose dall’esterno sembra più di vedere la convivenza, in uno stesso spazio, di popolino e privilegiati, tutti ad applaudire la stessa persona.
Nulla da dire per le note del cantautore, ormai sono sempre le stesse da anni. Ma vale sempre ricordare che la musica ha una grande missione, quella di unire e far dimenticare le differenze, non di rimarcarle. Ed è per questo motivo che le note volano nell’aria, i papaveri crescono nei campi e gorilla sono fatti per la giungla.
Misure eccessive, anche se si trattava di Venditti perché, in fondo, siamo a Siena e poi perché Venditti non è come i Pink Floyd. Ai turisti, oltre che ascoltare, piace anche camminare per la Piazza, girare tra bar e gelaterie e poi, magari, ascoltarsi qualche altra canzone e alla fine lasciare la conchiglia del Campo con ancora qualche nota di sottofondo. Qualcuno quella di ieri l’ha chiamata organizzazione, ma a vedere le cose dall’esterno sembra più di vedere la convivenza, in uno stesso spazio, di popolino e privilegiati, tutti ad applaudire la stessa persona.
Nulla da dire per le note del cantautore, ormai sono sempre le stesse da anni. Ma vale sempre ricordare che la musica ha una grande missione, quella di unire e far dimenticare le differenze, non di rimarcarle. Ed è per questo motivo che le note volano nell’aria, i papaveri crescono nei campi e gorilla sono fatti per la giungla.
Lettera firmata