Fulvio Mancuso, candidato alla Camera per LeU, lancia una proposta di largo respiro

SIENA. “In una campagna elettorale in cui le forze politiche, salvo poche eccezioni come LeU, si sono concentrate per lo più “sull’immediato” sfidandosi a suon di promesse da “televendita”, si inserisce uno di quei temi che troppe volte passano in secondo piano, ma che permette di pensare in maniera chiara a quello che sarà il futuro del nostro Paese. Parliamo della sostenibilità.
Il paradigma dello sviluppo sostenibile – in tutte le sue dimensioni: economica, sociale e ambientale – deve trasformarsi da concetto per gli addetti ai lavori a radice e fondamento di ogni processo – afferma Mancuso. La sostenibilità e la sua declinazione in ogni settore, sia sociale che economico, sono questioni centrali e ineludibili. L’Italia, anche in virtù degli impegni presi in seno alle Nazioni Unite con l’Agenda 2030, deve cambiare rotta, compiendo scelte forti, radicali e strutturali, che vadano nella direzione indicata dai 17 obiettivi globali di sostenibilità.
Sarà massimo il mio impegno sul versante della sostenibilità, compresa la strutturazione di organismi permanenti che lavorino a tal fine, come suggerito ad esempio da A.Svi.S. L’Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile chiede alle forze politiche un forte impegno in questa direzione, dedicando particolare attenzione a una serie di provvedimenti e strategie atte a fare di questa tematica uno degli obiettivi primari da perseguire.
Sono convinto che anche la leva fiscale sia fondamentale per lo stimolo di questo processo. Ritengo fondamentale sviluppare ed applicare un meccanismo fiscalmente premiante, strutturale, che incentivi i processi produttivi sostenibili e che, di contro, scoraggi le attività non sostenibili.
E’fondamentale che il prossimo Governo promuova nella comunità produttiva e finanziaria l’importanza dei temi della sostenibilità ambientale, sociale e di governance, da applicare nell’ambito delle scelte di investimento, sia per il valore etico che per le ricadute economiche ed ambientali. Il valore creato attraverso strategie di sostenibilità è misurabile così come è enorme l’ammontare dei danni provocati dai processi non sostenibili. Su tali valori è necessario intervenire fiscalmente con un meccanismo che incentivi fortemente i percorsi virtuosi da un punto di vista ambientale, sociale e di riequilibrio delle disuguaglianze. Circa 355mila aziende italiane (un terzo del totale) ha già investito nella sostenibilità aumentando fatturati e utili e quasi 3 milioni di lavoratori (il 13% di tutti gli occupati) utilizzano competenze “verdi”.
Adesso occorrono azioni decisive da parte dei futuri governi del Paese. Occorre seguire modelli di eccellenza già esistenti e comunque fare scelte radicali nel campo della sostenibilit