Per il candidato dei Riformisti Siena deve eguagliare il Louvre e il Prado

Le ben note capacità dei banchieri senesi, del resto, hanno cominciato a manifestarsi ben due secoli prima, e questa virtù innata impegna la Fondazione e i vertici a non fallire i necessari passi, per cui la collettività non dovrà vivere passivamente, come una angosciosa “sindrome”, questa transizione delicatissima.
Compito dell’amministrazione Comunale nel suo assetto dopo le elezioni del 15 maggio, sarà quello di allontanare il pericolo di un’eventuale “sindrome cinese” e mettere in campo tutte le sue risorse cercando, come avviene nelle grandi imprese e nelle grandi battaglie, di offrire reazioni pratiche, intelligenti e sorprendenti. Ma senza attingere ad artifizi, se non alle risorse della propria storia.
Si pensa sempre che i Riformisti siano figure un po’ utopiche, in cerca di soluzioni future invece di utilizzare le proprie radici, che non sappiano convogliare l’ideologia in un sano pragmatismo. E,vengo al punto del mio programma, che non siano interessati a un discorso riguardante l’arte e la cultura, soprattutto se queste due virtù (o doni) sono un patrimonio millenario di una comunità, l’hanno fortificata e inorgoglita facendola, nel caso di Siena, una delle città e dei popoli più ammirati al mondo anche con invidiabili riflessi economici.
Grazie ai progressi nel campo dei trasporti e delle comunicazione, alla crescita di grandi tigri economiche, soprattutto in Asia, Siena può attingere oggi a una fonte di reddito primario, senza tuffarsi nell’incognita del turismo sfrenato, quello del mordi e fuggi, l’ingresso in un museo sbocconcellando un sandwich ma creando flussi importanti, selezionati, che offrano ricadute pari a quelle del Louvre, il Prado, l’Ermitage o il Moma per New York.
Il Comune gestisce infatti dal 1400 l’ospedale del Santa Maria della Scala che, in proiezione del terzo Millennio, è stato trasformato in un polo museale. Si tratta di quella che è stata definita “La Fabbrica del Sapere”, frutto di notevoli ma saggi investimenti che devono ora essere completati.
Alla struttura millenaria, la vera roccaforte della città con i suoi 350.000 metri cubi, una volumetria che la mette alla pari con i grandi musei del mondo, si aprono via via nuovi padiglioni, da ultimi quelli dedicati al restauro dei marmi di Fonte Gaia opera di Jacopo della Quercia e dei famosi tesori di Bisanzio. Una priorità è completare quel 35 per cento mancante, per raggiungere la potenzialità e creare quel ciclo virtuoso di una Siena a vocazione internazionale che non vive di ricordi, ma rinnova se stessa e la sua gente sfruttando il suo patrimonio non come risorsa complementare, ma possibilmente primaria.
Si tratta di un’operazione senza rischi e di sicura utilità, che può coinvolgere anche il volontariato, le varie associazioni, gli istituti scolastici, per creare un comparto specializzato, multilingue, tecnologico con un’identificazione ben lontana da quello di un’attività museale di routine. Questo diventerebbe un grande laboratorio mondiale, occasione di sperimentazione e contatto magari anche con le grandi università artistiche americane, che potrebbe tranquillamente raddoppiare o triplicare quei 1,2 milioni di visitatori che nella prima decade del Duemila hanno scelto di visitare i grandi tesori della cultura senese. E non si tratterebbe di un’orda vandalica, ma di un turismo di qualità, culturale, un grande patrimonio di contatti universali da collegare, con una ricaduta economica fondamentale per una città di 60 mila abitanti e con una provincia attrattiva, anche a tutte le altre realtà per cui è famosa, la musica, la cucina, l’artigianato, il paesaggio, l’Università e la ricerca.
Dai Riformisti parte una spinta decisa per l’ultimo passo di questo progetto articolato sul quale far convergere un interesse generale di tutta Siena, per un’identità sempre più forte con la propria ricchezza culturale e spirituale nell’ambito di un contesto globale dove l’arte, la cultura, le idee valgono più del petrolio.
Giorgio Del Ciondolo – candidato dei Riformisti in Consiglio Comunale