
SIENA. Un report ispettivo di Bankitalia, secondo quanto scrive Bloomberg, dimostra che via Naziona sapeva dal settembre 2010 (2 anni prima dell’inchiesta della procura di Siena), che Mps stava nascondendo una perdita di centinaia di milioni di euro verso Deutsche Bank, generata dal derivato Santorini. Governatore di Bankitalia al tempo era Mario Draghi. Il report sarebbe emerso nel corso del processo in corso a Milano lo scorso 3 ottobre.
Gli ispettori di Bankitalia sarebbero stati consapevoli che l’operazione strutturata in Btp realizzata nel 2008 d’intesa con DB servisse a Mps per neutralizzare una perdita da 371 milioni prodotta dal veicolo Santorini (che conteneva strumenti derivati sul titolo Intesa Sanpaolo), “in modo da evitare che venisse alla luce nel bilancio 2008 e così da poterla diluire in un lungo arco temporale”, scrive l’agenzia. Ma Bankitalia non presentò alcuna denuncia, anzi, disse che l’ispezione del 2010 non aveva trovato niente su Santorini che richiedesse di allertare la magistratura o imponesse sanzioni.
Il report segreto, datato 17 settembre 2010, indica che Bankitalia era consapevole che Mps evitava così di portare a bilancio un rosso catastrofico. Se la banca avesse utilizzato una valutazione del mark-to-market nel quarto trimestre del 2008, la crisi creditizia sarebbe uscita alla luce con gravi conseguenze.
Ed è intanto polemica tra Consob e Bankitalia, che sentite singolarmente dalla commissione d’inchiesta sulle banche, hanno giocato a scaricabarile addossando l’una all’altra i mancati controlli. Da quanto è dato di sapere, i due organismi di controllo saranno sentiti insieme in una sorta di confronto all’americana. Come scrive Wall Street Italia, va ricordato che” la Commissione d’inchiesta sulle questioni delicate delle quattro banche regionali dichiarate insolventi e salvate facendo ricorso al bail-in a fine 2014, sul crac delle banche venete e di MPS ha poteri di magistratura”. Lo stesso giornale sottolinea che la ichiesta di ascoltare Draghi in Commissione potrebbe causare un “terremoto” o – al contrario – derubricare la vicenda banche a “caso di “ordinaria amministrazione all’italiana”, indebolendo ulteriormente le istituzioni italiane agli occhi dei mercati e delle autorità d’Europa”.
Sarà invece sentito l’attuale governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, riconfermato senza appoggio da parte di alcun partito da Gentiloni, il quale ha messo a disposizione della commissione 4.200 pagine riguardanti ben sette crisi bancarie: Veneto Banca, PopVi, MPS, Banca Etruria, CariFerrara, CariChieti e Banca Marche. Alcune parti risultano secretate e non potranno essere diffuse pena una denuncia di carattere penale.