Le indagini milanesi portarono alla scoperta della banda del 5 per cento
MILANO. Indagando su alcune operazioni finanziarie, la procura milanese aveva scoperto che le due societa’ Lutifin ed Enigma che trattavano con banche e sim la compravendita di prodotti finanziari. Nell’inchiesta su Lutifin il pm ha ipotizzato che alcuni dipendenti delle istituzioni finanziarie coinvolte facessero la “cresta” su queste operazioni, dividendosi con i responsabili della societa’ svizzera i proventi dell’intermediazione.
Un analogo meccanismo sarebbe stato messo in piedi con Enigma in alcune operazioni realizzate con la divisione Mps-Finanza Proprietaria, sotto la direzione di Gianluca Baldassarri (indagato a Siena). L’inchiesta nata a Milano p stata divisa in due: i pm Baggio e Civardi hanno tenuto nel capoluogo lombardo il filone fiscale per la presunta di evasione di Enigma, trasferendo a Siena quello relativo alla ipotizzata truffa realizzata ai danni di Mps. La società acquistava e vendeva titoli sui mercati Otc (over the counter), cioè non regolamentati, per conto di Mps e di sue controllate e collegate. Le operazioni Otc sono comuni sui mercati finanziari e pienamente legittime, ma quelle di Enigma, secondo l’accusa, erano realizzate “a condizioni predeterminate e diverse da quelle realizzabili sul mercato, al solo fine di conseguire un profitto da occultare. Ovvero, Enigma si interponeva tra Mps e altre istituzioni finanziarie, comprava e vendeva prodotti e realizzava così un profitto che, nelle ipotesi d’accusa, veniva poi diviso “con dirigenti infedeli di Mps”. (fonte Radiocor)
Un analogo meccanismo sarebbe stato messo in piedi con Enigma in alcune operazioni realizzate con la divisione Mps-Finanza Proprietaria, sotto la direzione di Gianluca Baldassarri (indagato a Siena). L’inchiesta nata a Milano p stata divisa in due: i pm Baggio e Civardi hanno tenuto nel capoluogo lombardo il filone fiscale per la presunta di evasione di Enigma, trasferendo a Siena quello relativo alla ipotizzata truffa realizzata ai danni di Mps. La società acquistava e vendeva titoli sui mercati Otc (over the counter), cioè non regolamentati, per conto di Mps e di sue controllate e collegate. Le operazioni Otc sono comuni sui mercati finanziari e pienamente legittime, ma quelle di Enigma, secondo l’accusa, erano realizzate “a condizioni predeterminate e diverse da quelle realizzabili sul mercato, al solo fine di conseguire un profitto da occultare. Ovvero, Enigma si interponeva tra Mps e altre istituzioni finanziarie, comprava e vendeva prodotti e realizzava così un profitto che, nelle ipotesi d’accusa, veniva poi diviso “con dirigenti infedeli di Mps”. (fonte Radiocor)