
SIENA. Gli avvisi di conclusione indagine sono stati notificati a tre fantini del Palio di Siena ed un veterinario di Viterbo: i reati contestati vanno dal falso ideologico, alla violazione dei sigilli e al maltrattamento di animali, a vario titolo e in concorso. Secondo l’accusa, gli indagati avrebberosomministrato a due cavalli un cocktail di farmaci (antinfiammatori e antidolorifici), per mantenere le molecole del loro sangue al di sotto delle soglie di rilevanza. Alcuni animali, in altre circostanze, sarebbero stati sottoposti anche a sperimentazioni farmacologiche attraverso l’utilizzo di medicinali importati dall’estero ma illegali in Italia. Nessuno di tali cavalli ha mai corso il Palio.
L’indagine condotta dal pm Aldo Natalini con l’ausilio del Corpo Forestale dello Stato ha preso il via nel luglio del 2015 sulla base di una segnalazione anonima e, qualche giorno dopo, portò al sequestro di 3 cavalli per la presunta sostituzione del microchip identificativo al fine di spacciarli per anglo-arabi mezzo sangue e poterli iscrivere all’Albo cavalli del Comune di Siena. Dopo la morte ritenuta “sospetta” di uno dei 3 cavalli posti sotto sequestro nel maggio 2016, c’era stato un nuovo controllo nelle scuderie dei 3 fantini indagati, nell’ippodromo di Pian delle Fornaci a Siena e a casa del veterinario. In quella circostanza furono rinvenuti e sequestrati alcuni medicinali sospetti ed effettuati prelievi ematici su 61 cavalli. Dall’incrocio dei dati emersi dalle analisi sul materiale sequestrato, sui campioni di sangue degli animali e dalle ispezioni informatiche, la Procura di Siena arrivata alle conclusione indagini.