
SIENA. Il sobborgo di Camparboli è un piccolo agglomerato di case posto nelle immediate vicinanze della cinta muraria trecentesca di Asciano, amena cittadina delle crete senesi, meta di soggiorno ambita dai turisti, che prediligono la tranquillità e la suggestione dei “calanchi” e delle “biancane”, unita alla possibilità di visitare il famoso Museo di Arte Sacra, con le opere della scuola senese del trecento (Ambrogio Lorenzetti, di Matteo di Giovanni, Maestro dell’Osservanza eccetera).
In data 30 dicembre 2009, a seguito di una Variante Urbanistica deliberata nel novembre 2007, la Giunta comunale di Asciano ha approvato il progetto definitivo della variante alla strada Provinciale n.438 Lauretana, oggetto di impugnazione da parte di Italia Nostra e di alcuni privati dinanzi al TAR Toscana.
In precedenza, la Sezione senese di Italia Nostra era intervenuta presso la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici, segnalando il grave vulnus ai valori ambientali e storico-culturali dell’aggregato di Camparboli,”posto in un contesto paesaggistico di pregio”: così scrive la Regione Toscana, secondo cui la nuova infrastruttura stradale sarebbe “notevolmente impattante”.
Nel ricorso per Italia Nostra, l’avvocato Gianluigi Ceruti denuncia le illegittimità in cui è incorsa l’amministrazione comunale di Asciano che, dopo aver dichiarato la contrarietà alla costruzione di una tratta stradale comportante un viadotto, perché avrebbe costituito una “barriera che taglia il territorio”, ha adottato una variante urbanistica al Piano Regolatore generale, implicante proprio la realizzazione di un viadotto. Inoltre il Piano Strutturale Comunale, atto presupposto della delibera di variante, in questa parte contrasta con le misure di salvaguardia, che non consentono interventi di trasformazione negli alvei, nelle golene e nelle sponde dei corsi d’acqua vincolati, quali il torrente Bestina, che verrebbe attraversato da un viadotto lungo oltre 110 metri, a una distanza di 60 metri dalla cinta muraria trecentesca. E ancora, secondo il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Siena, nelle aree intorno a Camparboli, classificate agricole, doveva essere tutelata la conservazione dei luoghi, con esclusione di ogni trasformazione del territorio: la nuova infrastruttura viaria, invece, troncherebbe la strada bianca comunale, che dal borgo di Camparboli va alla Chiesa del Giardino, tagliando in due parti le pertinenze agricole dell’abitato. La zona è soggetta a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 1497/39 (D.M. n.245/ 1977), e rientra in un contesto edificato di grande interesse storico, come scrive anche la Regione Toscana: ”…la nuova infrastruttura va ad inserirsi in un contesto di alto valore sia dal punto di vista ambientale che per la presenza di elementi storici ed architettonici significativi…”.
Il legale di Italia Nostra ha riscontrato poi altri vizi di legittimità nelle procedure che hanno preceduto l’approvazione del progetto definitivo; ad esempio, il borgo di Camparboli è stato assimilato al centro storico di Asciano, mentre, in base al Codice della Strada, occorreva un raggruppamento continuo di almeno 25 fabbricati e con aree di uso pubblico, accessi pedonali o veicolari sulle strade; di conseguenza, la tratta stradale non assurge ad arteria del centro urbano, e rimane strada provinciale; quindi, l’approvazione del progetto competeva alla provincia, alla quale spettava anche di procedere alla verifica della Valutazione di Impatto Ambientale . Inoltre, il Comune di Asciano, dovendo applicare le norme di salvaguardia regionale, avrebbe dovuto astenersi dall’approvare il progetto definitivo della strada, anche perchè il piano strutturale non può trovare applicazione fino a quando non viene approvato il regolamento urbanistico; e ogni attività urbanistica è preclusa fino all’approvazione del piano paesaggistico regionale, previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Anche alcuni privati, assistiti dell’avvocato Gian Domenico Comporti, hanno proposto nel 2008 ricorso al TAR Toscana, avverso gli atti relativi all’approvazione della variante urbanistica per la riqualificazione dell’abitato di Camparboli, sostenendo, sotto svariati profili, l’illegittimità e l'irragionevolezza delle scelte compiute dal Comune di Asciano. Nel marzo 2010, con motivi aggiunti, gli stessi privati hanno anche impugnato la delibera della Giunta Comunale del 30 dicembre 2009, relativa al progetto definitivo del secondo lotto dei lavori, approvata oltretutto senza la previa verifica dei profili geologici, idrogeologici e ambientali.
Italia Nostra sezione di Siena