Iniziativa promossa da Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale e Casaggì Valdichiana
VALDICHIANA. Oggi Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Valdichiana insieme ai militanti di Casaggì Valdichiana hanno dato inizio alla raccolta firme per chiedere alla Regione Toscana di adottare politiche volte a favorire gli italiani nelle liste per l’assegnazione delle case popolari.
In un comunicato di Gianfranco Maccarone (Vice-presidente FdI-AN Siena) e Mattia Savelli (Dirigente provinciale FdI-AN Siena) si legge che: “Abbiamo deciso di iniziare questo giro del territorio partendo da Sarteano, uno dei Comuni più lontani da Siena, proprio per dare un segnale e far vedere che Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale non si scorda anche dei paesi più periferici. Durante la mattinata abbiamo raccolto circa 100 firme, un risultato notevole che dimostra come i cittadini sino estremamente sensibili al tema della casa. Molte persone, tra cui alcune si sono dichiarate elettrici di centrosinistra, si sono fermate a parlare con noi e ci hanno espresso tutto il loro disappunto per le politiche buoniste e anti-italiane figlie dei Governi Monti, Letta e Renzi che tutelano tutti tranne gli italiani. A prova di ciò c’è il fatto che spesso i primi posti delle liste per le case popolari sono occupati da cittadini stranieri e questo a nostro parere è assolutamente ingiusto! Ci riproponiamo di completare il giro di tutta la Provincia quanto prima per dare un segnale a chi ci amministra e allo stesso tempo stare tra la gente.”
Alla raccolta firme hanno partecipato anche i militanti di CASAGGì Valdichiana, la comunità giovanile di destra identitaria, che concludono la nota dicendo che: “A nostro avviso questa è una battaglia di civiltà dal momento che è assolutamente inammissibile che chi è nato in Italia e da decenni paga le tasse sul nostro territorio si debba veder superare in graduatoria da cittadini stranieri. Molti nostri connazionali fanno fatica ad arrivare a fine mese e con la crisi il quadro si è notevolmente aggravato. In questa situazione le istituzioni dovrebbero occuparsi prima degli italiani e solo dopo, se c’è la possibilità, anche degli altri.”