Il libro è il frutto di un decennio di indagini condotte da Sajeva su edifici storici quali la Reggia di Versailles ed il sito di Voskopoja in Albania

SIENA. Giovedì 31 gennaio alle ore 17.30 presso la Biblioteca Giuliano Briganti al Santa Maria della Scala di Siena, verrà presentato il volume di Simona Sajeva PITTURE MURALI. I DEGRADI DI ORIGINE MECCANICA (DEI Tipografia del Genio Civile. Roma, 2014), per l’occasione saranno presenti, oltre all’atrice, Bruno Zanardi e Cristina Gnoni Mavarelli.
Il libro è il frutto di un decennio di indagini condotte dall’Ing. Sajeva su edifici storici quali la Reggia di Versailles ed il sito di Voskopoja in Albania. Il suo studio nasce dalla volontà di condividere una metodologia ed offrire degli strumenti per comprendere l’interazione tra dissesto delle strutture ed il rapporto con il degrado delle pitture murali.
Nel suo scritto Simona Sajeva si pone alcune domande partendo dall’assunto che la decorazione dipinta aderisce all’edificio e ne segue le sorti. Ma ad oggi, quando si tratta di conservazione dei dipinti murali, questo aspetto è preso in considerazione? Il manuale affronta la relazione tra superficie artistica e corpo architettonico e ne propone una visione globale per un approccio, nella conservazione-restauro, più olistico. Partendo dalla pratica corrente, in cui la conservazione-restauro dei dipinti murali e degli edifici sono generalmente trattati separatamente, il libro arriva all’aspetto più raramente considerato, ovvero il comportamento strutturale dell’edificio e gli effetti che produce sulle superfici decorate.
Eppure i due aspetti sono in simbiosi. Quindi, come rispondere a queste esigenze? Quali discipline integrare? L’ingegneria, non solo fornisce gli strumenti intellettuali e tecnici per comprendere i degradi di origine meccanica, ma apporta anche la razionalizzazione delle fasi di lavoro, necessaria all’incontro tra questi due campi normalmente distinti: superfici decorate e strutture architettoniche.
Bruno Zanardi, che ha recensito il volume sul Giornale dell’Arte, definisce il volume «il bel libro della Sajeva […], primo di un’annunciata serie di manuali per il restauro,[…]» sottolienando come «L’imponente e molto preciso repertorio grafico e fotografico presente nel manuale vuole infatti, condurre i restauratori a capire se i danni visibili di un intonaco dipinto (fessure, fratture, disassamenti dell’immagine, ecc…) corrispondono a sottostanti danni strutturali nelle murature, così da far intervenire i colleghi ingegneri prima sulla causa, i danni strutturali, che sul danno […].»
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Simona Sajeva nasce a Palermo dove si laurea in Ingegneria Civile ed in Conservazione dei Beni Culturali e dal 2005 ad oggi lavora a livello europeo, con incarichi in Francia (Reggia di Versailles, Maison Pierre Loti, ecc.), in Spagna (MNAC per le pitture murali di Sigena, Monastero di Pedralbes) e in siti balcanici (Voskopoja in Albania). Da oltre 15 anni svolge attività nel settore della conservazione dell’edilizia storica, dei dipinti murali e delle superfici architettoniche decorate. Nel tempo, l’Ing. Sajeva ha sviluppato un filone sperimentale ed altamente innovativo basato su un approccio interdisciplinare all’edificio storico, che verte sulla visione globale, olistica, della conservazione del patrimonio architettonico e delle sue superfici. Creare una più profonda comprensione teorica dell’interdisciplinarietà, della sua applicazione concreta ad oggetti complessi, come gli edifici e le loro decorazioni, è il centro della sua ricerca, sostenuta anche dall’attività didattica condotta presso il Dipartimento dei Restauratori dell’Institut National du Patrimoine, alta scuola di formazione del Ministero della Cultura francese, con l’Académie des Arts Traditionnels a Casablanca e nell’ambito di altri programmi formativi.