Il punto di vista di un legale che lotta contro gli abusi e gli illeciti degli istituti di credito

BRESCIA. “Davide Rossi? L’uomo che si dice essere stato ‘suicidato’ dalle banche: è questa la direzione investigativa che, mi auspico, seguano una volta per tutte gli inquirenti per dare finalmente una decisiva svolta alle indagini, e arrivare così alla conclusione del caso. Com’è possibile credere ancora alla favola dell’uomo che si toglie la vita, se tutti in coro unanime – dai familiari, agli amici, ai conoscenti e ai colleghi – hanno raccontato e riferito di una persona e un professionista pieno di iniziative e con tanti progetti a breve termine pianificati e ancora da realizzare?”. Lo afferma Serafino Di Loreto, legale bresciano e primo player italiano ad aver dichiarato guerra, a partire dal 2010, ad abusi ed illeciti compiuti direttamente e indirettamente dalle banche nei confronti di cittadini, consumatori, risparmiatori e PMI.
Ma c’è di più. Dopo che, in questi giorni, alcuni autorevoli quotidiani nazionali italiani – tra cui ‘Libero’ e ‘Il Tempo’ – hanno pubblicato la lista dei maxi-debitori che hanno pesantemente contribuito ad affossare e a creare il tracollo del ‘Monte dei Paschi di Siena’ (nella lista sono presenti grandi aziende quali ‘Atac’, ‘Sorgenia’, cooperative, enti pubblici, ecc), la verità viene a galla sempre più prepotentemente e chiarisce i veri intrecci tra il potere finanziario e quello politico.
Sul tema è intervenuto Serafino Di Loreto, fondatore di SDL Centrostudi: “La musica è sempre la stessa: dire ‘banca’, in Italia, vuol dire far – ahinoi – rima con ‘la legge non è uguale per tutti’. I cosiddetti ‘grandi debitori’ – spiega in dettaglio – sono molto spesso soggetti appartenenti a loro volta ai così detti poteri forti: grandi gruppi industriali, cooperative, municipalizzate che oltre ad accedere al credito a condizioni iper vantaggiose percepiscono prestiti così pesanti che mettono nelle condizioni le banche di rinunciare dall’imporre loro il rientro: perché “sono troppo grossi per fallire”… e il loro dissesto trascinerebbe nel baratro la banca stessa! Insomma…piove sempre sul bagnato e infatti in caso di dissesto bancario a pagare sono solo i soliti noti, cioè i Clienti della banca dei piccoli prestiti e piccoli finanziamenti richiesti per finanziare l’attività dell’economia reale e che li hanno garantiti ipotecando la loro casa e firmando fidejussioni e garanzie a gogò”.
E rincara la dose:”Per non parlare dei correntisti che hanno i loro risparmi in deposito e custodia presso l’istituto di credito a tasso di interesse 0: e se la banca salta……i loro risparmi vengono assorbiti dal dissesto per coprire i debiti e le malefatte dei potenti banchieri che non pagano mai il conto: l’imprenditore salta, il banchiere ride! La verità – prosegue Serafino Di Loreto – è che la legge e le opportunità non sono uguali per tutti: c’è sempre qualcuno più uguale degli altri…come si diceva una volta…nato con la camicia. Insomma niente di nuovo sotto il sole con l’unica variante che mentre una volta almeno i ladri si vergognavano e rubavano di notte o senza farsi vedere oggi lo fanno alla luce del sole”. Tanto, chi sapeva e poteva parlare non c’è più: riposa in pace, dottor Davide Rossi”.