Il consigliere pensa che si possa risparmiare puntando su altro...

SIENA. Prendendo spunto dal dibattito sulla riduzione del numero dei componenti delle commissioni consiliari, proposta dal PD SEL Riformisti Siena Futura, colgo l’occasione per esprimere il mio dissenso. Credo, infatti, che la rappresentanza di tutte le espressioni politiche in organi che approfondiscono le questioni prima di discuterle in Consiglio Comunale, sia fondamentale per il dibattito democratico. Una riduzione dei componenti da 9 a 7 lascerebbe inalterata la situazione per il partito di maggioranza ma non garantirebbe la possibilità di espressione di tutte le minoranze (e non solo), limitandone così la rappresentanza democratica. Oltretutto bloccherebbe il lavoro già in itinere, facendo perdere ulteriore tempo per un loro nuovo assetto. Per quanto riguarda la proposta di “Siena Cambia” di togliere il gettone di presenza a tutti i membri delle commissioni (circa 35 euro netti a gettone), la trovo discriminatoria per i consiglieri che non hanno un lavoro dipendente. È bene ricordare infatti, che i consiglieri comunali che hanno contratti a progetto, tirocinanti di ogni genere, studenti, disoccupati e liberi professionisti, non riscuotono nessun rimborso per la loro assenza dal posto di lavoro. Per loro i 35 euro non sono briciole, ma coprono solo parzialmente, il mancato guadagno. Il ruolo di Consigliere Comunale, come qualsiasi incarico politico, non può essere riservato solo ai lavoratori dipendenti o ai pensionati, e se si volesse eliminare anche questo modesto gettone (pensate alle cifre molto diverse che percepiscono i consiglieri regionali) si escluderebbero tutti i non garantiti, appunto i liberi professionisti, i commercianti, gli studenti, ecc.
La mia proposta, visto le ristrettezze economiche delle casse comunali e di quelle dei cittadini, è che il gettone non venga erogato a chi già usufruisce del rimborso lavorativo e/o ha un reddito elevato. Sarebbe una misura di equità, da strutturare magari per fasce di reddito, ma non limiterebbe la libera partecipazione di tutti alle istituzioni.
Questo però andrebbe fatto non solo per i consiglieri quando partecipano alle commissioni, ma anche al Consiglio Comunale, così come per i numerosi membri dei CdA di Società partecipate dal Comune.
I veri risparmi o i mancati guadagni però non si risolvono focalizzandosi solo sulle commissioni (risparmio stimato sui 20.000 euro all’anno ancora da verificare), ma andando anche su altri settori a cominciare da Siena Parcheggi (solo 56 mila euro di utile all’anno), Siena CEC 2019 (sono un suo sostenitore, ma quanto è costata finora?) Palio (810mila euro all’anno) e la lista potrebbe continuare.
Quello che vorrei sottolineare è che sono favorevole a discutere sulla riduzione dei costi della politica e della spesa pubblica, ma non deve essere fatto a scapito di coloro che vorrebbero impegnarsi ma non possono permetterselo. Il consigliere comunale che si dedica alla politica e per senso civico partecipa a tutte le commissioni, consigli e riunioni per il quale è stato delegato dai cittadini con il loro voto, ha un dovere morale, ma è necessario che gli sia dato anche il minimo sostegno economico per garantirne la partecipazione.
La mia proposta, visto le ristrettezze economiche delle casse comunali e di quelle dei cittadini, è che il gettone non venga erogato a chi già usufruisce del rimborso lavorativo e/o ha un reddito elevato. Sarebbe una misura di equità, da strutturare magari per fasce di reddito, ma non limiterebbe la libera partecipazione di tutti alle istituzioni.
Questo però andrebbe fatto non solo per i consiglieri quando partecipano alle commissioni, ma anche al Consiglio Comunale, così come per i numerosi membri dei CdA di Società partecipate dal Comune.
I veri risparmi o i mancati guadagni però non si risolvono focalizzandosi solo sulle commissioni (risparmio stimato sui 20.000 euro all’anno ancora da verificare), ma andando anche su altri settori a cominciare da Siena Parcheggi (solo 56 mila euro di utile all’anno), Siena CEC 2019 (sono un suo sostenitore, ma quanto è costata finora?) Palio (810mila euro all’anno) e la lista potrebbe continuare.
Quello che vorrei sottolineare è che sono favorevole a discutere sulla riduzione dei costi della politica e della spesa pubblica, ma non deve essere fatto a scapito di coloro che vorrebbero impegnarsi ma non possono permetterselo. Il consigliere comunale che si dedica alla politica e per senso civico partecipa a tutte le commissioni, consigli e riunioni per il quale è stato delegato dai cittadini con il loro voto, ha un dovere morale, ma è necessario che gli sia dato anche il minimo sostegno economico per garantirne la partecipazione.
Ernesto Campanini – Consigliere Sinistra per Siena, RC, SsM