Appuntamento per i 200 anni del San Niccolò. In parallelo la mostra fotografica de "La Bottega dell'immagine"

SIENA. Proseguono le iniziative del ricco cartellone di eventi promosso dall’assessorato alla Cultura insieme all’Università degli Studi e l’Azienda USL Toscana sud est. Il prossimo appuntamento, in programma venerdì 16 marzo alle ore 17,30 all’Orto de’ Pecci (via Porta Giustizia, 39 – Siena), sarà con lo psichiatra e psicoterapeuta Andrea Friscelli, che presenterà il suo libro “Il villaggio delle anime perse. Venti storie dal San Niccolò, il manicomio di Siena” (Betti editrice, 2018). L’incontro, aperto al pubblico, con interventi della scrittrice Marina Berti, che ha firmato la postfazione della pubblicazione, e la lettura di alcuni brani da parte degli attori Bianca Friscelli e Luca di Giovanni, sarà coordinato dal docente universitario Duccio Balestracci. Presente anche Riccardo Manganelli che ha illustrato i racconti compresi nel libro.
Sono passati duecento anni dalla fondazione del San Niccolò, ma sono anche trascorsi quarant’anni dalla legge Basaglia, e quasi venti dall’effettiva chiusura del manicomio senese. Lassi di un tempo sufficienti perché si smarrisca la memoria di coloro che si sono “persi” tra le mura del manicomio. Molti di loro, anche quando erano vivi, “svanirono” per il resto della società che, confinandoli là dentro, ha costruito la falsa certezza di una rassicurante normalità.
“Ho pensato questo libro – dice l’autore – come una piccola riparazione verso quella moltitudine di pazienti che hanno vissuto l’esperienza di ricovero al manicomio di San Niccolò di Siena. L’ho fatto studiando le loro cartelle cliniche e, quando è stato possibile, gli altri documenti presenti nei carteggi. Soprattutto lettere, ma non solo”.
L’arco temporale che questi racconti coprono va dagli ultimi anni dell’Ottocento al limitare della legge 180 che bloccò, di fatto, i ricoveri in questo come in ogni altro manicomio.
Dal lavoro di Friscelli esce un piccolo spaccato di vicende umane tra le più varie. Si coglie, in filigrana, anche l’evoluzione della medicina e degli atteggiamenti terapeutici per come sono mutati nel corso degli anni.
“Il mio intento – aggiunge il medico – è soprattutto quello di far emergere l’“anima” di quelle persone, in modo da farcele sentire un po’ più vicine, nel tentativo di una comprensione che non sia solo scientifica, ma inclusiva di quelle diversità che anche oggi arricchiscono il nostro inconscio collettivo”.
In parallelo alla presentazione, all’interno del gazebo all’Orto de’ Pecci, sarà possibile visionare la mostra fotografica sul manicomio di Volterra (istituito nel 1888 e chiuso, a seguito della Legge Basaglia nel 1978), realizzata da La Bottega dell’Immagine, il circolo culturale costituito da autori e tecnici che operano nei diversi settori della comunicazione visiva. Attiva da sempre, nell’ambito della didattica “volontaria” nelle scuole e nelle associazioni, La Bottega vede i propri soci non in competizione fra loro, bensì coesi all’interno di un gruppo dove per mission vige la regola nessuno deve restare indietro, anche se, tecnicamente, ognuno poi corre con le proprie gambe. Caratteristica dominante di questo gruppo di bravi fotografi è quella di battersi contro le belle foto, prediligendo l’immagine che racchiude in sé valore di racconto, comunicazione e confronto. Immagini più letterarie che artistiche. Che provocano lo spettatore attraverso lo “guardo” dell’autore. Interpretazioni, quindi, e non copie della realtà o sua banale cronaca.
Le foto in mostra sono di: Luigi Lusini, Daniela Cappelli, Valentina Groppi, Serena Mariotti, Francesco Mortorelli, Iesenia Radi, Gianluca Lecchi, Giulia Brogi, Stefano Cairola, Bruno Lambiase, Eugenio Paccagnini, Martina Pifferi, Lorenzo Moggi, Leandro Ferrari, Claudia Tognazzi, Silvia Orrù.
Scatti che obbligano a posare lo sguardo. A entrare dentro una realtà, quella degli ospedali psichiatrici, carica di dolore e sofferenza. Una sofferenza che non traspare dall’umanità che lì fu rinchiusa, ma dagli oggetti, dagli arredi, da spaccati di interni ed esterni dove, il tempo e la natura, stanno prendendo il sopravvento, quasi a voler cancellare una memoria troppo scomoda e crudele.
A seguire, cena su prenotazione, contattando il 328 9683976, al Ristorante della Cooperativa La Proposta all’Orto de’ Pecci.
Andrea Friscelli, psichiatra e psicoterapeuta, attivo da molti anni nel Terzo Settore cittadino, si è impegnato con altri nel Comitato “Salviamo il Conolly” per evitare il degrado di questo edificio che rappresenta non solo un pezzo della storia del manicomio San Niccolò ma più in generale di Siena.
Con questo libro continua nell’opera di recupero della memoria, “pescando” dall’Archivio Storico del San Niccolò alcune storie di persone che hanno vissuto l’esperienza della segregazione psichiatrica.