
SIENA. Da Pietra Serena riceviamo e pubblichiamo.
“Dopo l’esito ‘storico’ delle elezioni che hanno visto vittorioso Luigi De Mossi, un altro appuntamento sta per sopraggiungere di grande importanza per la comunità senese: il 17 Luglio si celebra, a Milano, il processo contro gli ex vertici di Banca MPS, ai quali sono stati contestati i reati di aggiotaggio, false comunicazioni sociali e falso in bilancio.
Grazie alla meritoria attività dell’Avv. Falaschi, validamente supportato dall’ Associazione Buongoverno MPS, sarà interessante seguire le conclusioni dei giudici su una vicenda che coinvolge non solo gli interessi dei piccoli azionisti MPS assistiti dall’avvocato senese, ma ben più in generale il risarcimento ad una intera città, vittima di un intrigo finanziario, su cui Bankitalia e Consob non hanno certo ben vigilato.
Negli atti, infatti, appare evidente come fosse noto a tutti il ricorso, da parte di Mussari e Vigni, ai prodotti derivati “Alexandria” e “Santorini”, per frenare l’emorragia finanziaria di MPS, dovuta allo scellerato acquisto di banca Antonveneta, non sollevando dunque da responsabilità gli Organi di Vigilanza. Vogliamo anzi ricordare una recente intervista del Ministro Paolo Savona in cui denuncia chiaramente le responsabilità di Banca d’Italia per carente vigilanza proprio in merito ai derivati di Banca MPS, facendo supporre che il duo Profumo e Viola abbiano contabilizzato – erroneamente – tali strumenti finanziari come titoli di stato.
L’ipotesi risarcitoria sostenuta è dunque che tali operazioni e negligenze avrebbero, in definitiva, confuso gli investitori (piccoli e grandi, tra cui anche la Fondazione MPS), che hanno così sottoscritto gli aumenti di capitale via via proposti dal management e votati in assemblea degli azionisti, con sostanziose perdite finanziarie, a fronte di un quadro economico di Banca MPS non realistico.
Sembra pertanto più che opportuno che la Fondazione MPS si costituisca parte civile (ha tempo fino al 15 Luglio), affinché possa far valere le sue ragioni e recuperare parte di quel patrimonio, depauperato dalle passate gestioni, dimostratesi certo poco accorte.
Ciò che si chiede alla Fondazione è, dunque, dopo anni di inerzia, o inefficienza, un’azione di riscatto, per restituire alla città dignità e orgoglio, dopo essere stata, per anni, al centro di scandali e vicende giudiziarie.
Numerosi sono stati i nostri appelli affinché l’intera città, e soprattutto gli enti finanziari e Istituzionali, affrontassero compatti ed uniti la battaglia, per non soccombere, inermi, dopo anni di disastri, e di fango, sulle secolari Istituzioni cittadine. Non abbiamo mai visto accolti i nostri inviti ed anzi abbiamo dovuto riscontrare, con rammarico, le mancate promesse di chi aveva annunciato la redazione di ‘libri bianchi’ per raccontare di chi e come ha danneggiato la città, o altre “forti” azioni, ma poi non ne ha fatto mai di niente.
Registriamo pertanto con soddisfazione la volontà dell’attuale sindaco De Mossi di presiedere in prima persona (o attraverso un suo delegato) al processo, affinché la città intera, nella figura del primo cittadino, sia presente e veda difeso così l’interesse collettivo e il buon nome della sua comunità”.