"Vergognoso un sistema dove si sceglie di spendere ulteriore denaro in ulteriori sistemi che impongono ai cittadini spese e difficoltà di accesso al servizio senza ampia informazione"
MONTERIGGIONI. Ne eravamo certi, l’adozione dei tanto decantati cassonetti intelligenti si sta rivelando un disastro, come sempre l’incapacità gestionale e amministrativa della sinistra che guida le scelte del nostro comune riesce a far naufragare nell’inefficienza anche scelte che potrebbero potenzialmente rivelarsi efficaci.
A pochi giorni dall’adozione dei nuovi “dispositivi di conferimento” ovvero i cassonetti con smart card , nel nostro comune si stanno accumulando abbandoni di rifiuti nei pressi degli stessi contenitori e questo, a quanto esternato da membri della giunta comunale anche sui social network, vorrebbero addebitarlo alla sola inciviltà dei cittadini.
Non solo non siamo d’accordo, ma siamo indignati da questo atteggiamento che vuole scaricare le responsabilità delle scelte sbagliate e della cattiva gestione sulle spalle dei singoli cittadini. Chiariamo innanzitutto che due o tre incontri, effettuati con modalità da semi campagna elettorale, effettuati solo in alcune frazioni, non rappresentano un modo accettabile di informare e formare i cittadini sulle nuove modalità di conferimento. Inoltre la realtà dei fatti legati al sistema di gestione dei rifiuti toscano, più noto per le vicissitudini giudiziarie che non per l’efficienza, non aiuta certo la comprensione e il senso civico degli utenti. Per fare un esempio pratico, un cittadino conscio del fatto che in bolletta spende più per far portare via la raccolta differenziata che far smaltire l’indifferenziato in quale modo si dovrebbe sentire incentivato ad un comportamento virtuoso? Se ci sommiamo il fatto che spesso il materiale, che con tanta fatica e spesa viene differenziato, poi finisce ad alimentare gli stessi impianti di incenerimento o termovalorizzazione che dovendo bruciare un indifferenziata priva di plastica o carta non riescono a funzionare senza rimettere assieme le frazioni che hanno maggiore capacità combustibile, il fallimento del sistema è palese agli occhi di tutti. E questo non aiuta certamente quel famoso senso civico, anzi demotiva l’utenza.
Ma non basta, le amministrazioni locali si auto lodano sulle pratiche di differenziazione, ma in realtà il vero punto è un altro, ovvero diminuire la produzione dei rifiuti e riciclare il materiale differenziato. Infatti, come mostrano anche i dati pubblicati da Assorecuperi e da Fise Unireche sottolineano come in Italia la domanda di prodotti riciclati cresca più lentamente dell’offerta; una parte consistente di questo deficit è attribuibile proprio alle amministrazioni pubbliche, che dovrebbero attuare quanto previsto dalla normativa sul Green public procurement (Gpp) realizzando “acquisti verdi”, cosa che non si concretizza con l’acquisto di un paio di panchine in plastica riciclata effettuato in prossimità della campagna elettorale.
In conclusione, riteniamo vergognoso un sistema dove si sceglie di spendere ulteriore denaro in ulteriori sistemi che impongono ai cittadini spese e difficoltà di accesso al servizio senza preventivamente dare ampia informazione sulle corrette modalità di conferimento, in particolare pensiamo alle persone anziane prive di autonomia di spostamento che secondo l’amministrazione avrebbero dovuto partecipare agli incontri magari svolti in altre frazioni. Riteniamo scandaloso che a fronte di tempo e sacrificio nel differenziare le frazioni di carta, plastica ed altro poi si venga puniti in bolletta con costi aggravati perché far portare via la differenziata costa di più dell’indifferenziato. Riteniamo inutile se non dannoso un sistema che non preveda politiche volte a conseguire risultati nel campo del riciclo delle materie provenienti dalla raccolta differenziata e della limitazione della produzione del rifiuto stesso.
Quindi in conclusione un sistema di raccolta come quello dei cassonetti con accesso condizionato ha senso solo se si ha un sistema dove la frazione differenziata è computata con costo minore rispetto all’indifferenziato, si attuano politiche tariffarie che premiano in bolletta la corretta differenziazione dei rifiuti da parte dell’utente, si lascia la raccolta dell’indifferenziato aperta come lo è sempre stata in modo da evitare comportamenti dolosi di abbandono ed infine si cerca di investire in politiche che favoriscano il riciclo e la diminuzione della produzione del rifiuto stesso.
