Potrebbe evidenziare un deficit di capitale di 200 milioni

MILANO. Secondo JP Morgan il Monte dei Paschi supererà gli stress test della Bce e, nella peggiore delle ipotesi, evidenzierà un deficit di capitale di circa 200 milioni di euro, vale a dire “meno del 5% della sua capitalizzazione di Borsa”, come è scritto nel report dedicato agli esercizi della Bce sul capitale delle banche, i cui risultati saranno svelati domenica. Nello stesso report JP Morgan ha messo sotto osservazione Carige che “potrebbe essere costretta ad aumentare il capitale di almeno 400 milioni di euro” e, se così fosse, rischierebbe di pagare un “limitato appetito” da parte degli investitori dal momento che per la banca sarebbe la seconda ricapitalizzazione in un anno.
Disco verde per la Popolare di Vicenza, “un esempio di piccola banca popolare non quotata”, che potrebbe far fronte a eventuali carenze di capitale che venissero evidenziate dalla Bce con i 350 milioni di euro in portafoglio in convered bond convertibili a breve. A livello generale, secondo l’analisi dell’istituto americano è “poco probabile” che istituti di importanza sistemica non superino gli stress test; eventuali i rischi dovrebbero essere mitigati anche dagli “accantonamenti significativi” e dalle cessioni effettuate dalle banche europee a partire dall’ultimo trimestre del 2013. “Crediamo che l’impatto sistemico del comprehensive assessment sara’ generalmente limitato”, spiega Jp Morgan, che parla anche dei test come di un “catalizzatore positivo” per l’Europa.
Disco verde per la Popolare di Vicenza, “un esempio di piccola banca popolare non quotata”, che potrebbe far fronte a eventuali carenze di capitale che venissero evidenziate dalla Bce con i 350 milioni di euro in portafoglio in convered bond convertibili a breve. A livello generale, secondo l’analisi dell’istituto americano è “poco probabile” che istituti di importanza sistemica non superino gli stress test; eventuali i rischi dovrebbero essere mitigati anche dagli “accantonamenti significativi” e dalle cessioni effettuate dalle banche europee a partire dall’ultimo trimestre del 2013. “Crediamo che l’impatto sistemico del comprehensive assessment sara’ generalmente limitato”, spiega Jp Morgan, che parla anche dei test come di un “catalizzatore positivo” per l’Europa.