Prima del rientro in Borsa, vanno smaltiti 26,1 miliardi di euro di crediti deteriorati

SIENA. Mps avvia la più grande cartolarizzazione italiana di Npl di sempre: sono 26,1 i miliardi di euro in crediti non performanti di cui la banca si deve liberare prima del ritorno in Borsa. L’operazione, già prevista per l’estate scorsa ma ritardata a causa della sua complessità, sarà condotta in più tranches. La più consistente (50 per cento) è affidata alla piattaforma Sirio, diretta da Enrico Maria Fagioli, come deciso da Quaestio e Cerved; un altro 30 per cento sarà assegnata a doBank, il restante 20 per cento coinvolgerà più operatori. A curare la trasformazione in titoli da collocare tra diversi investitori saranno diverse banche d’affari tra cui Mediobanca e Jp Morgan. Il prezzo di cessione è stato stabilito nel 21 per cento del valore nominale.
Come si ricorderà il totale di Npl lordi in pancia al Monte dei Paschi ammontava al 30 giugno scorso a 45, 5 miliardi di euro.
Come scrive formiche.net “Intorno alla metà del prossimo anno, i 3,8 miliardi di titoli senior coperti da garanzia pubblica Gacs dovrebbero essere in mano a diversi investitori, mentre la Quaestio di Penati rimarrà con il miliardo di titoli mezzanini e i 700 milioni della tranche junior. Su quest’ultima, Mps avrà diritto di partecipare a un eventuale rendimento superiore al 12% annuo. Si tratterebbe di un rendimento molto elevato dati i tempi e i tassi di interesse, che in Europa per il momento restano ai minimi storici”.