
di Augusto Mattioli
SIENA. Dall’alto del 68% ottenuto nelle votazioni degli iscritti nelle sezioni, i renziani senesi guardano con molta fiducia alle primarie del 30 aprile. Per le quali puntano ad una partecipazione di ventimila persone in tutta la provincia di Siena. E non fanno polemica nei confronti dell’assessore al comune di Siena Paolo Mazzini, mozione Orlando, che qualche giorno fa, in conferenza stampa aveva definito il gruppo renziano senese “un’accozzaglia”.
“Siamo il partito democratico e per questo plurale e popolare, ma siamo al 70% dei voti ottenuti dagli iscritti e quindi ci portino rispetto”, ha risposto Stefano Scaramelli, consigliere regionale e coordinatore politico della mozione Renzi questa mattina (13 aprile), nel corso della conferenza stampa convocata per presentare i sei candidati senesi della mozione all’assemblea nazionale in vista delle primarie. Si tratta di Juri Bettollini, sindaco di Chiusi e capolista della mozione, Valeria Donato, responsabile organizzazione provinciale, del Pd, Simone Vigni, consigliere comunale a Siena, Alice Raspanti, consigliere comunale a Montepulciano, Roberto Renai, Pd Piancastagnaio, e Raffaella Senesi, sindaco di Monteriggioni, che non era presente.Un po’ sorprendente la presenza tra i renziani di Roberto Renai, già consigliere provinciale, all’epoca su posizioni di sinistra-sinistra.
Lo scopo delle primarie Pd è quello di “favorire la partecipazione”, ha ricordato Scaramelli, e per questo nella lista per l’assemblea nazionale sono state inserite “persone riconoscibili. Una lista composita con molte sensibilità che si riconoscono in Renzi”. Il concetto di partecipazione è stato sottolineato più volte nella conferenza stampa. I renziani sperano di confermare la percentuale ottenuta nelle sezioni del Pd dove hanno votato 3000 dei 5880 iscritti senesi del partito. Che stando alle parole di Bettollini si pone in contrapposizione al populismo “facendo una politica differente, cercando le soluzioni”. Anche se, forse anche lo stesso Renzi, un pizzico di populismo lo ha avuto in certe situazioni. Ma forse è una impressione.
Il Pd con queste primarie si pone come asse portante della politica nazionale e ovviamente anche senese dove la situazione – specie nel capoluogo – sembra abbastanza problematica, mentre i territori della provincia sembrano meno sotto shock, rispetto ad una città che ancora non ha capito che strada prendere, dopo il tornado che ha spazzato via molte certezze economiche. E su cui non c’è stata alcuna riflessione sulle responsabilità politiche. Una riflessione che dovrebbe interessare tutto il partito. Ma anche altri gruppi politici, che oggi fanno finta di niente.