Adottare questo sistema senza attuare le condizioni di cui sopra è solo un modo per accrescere la spesa senza migliorare il risultato.
A pochi giorni dall’adozione dei nuovi “dispositivi di conferimento” ovvero i cassonetti con smart card , nel nostro comune si stanno accumulando abbandoni di rifiuti nei pressi degli stessi contenitori e questo, a quanto esternato da membri della giunta comunale anche sui social network, vorrebbero addebitarlo alla sola inciviltà dei cittadini.
Non solo non siamo d’accordo, ma siamo indignati da questo atteggiamento che vuole scaricare le responsabilità delle scelte sbagliate e della cattiva gestione sulle spalle dei singoli cittadini. Chiariamo innanzitutto che due o tre incontri, effettuati con modalità da semi campagna elettorale, effettuati solo in alcune frazioni, non rappresentano un modo accettabile di informare e formare i cittadini sulle nuove modalità di conferimento. Inoltre la realtà dei fatti legati al sistema di gestione dei rifiuti toscano, più noto per le vicissitudini giudiziarie che non per l’efficienza, non aiuta certo la comprensione e il senso civico degli utenti. Per fare un esempio pratico, un cittadino conscio del fatto che in bolletta spende più per far portare via la raccolta differenziata che far smaltire l’indifferenziato in quale modo si dovrebbe sentire incentivato ad un comportamento virtuoso? Se ci sommiamo il fatto che spesso il materiale, che con tanta fatica e spesa viene differenziato, poi finisce ad alimentare gli stessi impianti di incenerimento o termovalorizzazione che dovendo bruciare un indifferenziata priva di plastica o carta non riescono a funzionare senza rimettere assieme le frazioni che hanno maggiore capacità combustibile, il fallimento del sistema è palese agli occhi di tutti. E questo non aiuta certamente quel famoso senso civico, anzi demotiva l’utenza.
Ma non basta, le amministrazioni locali si auto lodano sulle pratiche di differenziazione, ma in realtà il vero punto è un altro, ovvero diminuire la produzione dei rifiuti e riciclare il materiale differenziato. Infatti, come mostrano anche i dati pubblicati da Assorecuperi e da Fise Unireche sottolineano come in Italia la domanda di prodotti riciclati cresca più lentamente dell’offerta; una parte consistente di questo deficit è attribuibile proprio alle amministrazioni pubbliche, che dovrebbero attuare quanto previsto dalla normativa sul Green public procurement (Gpp) realizzando “acquisti verdi”, cosa che non si concretizza con l’acquisto di un paio di panchine in plastica riciclata effettuato in prossimità della campagna elettorale.
In conclusione, riteniamo vergognoso un sistema dove si sceglie di spendere ulteriore denaro in ulteriori sistemi che impongono ai cittadini spese e difficoltà di accesso al servizio senza preventivamente dare ampia informazione sulle corrette modalità di conferimento, in particolare pensiamo alle persone anziane prive di autonomia di spostamento che secondo l’amministrazione avrebbero dovuto partecipare agli incontri magari svolti in altre frazioni. Riteniamo scandaloso che a fronte di tempo e sacrificio nel differenziare le frazioni di carta, plastica ed altro poi si venga puniti in bolletta con costi aggravati perché far portare via la differenziata costa di più dell’indifferenziato. Riteniamo inutile se non dannoso un sistema che non preveda politiche volte a conseguire risultati nel campo del riciclo delle materie provenienti dalla raccolta differenziata e della limitazione della produzione del rifiuto stesso.
Quindi in conclusione un sistema di raccolta come quello dei cassonetti con accesso condizionato ha senso solo se si ha un sistema dove la frazione differenziata è computata con costo minore rispetto all’indifferenziato, si attuano politiche tariffarie che premiano in bolletta la corretta differenziazione dei rifiuti da parte dell’utente, si lascia la raccolta dell’indifferenziato aperta come lo è sempre stata in modo da evitare comportamenti dolosi di abbandono ed infine si cerca di investire in politiche che favoriscano il riciclo e la diminuzione della produzione del rifiuto stesso.
Adottare questo sistema senza attuare le condizioni di cui sopra è solo un modo per accrescere la spesa senza migliorare il risultato.
Lega Siena