Estra gestirà l'impianto da 10 megawatt per 20 anni
CAVRIGLIA. Terminati i lavori per la realizzazione a Cavriglia nell’ex area mineraria di Santa Barbara del più grande parco fotovoltaico toscano.
“Il giro d’affari delle rinnovabili in Italia rappresenta l’1% del PIL. Siamo orgogliosi – dichiara Roberto Banchetti, presidente di Estra – di contribuire a questa crescita che porta benefici industriali, per l’occupazione e per l’ambiente. Estra è particolarmente impegnata nel settore delle rinnovabili in Toscana e nel centro sud Italia. Si tratta ovviamente di una scelta strategica aziendale, ma ha anche il pregio di associare i risultati economici a positive ricadute ambientali. L’impianto di Cavriglia è ancora più virtuoso perché recupera un’area degradata e la rende ecologicamente produttiva”.
L’impianto da 10 Megawatt, è stato realizzato a tempi di record, in soli quattro mesi, da Coop Cellini – Prato e Ciab società cooperativa idrici ed affini – Bologna, per conto dell’associazione temporanea d’impresa vincitrice dell’appalto del Comune di Cavriglia e composta da Estra Spa e CCC-Consorzio cooperative costruzioni, CTC-Consorzio toscano cooperative. La centrale sarà gestita per 20 anni dal raggruppamento Cavriglia Spv, che ha sede a Prato, di cui Estra detiene il 40% e Coop Cellini Prato il 30%.
Il parco fotovoltaico, che ha un’estensione di circa 21 ettari di superficie nell’ex area mineraria di Santa Barbara, è stato studiato per il recupero e la valorizzazione paesaggistica dell’ex miniera, con una perfetta integrazione nella morfologia dei luoghi, per conservare un gradevole effetto visivo in relazione alle aree circostanti. Il progetto comprende anche l’esecuzione di una parte di circuito ciclistico attorno al parco, mentre già si pensa ad organizzare visite didattiche per le scuole quale punto di riferimento educativo sull’uso ed i vantaggi delle fonti energetiche rinnovabili.
L’energia prodotta verrà venduta sul mercato e al Comune spetterà un canone di concessione annuale, ma la cosa più interessante per i cittadini residenti è che almeno l’equivalente di 500 kWp (circa il 5%), dovrà essere riservato ad “azionariato popolare”, un modo per coinvolgere fattivamente la popolazione nella sostenibilità ambientale del paese.