
SIENA. La Fondazione Mps, com’è noto, rappresenta la cassaforte della nostra città. Eroga risorse fondamentali per lo sviluppo del territorio, ma qualcosa sta cambiando.
Se la crisi economico/finanziaria in atto dovesse essere più lunga del previsto anche per il nostro territorio i problemi non mancheranno. Appare importante dunque che tali risorse non si disperdano in mille rivoli o in operazioni di sola immagine (e mi riferisco in particolare ai 103 milioni al momento preventivati per la realizzazione dello stadio comunale ad Isola d’Arbia) senza che vi sia alla base una progettualità negli interventi tale da assicurare duraturi investimenti nei settori produttivi del nostro territorio con modalità innovative per accrescere le possibilità occupazionali con particolare attenzione al mercato del lavoro delle categorie giovanili.
D'altronde siamo di fronte ad una crisi di sistema e sono tempi duri per i soci delle banche. Per la Fondazione Mps in particolare, avendo investito il 90% del suo patrimonio in un’unica partecipazione – la Banca Mps – l’affanno da dividendi che si profila all’orizzonte,
provocherà senza dubbio una diminuzione drastica delle risorse erogabili.
L’andamento dei primi 6 mesi di attività delle prime 10 banche italiane presenta dati in caduta libera sotto il versante della redditività. Sono in aumento le sofferenze nette (con tassi di crescita su base annua a doppia cifra), degli incagli e dei crediti dubbi. In soli 12 mesi gli accantonamenti netti su crediti sono saliti nel sistema del 187% con un impatto allarmante sui profitti 2009. I dati della nostra banca rispecchiano la situazione generale: il risultato netto di gruppo del primo semestre 2008, in milioni di euro, era 522,154 contro i 322,067 del 2009, con un calo del 36,4%. Un calo che conferma un andamento negativo che, lo scorso anno, portò la banca, per la prima volta nella sua storia almeno recente, ad un pesante risultato operativo ante imposte negativo compensato solo grazie a benefici fiscali straordinari e non ripetibili.
Le sofferenze nette registrate dalla Banca nel primo semestre sono 4.107 pari al 2,83% del crediti alla clientela, dato questo particolarmente preoccupante. Infatti, con la crisi dell’economia reale, lo scoglio per le banche è rappresentato proprio dalle perdite attuali e future sui crediti verso le imprese in difficoltà.
La Fondazione Mps dunque dovrà fare i conti pesantemente con questa realtà. Di certo infatti sia la redditività che la capacità patrimoniale della partecipata resteranno a lungo un problema serio sul quale anche i nostri amministratori comunali e provinciali dovranno riflettere e riflettere bene.
Luciano Campopiano
Consigliere Comunale de La Mongolfiera
Se la crisi economico/finanziaria in atto dovesse essere più lunga del previsto anche per il nostro territorio i problemi non mancheranno. Appare importante dunque che tali risorse non si disperdano in mille rivoli o in operazioni di sola immagine (e mi riferisco in particolare ai 103 milioni al momento preventivati per la realizzazione dello stadio comunale ad Isola d’Arbia) senza che vi sia alla base una progettualità negli interventi tale da assicurare duraturi investimenti nei settori produttivi del nostro territorio con modalità innovative per accrescere le possibilità occupazionali con particolare attenzione al mercato del lavoro delle categorie giovanili.
D'altronde siamo di fronte ad una crisi di sistema e sono tempi duri per i soci delle banche. Per la Fondazione Mps in particolare, avendo investito il 90% del suo patrimonio in un’unica partecipazione – la Banca Mps – l’affanno da dividendi che si profila all’orizzonte,
provocherà senza dubbio una diminuzione drastica delle risorse erogabili.
L’andamento dei primi 6 mesi di attività delle prime 10 banche italiane presenta dati in caduta libera sotto il versante della redditività. Sono in aumento le sofferenze nette (con tassi di crescita su base annua a doppia cifra), degli incagli e dei crediti dubbi. In soli 12 mesi gli accantonamenti netti su crediti sono saliti nel sistema del 187% con un impatto allarmante sui profitti 2009. I dati della nostra banca rispecchiano la situazione generale: il risultato netto di gruppo del primo semestre 2008, in milioni di euro, era 522,154 contro i 322,067 del 2009, con un calo del 36,4%. Un calo che conferma un andamento negativo che, lo scorso anno, portò la banca, per la prima volta nella sua storia almeno recente, ad un pesante risultato operativo ante imposte negativo compensato solo grazie a benefici fiscali straordinari e non ripetibili.
Le sofferenze nette registrate dalla Banca nel primo semestre sono 4.107 pari al 2,83% del crediti alla clientela, dato questo particolarmente preoccupante. Infatti, con la crisi dell’economia reale, lo scoglio per le banche è rappresentato proprio dalle perdite attuali e future sui crediti verso le imprese in difficoltà.
La Fondazione Mps dunque dovrà fare i conti pesantemente con questa realtà. Di certo infatti sia la redditività che la capacità patrimoniale della partecipata resteranno a lungo un problema serio sul quale anche i nostri amministratori comunali e provinciali dovranno riflettere e riflettere bene.
Luciano Campopiano
Consigliere Comunale de La Mongolfiera